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us1111
Iscritto il: 15/03/2009, 21:14 Messaggi: 170 Località: Barì Sardo
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Sono stati i portoghesi a esportare il nome giaguaro, gli spagnoli neanche centrano nulla! Come purtroppo altre cose dette e scritte, era un invenzione priva di un minimo riscontro! Ne sto sentendo e vedendo davvero troppe sul cane Sardo!
p.s per me va benissimo il nome Cane Fonnese, la sua storia è legata indiscutibilmente al paese di Fonni, e non tutti i cani Sardi sono considerabili Fonnesi, a volte non gli assomigliano minimamente. Se si parla di razza non si può essere troppo di manica larga.
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31/12/2012, 14:50 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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Pedru ha scritto: "...................... Incrociare il Levriero Sardo x il “Mastino Sardo” (oggi in generale detto “Cane Fonnese”) era una pratica molto antica e comune in Sardegna. Ne da’ una testimonianza molto eloquente uno zoologo del 1700: “[i]...............(I Sardi)i si forniscono di un cane loro proprio, assai comune nel Paese, (Sardegna - n. di P.) che perciò, non senza ragione, potrebbe chiamarsi Can Sardo. Mischiano il veltro col il can grosso....... ... , vi ritrovano riunite in un sol corpo, la forza, la velocità, l’odorato, in minor grado è vero ciascuna, che non lo sieno nei loro originali, ma tutte in grado bastevole al bisogno. Ne risulta un grande risparmio di corpi, poiché un sol fa l’uffici di molti
Nessuno ha aggiunto più niente sull'argomento che invece, a mio parere, è particolarmente interessante: l'ibridazione fra due razze sarde morfologicamente e per carattere, molto diverse fra loro e, come documentato, un tempo molto comune in Sardegna. Comunque lo riprendo un attimo per dire due cose: 1 - il fatto "strano" e per me inaspettato, è che questi cuccioli, i quali attualmente hanno quasi due mesi, nati da questo incrocio ("Fonnese" x "Levriero Sardo") sono simili, sia morfologicamente che nel carattere, a "Fonnesi" o "Gavoesi" a pelo raso e striato ("pertiatzos") a coda congenitamente corta, molto belli. Sarebbe interessante seguirli nel loro sviluppo; 2 - ho avuto numerose richieste e li ho dati tutti a dei bravi ragazzi, di Sassari e della provincia di Oristano. Essendo degli ibridi, anche se morfologicamente "Fonnesi", li ho ceduti (ci tengo a dirlo) assolutamente in regalo Saluti Pedru
_________________ Su ki iskhit su foghile ki no l'lskhet su Jannile
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31/12/2012, 21:17 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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us1111 ha scritto: ................... per me va benissimo il nome Cane Fonnese, la sua storia è legata indiscutibilmente al paese di Fonni, e non tutti i cani Sardi sono considerabili Fonnesi, a volte non gli assomigliano minimamente. Se si parla di razza non si può essere troppo di manica larga. Per quanto riguarda l'etimologia del Giaguaro (Spagnola, Sardo/spagnola, degli Indios americani, Portoghese …. ) è stato detto anche troppo e non mi sembra il caso di aggiungere altro. Se una cosa è provata (questo vale per tutte le ipotesi, in ogni discussione) bene, altrimenti si può discutere all'infinito senza togliere il ragno dal buco. Rimarranno sempre ipotesi e ognuno è libero di pensarla come crede. Che se ne dicano di tutti i colori, non solo a questo riguardo, è cosa certa , ma bisogna sempre provare se è vero o falso, altrimenti restano sempre ipotesi. io ho ne ho fatto cenno solo a titolo di curiosità e, personalmente, non mi interessa continuare così questo discorso del tutto marginale, mentre mi interesserebbero, se ce ne fossero, fonti storiche e/o eziologiche inequivocabili, a solo a titolo di curiosità. Per quanto riguarda Il nome della razza del cane sardo, ormai ufficialmente noto come Cane Fonnese, la tua è una opinione rispettabilissima e non priva di validità (“legato al paese di Fonni”). Però così non si rende giustizia al fatto che si tratta di un cane Sardo antico, chiamato già molti secoli fa Jagaru, quindi questo nome avrebbe avuto una valenza storica molto marcata che il nome “Fonnese” non da’. Vero è che Il nome “Fonnese” era già conosciuto al tempo degli spagnoli, ma ciò non basta, anche se il nome è legato al paese di Fonni, perché cani oggi chiamati genericamente “Fonnesi” esistevano in tutta la Sardegna, da Nord a Sud, dalla Gallura al Campidano e non è vero che erano tutti di origine di Fonni portati dai pastori di quel paese nelle loro trasmigranze. Questo nome, a mio parere, è riduttivo per tutto il resto della Sardegna e non corrisponde del tutto alla realtà Storica. Sappiamo bene che nel cosiddetto “Fonnese” odierno ci sono varie tipologie e non solo il tipico Fonnese con baffi e barba, e ne esistevano tanti altri ugualmente buoni e di bella presenza, in tutta la Sardegna (parlo di cani che potrebbero rientrare e rintrano benissimo nello standard attuale del “Fonnese”. Per quanto ne so, son diventati tutti genericamente famosi con col nome “Fonnese” nel primo 900, sia perché a Fonni si sono conservati in maggior numero, che perché sono stati sempre menzionati, con quel nome, dai poeti sardi sia di lingua italiana che di lingua sarda. Cosa certa è che, anche nello stesso paese di Fonni, esistono (ed esistevano) varie tipologie (a secondo delle famiglie di allevatori. So che a Pozzomaggiore esistono gli ultimi esemplari dei loro cani (i famosi “mastini di Pozzomaggiore”, famosi come quelli dei paesi vicini: di Giave, Bonorva e altri ancora, ormai praticamente estinti), molto vecchi, di proprietà di alcuni pastori che li chiamano “Fonnesi”!!! Ecco perché io (e non solo io) sarei stato propenso a dargli il nome più antico e rappresentativo di Jagaru. Per adesso mi fermo qua, ma cose da aggiungere sull’argomento, ce ne sono ancora, e parecchie. Saludu e trigu e ‘onu Annu nou a tutu Pedru
_________________ Su ki iskhit su foghile ki no l'lskhet su Jannile
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31/12/2012, 22:19 |
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Maluentu
Iscritto il: 17/11/2012, 12:41 Messaggi: 22 Località: Hyknusa
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Pedru,quei cuccioli sono veramente uno spettacolo, sarebbe bello poterli rivedere da adulti Buon 2013 a tutti gli amici del forum
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31/12/2012, 22:23 |
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us1111
Iscritto il: 15/03/2009, 21:14 Messaggi: 170 Località: Barì Sardo
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Apro e chiudo la curiosa parentesi giaguaro: L'etimologia della parola è più che provata, è certa. Deriva dai nativi di lingua tupi-guarani delle aree di influenza portoghese, jaguara(che indica il predatore) o jaguaretè(parola specifica per il giaguaro che sta per "predatore per eccellenza"). Furono i portoghesi a esportare da li l'utilizzo del nome giaguaro. Come già scritto, per gli spagnoli infatti era una tigre(non certo un cane Sardo!) , e i nomi usati dai nativi delle aree da loro occupate erano altri. Le fonti sono molte, univoche e facilmente reperibili. La "teoria" (se così si può chiamare...) dell'origine del nome dal cane Sardo "jagaru", chiunque l'abbia tirata fuori se l'è inventata di sana pianta! Circa i resoconti del Cetti o anche altri, che parlano di cane Sardo che risulterebbe una via di mezzo tra mastino e levriero, secondo me non è detto che sia semplice incrocio, ma da quanto sembra, parla di un cane largamente diffuso tanto che dice "potrebbe chiamarsi can Sardo", quindi a me parrebbe molto più verosimile che sia una razza, anzi, la razza rappresentativa. Del resto cani così tuttora ne esistono, quando è una bella selezione sono straordinari, io li ho ben presenti cani simili perchè ne ha il mio confinante, utilizzati come cani da guardia e da pastore, agili ma molto forti e combattivi, il maschio gli tiene a bada come nulla anche cani più grandi, perfetto in tutto. A titolo di curiosità posto una foto(Tribuna illustrata della domenica n. 2 14-21/01/1912) messa a disposizione da Antonello Di Biase sul gruppo "Amici e Amiche del Pastore Fonnese" su facebook. Ritrae i cani Ogliastrini nella guerra in Libia, quello molto alto al centro non so, ma gli altri corrispondono abbastanza bene alla descrizione del Cetti. l'articolo d'epoca sui cani partenti in Libia letteralmente dice: "trattasi degli svelti cani d'Ogliastra e dei grossi cani di Fonni".
