Riprendo quanto detto da raviolo e aggiungo piccole considerazioni.
Cita:
L'hanno legato , e pure piuttosto stretto,Questo significa che probailmente quel tuo cane era un cane inutilizzabile e soprattutto era un cane pericoloso per i piccoli animali attorno.
devo dire Susanna che questo l'ho pensato pure io, anche se rimane il fattore "ignoranza" che molti esseri umani tendono a mantenere con i propri cani...
Cita:
...il cane deve percepire la tua tranquillita' come una posizione irremovibile, e che non deve stuzzicarti altrimenti l'equilibrio si rompe a suo danno.
I cani tentano continuamente la scalata della gerarchia, alcuni in modo irrimediabile e troppo evidente...
In effetti da un punto di vista etologico quello gerarchico è un aspetto fondamentale che in troppi tendono ad ignorare.
Partendo dall spunto del Buon Raviolo (preciso come sempre) mi permetto di scrivere alcune precisazioni in tal merito.
Odio considerarmi PADRONE di un cane, anche se legalmente lo sono di fronte alla ASL ello Stato italiano...diciamo che sono il suo compagno di vita (e lui è il mio).
io e lui costituiamo un BRANCO: il cane originariamente viveva in branco e questo è rimasto indelebile nel suo aspetto caratteriale e comportamentale.
Il nostro Branco deve avere delle gerarchie, come OGNI BRANCO IN NATURA HA...ripeto OGNI BRANCO.
A questo punto viene spontanio ed ovvio dire che è l'uomo (io quindi) il Capo Branco, e lui (il cane) è più in basso nella scala gerarchica.
Susanna...ripeto che non si tratta di cose inventate per gestire meglio il cane, ma di NATURA.
Bene..precisato che il cane è "gerarchicamente inferiore" all'uomo, a questo punto bisogna capire che "tipo di cane" abbiamo nel branco.
In brevissimo ci sono cani Dominanti (o molto Dominanti), cani Gregari e cani Inibiti (o Molto Inibiti): tale carattere lo si può facilmente evincere dalla postura della coda, dal loro portamento, da come tengono lo sguardo (e da altri fattori che un qualsiasi etologo, veterinario, allevatore o comportamentista è in grado di riconoscere sin dalle prime ore di vita del cuicciolo-cane).
Sicuramente l'uomo avrà molto più lavoro da fare con un cane dominante rispetto ad uno gregario, perchè questo primo tipo di cane tenderà sempre la scalata gerarchica.
Nel caso dei cani inibiti c'è altresi da dire che l'uomo ha molto lavoro da fare (generalmente una sorta di spronazione al fare...), e tutto questo richiede molto impegno...sopratutto in presenza di cani paurosi.
Tornando alle gerarchie, come possiamo fare per fissarle nel quotidiano?
In primis i livelli: un cane è un cane e vive sul terreno, dorme su di una cuccia adagiata sul terreno, mangia su di una ciotola appoggiata su di un terreno... L'errore che l'uomo spesso compie è proprio quello di "permettere" all'amico a 4 zampe di salire sul divano o sul letto e renderseli cuccia: quelle sono le nostre cuiccie, poste (appunto) ad un livello più alto di quelle del cane.
Se poi abituiamo il nostro cane a salire sul tavolo oppure in collo...a quel punto è fatta e (permettetemi la battuta) "l'altitudine gli da alla testa"
.
Quest'ultimo è un errore che sovente noi uomini facciamo con i cani di piccola taglia, che spesso si sentono "legittimati" ad avere atteggiamenti aggressivi e/o abbaiare moltissimo proprio "anche" perchè tenuti a livelli superiori.
Esempio banale: incontro tra un barboncino ed un labrador.
Il labrador si avvicina. Il compagno del barboncino lo solleva e lo prende in collo. il barboncino inizia ad abbaiare al labrador. Il barboncino viene rimesso a terra. Il barboncino scappa o va a rifugiarsi tra le gambe del suo compagno. Il barboncino rischia di prendere un discreto morso da un cane che lo supera in forza e mole...perchè lo ha semplicemente provocato o sfidato (mentre era in collo all'uomo).
Ecco...un banale esempio di come l'altitudine dia alla testa...
Ma torniamo alle gerarchie: avere un cane che FA IL CANE non vuol dire volergli male, ma MANTENERLO NELLA SUA NATURA!!!
Avere cani che montano in collo mentre noi mangiamo, che ricevono del cibo mentre noi mangiamo, che lo ricevono nei luoghi dove noi mangiamo (nostro piatto o sulla tavola)....tutto questo crea una gran confusione nel cane che non si sente più troppo cane ma che inizia ad umanizzarsi.
E l'umanizzazione del cane è un processo spesso indelebile e faticosamente reversibile (ed anche solorosamente per il cane).
Quindi...il cane deve stare al suo posto, e questo perchè il cane HA UN SUO POSTO.
Una sua cuccia (che deve essere sempre pulita e accogliente), delle sue abitudini (il cane è animale abitudinario) e dei suoi orari, il suo cibo dato nella sua ciotola, etc...
Tutte queste banalità sono alla base di una serena convivenza tra uomo e cane.
Se queste vengono a mancare possono nascere numerosi problemi.
Inoltre il cane non dovrebbe essere lasciato libero di vagare in assenza dell'uomo, e si rischia così di infrangere determinati aspetti della gerarchia: in questo modo non è sotto controllo, e può sviluppare un comportamento "sbagliato" che può creare dei problemi sopratutto al suo compagno umano.
Concludendo, credo che Susanna tu abbia capito oramai molte cose, e che le nostre parole rischino di diventare fastidiosi echi: come detto in altra sede, io ti esorto a riflettere sull'idea di tenere "più controllata" la tua splendida cagna sopratutto di notte (dove questa non ha freni inibitori e tu non partecipi in nessun modo alle sue attività...rischiado a questo punto di renderti complice di qualsiasi sua azione).
Odio vedere cani alla catena, ma odio anche vedere animali sbranati o persone morsicate...in tutto c'è un giusto equilibrio.
potresti confrontarti con un Comportamentista, e questo ti saprebbe dare le giuste dritte per "provare a imparare a gestire" la tua bella cagna... pensaci sù.
Mi permetto di dire (e sai perchè lo faccio...) che il tuo comportamento, seppur DIAMETRALMENTE OPPOSTO a quello dei vecchi compagni della tua cagna, rischia di lederle comunque (anche se in modo diverso) e di farle avere molta confusione sui comportamenti da tenere.
Voglio anche precisare che quanto ho scritto è diretto sopratutto al caso specifico del cane di Susanna, alla sua indole (del cane) e a quella della sua compagna (Susanna stessa).