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Prolasso utero vaginale...osservazioni

15/03/2011, 8:26

Cari amici, iei sera all'hotel Ariston di Paestum si è tenuta una piacevole e completa riunione sullo scottante tema del prolasso nell'ambito dell'allevamento bufalino...
Oltre a due relatori di una notissima casa leader nel settore delle sementi , era presente anche il prof.Zicarelli che noi tutti conosciamo ad illuminarci sui risultati di un completissimo studio condotto negli ultimi anni in merito a questa patologia...i risultati sono stati sorprendenti...vi dirò in seguito :ugeek:

Re: Prolasso utero vaginale...osservazioni

15/03/2011, 17:54

I dati emersi dall'indagine posta in essere dal 'università di Napoli hanno messo in evidenza una situazione "prolassi" tutt'altro che idilliaca...alcune aziende ancora contano almeno 15-20 casi ogni 100 parti...praticamente una disgrazia

Re: Prolasso utero vaginale...osservazioni

15/03/2011, 19:34

A me, tra le cause predisponenti acquisite, ha colpito molto quella relativa all'utilizzo per i vitelli di succedanei del latte di qualità non eccelsa. A tal proposito, va ricordato che il latte materno bufalino ha contenuti in calcio e fosforo, oltre che in proteine e lipidi, superiori a quello vaccino. Queste caratteristiche fanno sì che, a fronte di una minore capacità d'ingestione del vitello bufalino rispetto a quello vaccino, i fabbisogni di accrescimento del redo siano comunque soddisfatti (minore ingestione compensata da una maggiore concentrazione e, nel caso dei macroelementi succitati, da una maggiore biodisponibilità dovuta a quote di Calcio e Fosforo colloidali sul totale che nel latte materno bufalino sono rispettivamente dell'80% e del 66%, a fronte di valori pari a 67% e 45% nel caso di latte vaccino).
Fatte queste premesse, si comprende che un latte ricostituito non all'altezza della situazione, nel bufalotto più facilmente che nel vitello vaccino, causi problemi di malnutrizione con ricadute esiziali sullo sviluppo del tessuto osseo e di conseguenza sulla conformazione del bacino, con grave rischio di predisposizione al prolasso nella futura fattrice/lattifera. A questo si aggiunge il rischio dell'insorgenza di patologie enteriche, che determinano problemi di malassorbimento con ricadute nefaste sull'accrescimento e sullo sviluppo armonico del vitello.
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