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02/01/2013, 15:31 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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Per quanto riguarda l’origine etimologica della parola Giaguaro, mettiamoci pure un pietra sopra, ma quello che hai detto, per quanto interessante e verosimile (ed è la versione che conoscevo anch'io), non mi soddisfa del tutto, perché non cita né documenti, né l’autore (o autori) di quanto dici, né il periodo esatto in cui questo termine è stato documentato con certezza. Io so anche che spagnoli e portoghesi lo chiamavano anche con altri termini, e non solo con “tigre”. D’altro canto, stupidaggine per stupidaggine, non mi meraviglierei più di tanto se qualcuno invertisse le parti e facesse derivare il nome del nostro “Jagaru”, dall’indios “Giaguaro”. Se non è successo, credo che si debba alla chiara documentazione che abbiamo nella Carta de Logu di Eleonora di Arborea (fine 1300). Comunque, resta curiosa l’assonanza e similitudine di Jaguaro (o Giaguaro) con Jagaru (o Giagaru) e il verbo sardo “jagarrare”.
Parlando di cani sardi, allora vedo che bisogna andare più affondo nella questione. Il discorso è interessante e va oltre le opinioni, oltre i se e i ma. Le descrizioni di testimoni oculari sono documenti, quindi non opinabili: In questo caso, essendo cosa certa e non una semplice opinione, il condizionale non dovrebbe usarsi. Prendiamo il Cetti (nato in Germania da genitori comaschi) che, oltre ad essere uno dei “testimoni” più antichi (siamo intorno agli inizi del 1770), era prima di tutto uno zoologo, professore all’Università di Sassari che ha girato per anni in lungo e in largo tutta l'Isola, per descrivere e documentare ogni specie animali presenti in Sardegna, selvatiche e domestiche: ha lasciato un’opera in 4 volumi (mica male!). Allora, dai suoi scritti risulta chiarissimo, e al di fuori di ogni ragionevole dubbio, che quando parla di “can sardo”, si riferisce esplicitamente all'allora diffusissimo incrocio del veltro (= levriero) col “can grosso” (in altre parti chiamato, dallo stesso autore, “mastino”). Come faccio ad esserne così sicuro? Prendiamo punto per punto ciò che ci ha tramandato il Professore. Il capitolo cani viene subito dopo quello dei Cavalli ed Asini (dove aveva già annotato che i sardi non mischiano il Cavallo con L’Asino), e comincia esattamente con queste parole: “Mentre non è pratica la mischianza dell’asino col cavallo, un’altra ne praticano nel genere dei cani: per cui si forniscono di un cane loro proprio, assai comune nel Paese (Sardegna - n. di P.) che perciò, non senza ragione, potrebbe chiamarsi Can Sardo. Mischiano il veltro col can grosso”. Non mi sembra possano esserci dubbi: risulta chiaro che quello che lui chiama " Can Sardo" è proprio un meticcio (levriero x mastino). L’analisi ed il commento del resto del testo conferma, se mai ce ne fosse bisogno, quanto detto. Questo ibrido, così diffuso, non è bello esteticamente, non ha una eccellente agilità (che è invece una caratteristica del Levriero) e neanche una grande robustezza (tipica del mastino). Ancora le parole testuali del Cetti: “Ne risulta un composto in realtà niente bello a vedersi, anzi piuttosto offensivo colla vista, di agilità e di robustezza incomplete; è