gallinainnamorata ha scritto:
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ma non c'era già aperto un lunghissimo topic sull'argomento?
E' vero, ne avevamo già parlato in un altro topic, ma questo sarebbe il proseguo ...
Questa è una storia infinita, detta in altre parole, "all'italiana"!
E' noto che i cani appartenenti a diverse razze (ma non a tutte), venivano sottoposti a questa operazione solo per ragioni estetiche. Poi è stata approvata una
norma europea che considerava tale pratica come “maltrattamento degli animali”. Quindi anche l’Italia, diversi anni dopo, si è adeguata vietando il taglio di orecchie e coda a qualsiasi cane, senza eccezione: decreto ministeriale del Maggio del 2007.
È logico che questo divieto desse fastidio agli allevatori (e club) delle razze i cui cani venivano sottoposti tradizionalmente a questa pratica. All’ora si cominciò a pensare come aggirare la norma: bastava che un veterinario dichiarasse che il cane avesse un qualcosa di patologico alla coda o alle orecchie e l’operazione era consentita (sempre eseguita dal veterinario): fatta la legge trovato l’inganno. Ma non bastava: quei cani (per quanto ne so) non potevano partecipare a mostre o concorsi. Si cominciò allora ad asserire che i cani con orecchie lunghe e piegate e coda lunghe avrebbero avuto problemi di vario tipo, come ferite ed abrasioni in caso di esposizioni a condizioni particolari.
L’articolo gentilmente indicato da Mauleon, non dice tutto. In realtà la diatriba “taglio o non taglio” e più lunga e complessa di quanto si possa leggere in quell’articolo. Infatti la storia non comincia il 1 Novembre del 2011 ma, come sopraddetto, nel Maggio del 2007, e ne avevamo già parlato in una discussione simile.
Adesso il TAR del Lazio, stabilisce che queste operazioni sono consentite “se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse dell’animale”: cioè sempre, a discrezione del proprietario dell’animale. Sarà l’ultimo atto della storia? Ma!
Io, naturalmente non mi permetto di giudicare se la decisione del TAR sia giusta o sbagliata: è una sentenza e va rispettata. Tuttavia non posso esimermi dal fare alcune considerazioni, in aggiunta a quanto già detto.
Che la cosa abbia più che altro una valenza estetica mi sembra chiaro. Faccio l’esempio dei cani che mi interessano maggiormente e su cui posso esprimere fatti basati su tradizioni ed esperienze locale e personali.
1- il Levriero Sardo: nessuno sano di mente lo sottoporrebbe mai al taglio della coda e/o delle orecchie, eppure è un cane da caccia per eccellenza (sia per la lepre che per il cinghiale) è bello così e così lo lasciano, anche se pratica terreni aspri e con macchia fitta.
2 - il Cane Fonnese: qui la cosa è un po’ diversa. Per quanto riguarda la coda ci ha già pensato la natura, nasce spesso già con la coda mozza (“natural bobtail”). A quelli che nascono con la coda lunga, gli veniva (e gli viene) tagliata entro i primi 5 giorni dalla nascita dai pastori con solo colpo di “leppa” (il coltello sardo), per tradizione da migliaia d’anni. Posso dire che il cucciolo “soffre al massimo per qualche secondo e la ferita si rimargina perfettamente nel giro di pochi giorni.
Il taglio delle orecchie nel Fonnese. Questa operazione è certamente più complessa e dolorosa, fortunatamente le lasciavano al naturale, salvo casi eccezionali.
Eppure anche questo è un cane che viene usato, oltre che per la guardia e difesa, anche per la caccia grossa in terreni impervi e con fitta macchia mediterranea.
Pedru