ciao fabio, era un po che non ti si sentiva, o leggeva
ciao curcuma, scusa se ritardo cosi tanto, ma ti volevo rispondere su un punto: capisco il tuo punto di vista, ed anche la domandina maliziosetta
che mi fai, riguardante il dubbio sul riconoscimento in standard dei cani allevati e selezionati, aimè sempre meno per mancanza di "forze", dai miei parenti pecorari, nel caso la razza fosse riconosciuta.
io, molte volte (troppe) mi faccio prendere dalla passione e non mi spiego bene, ma è colpa mia.
io non rivendico una paternità, da parte della mia schiatta, nella genesi della razza, anche perchè quello che i miei fanno da lustri, lo fanno, e pure meglio, innumerevoli generazioni di pastori montanari, tant'è che era, ed in qualche caso ancora è, uso comune scambiarsi cuccioli.
quello che rivendico con forza è la pretesa, parola grossa ma, in questo caso giustificata, di riconoscimento da parte di chi di dovere, della competenza, il sacrificio, la costanza di chi, da secoli, per motivi di sopravvivenza, ha "costruito" una tra le molte razze da lavoro.
una razza efficiente, versatile, robusta, un grande animale da lavoro, secondo me ingiustamente ignorato.
spero di essere stato chiaro, purtroppo, quando cado in certi discorsi, mi "infoco" come diceva mia nonna, che, non a caso, mi chiamava "mechelàcciu"
ciao vecio.