un cane mezzano, ove le dimensioni del veltro e del mastino si elidono scambievolmente; non si vede compiuta né la robusta quadratura dell’uno, né l’agile sottigliezza dell’altro” Allora perché i Sardi (in tutta la Sardegna) usavano comunemente questo incrocio? Per risparmiare, infatti il Cetti lo spiega esplicitamente: “Ma senza la soddisfazione dell’apparenza, vi si trovano in un sol corpo la forza, la velocità, l’odorato, in minor grado è vero ciascuna, che non lo sieno ne loro originali, ma tutte in grado bastevole al bisogno. Ne risulta un grande risparmio di corpi ecc. ecc. …. “ Poi va oltre. Dice che pur avendo visto in Sardegna un numero di cani molto maggiore che altrove, la Sardegna al momento, proprio perché quel meticciamento ("Can Sardo") era estremamente diffuso, l'Isola non poteva essere, al momento, menzionata per la bellezza e la robustezza dei suoi cani. Ecco le sue testuali parole: “né per ora la Sardegna dee riporsi tra le isole nominate per cani.” Ma, da buon zoologo, aggiunge una cosa molto importante. Dice che, con una buona selezione, si potrebbe produrre una razza di notevole pregio e la Sardegna allora sarebbe annoverata per la bellezza e robustezza di suoi cani. Lo dice esplicitamente e ne fa anche un esempio osservato da lui in persona: “potrebbe però esserlo un dì, poiché dall’attenzione di alcuni a cultivarli, ci nascono in Cagliari cani di grande e bella apparenza, che giungono a due piedi d’altezza (se usava il “piede piemontese”, 2 piedi equivalevano a circa un metro, evidentemente misurato alla testa e non al garrese, n. d. P.),e si permutano per un bue: ma non sono comuni e pochi se ne vedono per il regno”. Mi sembra che il discorso del Cetti sia chiaro e della massima coerenza. Io aggiungo di sapere da altre fonti, che questi cani, di bella apparenza e molto alti e robusti, erano allevati anche nel Nord Sardegna, per esempio in Gallura (barattati anche questi con buoi e mucche), ed è immaginabile che ve ne siano stati anche in altri luoghi, ad esempio in Ogliastra. Bene ragazzi, quel dì finalmente è arrivato: il nostro “Can Sardo” ora l’abbiamo selezionato. È il cosiddetto “Fonnese” che io (a mio parere ) come già detto più volte, avrei chiamato proprio Cane Sardo o, meglio ancora, Jagaru, perché come nome è più antico e rappresentativo per l’intera Sardegna. Comunque, onore al paese di Fonni che, per qualche motivo, ha avuto il merito di dare il nome attuale al "nostro" cane! Saludos Pedru
_________________ Su ki iskhit su foghile ki no l'lskhet su Jannile
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03/01/2013, 22:05 |
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T0R3
Iscritto il: 02/01/2013, 19:24 Messaggi: 11 Località: Sassari
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Ciao a tutti, sono nuovo nel forum! secondo voi il cane fonnese potrebbe essere un avo del levriero irlandese? ci sono delle teorie che dicono che i celti ed i sardi di quel periodo circa 5000 anni fa fossero lo stesso popolo (con elmi cornuti... ).Mi sembra che tra i due cani ci siano diverse cose in comune,non solo se diamo un'occhiata alle razze di levrieri è facile riscontrare la classica macchia bianca sul petto che riporta il cane fonnese..chissà se potrebbe esserci uno stretto legame. ciao a presto.
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04/01/2013, 14:46 |
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Oneye
Iscritto il: 13/03/2012, 17:26 Messaggi: 300 Località: Sardinnia
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secondo me le due razze non sono imparentate , anche se i popoli hanno la stessa origine... però chissà, forse il mastiff prima di diventare un materasso con le zampe era simile a un cane sardo ! La chiazza bianca insieme alle zampe tenute incrociate , l'espressione triste... sono caratteristiche che ci possono essere in tantissimi cani quindi non sono tipiche del cane sardo , chi punta su queste cose vuole sviare l'attenzione dalle caratteristiche principali . Per esempio un mio vicino ha comprato un cane che gli è stato dato come dogo sardo ma sembra un cane corso.. lui dice che é un cane sardo perchè Ha la chiazza bianca , tiene le zampe incrociate , da la zampa senza addestramento ed ha "il cranio appuntito" che non so cosa voglia dire ma mi hanno spiegato che anche questa é una delle solite fesserie, che non é una caratteristica della razza... questo per farti capire quanto é facile che due razze si assomiglino se si guardano i caratteri marginali...
comunque concordo con te sul fatto storico e credo che cani come i nostri li avessero anche in Irlanda e in Inghilterra, oltre a tanti altri posti, solo che al giorno d'oggi i cani antichi sono rimasti pochissimi solo nelle zone più isolate dove viene praticata ancora la pastorizia
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04/01/2013, 15:29 |
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us1111
Iscritto il: 15/03/2009, 21:14 Messaggi: 170 Località: Barì Sardo
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Pedru ha scritto: Per quanto riguarda l’origine etimologica della parola Giaguaro, mettiamoci pure un pietra sopra, ma quello che hai detto, per quanto interessante e verosimile (ed è la versione che conoscevo anch'io), non mi soddisfa del tutto, perché non cita né documenti, né l’autore (o autori) di quanto dici, né il periodo esatto in cui questo termine è stato documentato con certezza. Io so anche che spagnoli e portoghesi lo chiamavano anche con altri termini, e non solo con “tigre”. D’altro canto, stupidaggine per stupidaggine, non mi meraviglierei più di tanto se qualcuno invertisse le parti e facesse derivare il nome del nostro “Jagaru”, dall’indios “Giaguaro”. Se non è successo, credo che si debba alla chiara documentazione che abbiamo nella Carta de Logu di Eleonora di Arborea (fine 1300). Comunque, resta curiosa l’assonanza e similitudine di Jaguaro (o Giaguaro) con Jagaru (o Giagaru) e il verbo sardo “jagarrare”.
Infatti i portoghesi talvolta chiamavano onça(cioè lince) i felini del nuovo mondo. (da "enciclopedia di biologia ed ecologia"). Senza dover scomodare ricerche sul web; ti cito un paio di fonti cartacee certe: dall' enciclopedia Treccani: GIAGUARO (dal nome locale yaguara; lat. scient. Panthera onca). "enciclopedia di biologia ed ecologia" : "dalla lingua tupi jaguara" ecc..ecc.. Ma se uno ha voglia, cercando sul web trova sicuramente un 'infinità di conferme. Queste esagerazioni non aggiungono nulla, anzi tolgono e basta, e la chiudo qui. Sul cane Sardo descritto dal Cetti, e non solo; fammi capire, tu pensi davvero che proprio il cane largamente diffuso i Sardi lo ottenessero sistematicamente tramite incrocio tra molosso e levriero? come se il risultato fosse automaticamente quello desiderato... e non gli conveniva direttamente allevare un cane con quelle caratteristiche? Cosa che infatti hanno sempre fatto. allego un altro articolo(Tribuna illustrata della domenica n. 2 14-21/01/1912) messo a disposizione dal sig. Antonello Di Biase qui: http://www.facebook.com/groups/11881598 ... 206&type=1" target="_blank" target="_blank
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04/01/2013, 16:53 |
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Pedru
Sez. Cani
Iscritto il: 02/12/2010, 23:57 Messaggi: 4660 Località: Sassari
Formazione: Universitaria
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Io non vedo nessuna esagerazione, ma solo ipotesi e curiosità. Tanto per puntualizzare un pochino: il problema sarebbe "non trovare dati" (si possono trovare ovunque, anche se con qualche differenza, e infatti sapevo già che l'origine di quella parola era attribuita Indios amazzonici), ma "da quando" si è cominciato a usare la parola Giaguaro dagli indios di questa o quella tribù. Non dimentichiamo che l'importazione delle parole da parte dei dominatori, è cosa sempre avvenuta. Con questo, evidentemente è il caso di ripeterlo per la terza volta, anche io penso che il nome origini dai nativi, Ciò non toglie, per quanto detto sopra, che qualche dubbio rimanga, finché non si provi con certezza che il termine fosse in uso in America prima dell'arrivo dei conquistadores. Ripeto ancora che, come tutti possono notare, trovo innegabile e molto curiosa l'assonanza di Giaguaro con Giagaru e verbi derivati. Comunque questa è una semplice curiosità, e ripeto chiaro e tondo che non sono certo io un sostenitore dell'origine sarda del temine Giaguaro. E adesso, siccome mi sembra chiara l'esposizione del mio pensiero, non credo sia il caso di continuare un discorso che, da curioso (se non interessante), si sta trasformando in un noioso batti e ribatti.
Anche sul "Can Sardo" descritto dal Cetti (ma ci sarebbero altri autori) ho giò detto abbastanza. Tu (come tutti) poi pensarla come vuoi, nessuno te lo vieta, e potresti anche aver ragione. Per quanto mi riguarda, ho motivo di avere una opinione diversa. Il testo da te riprodotto della "Tribuna illustrata della domenica" n. 2 14-21/01/1912, non dice niente di particolare: “il cane sardo dotato di forza prodigiosa, dalle forme snelle, se non troppo eleganti, dall’olfato e dalla vista acutissima, resiste alle marce e corse sfrenate su qualsiasi terreno, ed è insuperabile nel servizio di guardia ….. protegge e difende il padrone quando viene assalito, assale quando è aizzato e non abbandona la preda se non quando questa è del tutto inanimata”. Non cìè niente di nuovo, anzi, a me sembra la ripetizione delle parole del Cetti che, chi segue questo discorso ormai conosce bene, ma forse vale la pena di ripeterle “.... per cui (i Sardi) si forniscono di un cane loro proprio, assai comune nel Paese, (Sardegna - n. di P.) che perciò, non senza ragione, potrebbe chiamarsi Can Sardo. Mischiano il veltro col il can grosso ....... vi ritrovano riunite in un sol corpo, la forza, la velocità, l’odorato, in minor grado è vero ciascuna, che non lo sieno nei loro originali, ma tutte in grado bastevole al bisogno. Ne risulta un grande risparmio di corpi, poiché un sol fa l’uffici di molti; onde il medesimo cane fa la sentinella alla casa, difende l’armento, trova la lepre, abbatte il cinghiale". In altre parole, mi sembra una chiara conferma di quanto già, quasi 150 anni prima, il Cetti aveva osservato. E non credo che nel 1912, in Sardegna, si facesse una grande selezione rispetto all’epoca del Cetti. Chi segue questa discussione con un minimo di assiduità, saprà farsi una idea della coerenza di quanto dico. Saluti Pedru
_________________ Su ki iskhit su foghile ki no l'lskhet su Jannile
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04/01/2013, 23:57 |
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