|
Autore |
Messaggio |
QUERCIA
Iscritto il: 18/04/2011, 16:04 Messaggi: 195 Località: Caserta
|
Non preciso la provenienza della mozzarella di bufala, ma dovunque ci sia un allevamento di bufali, è sempre la stessa storia. Buono lo stabilimento con operai, attrezzature varie, capannoni con mangiatoie e tutto l'occorrente per il recupero del latte di bufala ...... ma ci manca il meglio. MANCA lo "stato brado" per le bufale. Mi riferisco ai pascoli per le bufale, alla possibilità di poter camminare o correre per decine e decine di ettari di praterie, con alcuni che a cavallo, con il lazo, controllano la situazione. Poi l'alimentazione dev'essere quella delle praterie, non i mangimi.
Vi chiedo: esiste in Italia una zona dove i bufali vivono allo "stato brado" ?
In caso di risposta negativa, ho fatto bene a non mangiare più mozzarella. Saluti a tutti.
_________________ IL QUERCIA
|
14/10/2013, 16:42 |
|
|
|
|
Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68654 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
|
Brado come intendi tu, non ne esistono. Ma nemmeno di vacche, salvi poche eccezioni e per periodi dell'anno.
_________________Segui Agraria.org anche su Facebook e Twitter ! Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org?
|
15/10/2013, 14:50 |
|
|
QUERCIA
Iscritto il: 18/04/2011, 16:04 Messaggi: 195 Località: Caserta
|
Marco ha scritto: Brado come intendi tu, non ne esistono. Ma nemmeno di vacche, salvi poche eccezioni e per periodi dell'anno. E' vero che lo stato brado non esiste più, almeno in Italia. Vedrei un pò nei paesi dell'asia centrale se hanno superfici da 1000 ettari e più per l'allevamento allo stato brado. Infatti, il latte che beviamo non arriva dall'Italia, ma dai paesi dell'est europa. In futuro il latte potrebbe arrivare da altri paesi asiatici, e lo stesso la mozzarella. Meglio rinunciare ai prodotti del latte, almeno per gli adulti, ed aggiustare l'alimentazione in altri modi.
_________________ IL QUERCIA
|
16/10/2013, 18:07 |
|
|
Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68654 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
|
Io preferisco mangiare formaggi italiani, dalla mozzarella di Bufala Campana, al Grana Padano, il Gorgonzola ecc. Lo preferisco per tre motivi: - mi piacciono moltissimo; - mi piace sostenere l'agricoltura e l'economia del mio Paese; - ritengo che il sistema di controlli, pur con il costante pericolo di frodi, sia decisamente più sicuro in Italia e nell'UE rispetto a quello di altri Paesi.
_________________Segui Agraria.org anche su Facebook e Twitter ! Sei già iscritto all' Associazione di Agraria.org?
|
16/10/2013, 19:14 |
|
|
angelox
Iscritto il: 22/03/2010, 16:01 Messaggi: 61
|
per quercia.. potresti dare uno sguardo alle norme nazionali italiane per quanto riguarda l'allevamento all'aperto degli animali dai maiali,bovini,caprini galline ecc..poi ti faresti un idea di come potrebbe fare un allevatore a tirare avanti con la sua azienda.. dovremmo tenere i soldi che hanno i nostri politici per poter essere proprietari di tanti ettari di terra ...cosa che l'italia tutte ste praterie non ha... mo se la mozzarella non ti piace e un'altro conto.. se poi ti riferisci all'inquinamento questo e un problema nazionale non solo campano... (se un'imbecille di strada ha saputo comprare un'altro imbecille politico noi tutti non staremo cosi inguaiati...) ciao a tutti..
|
17/10/2013, 13:10 |
|
|
QUERCIA
Iscritto il: 18/04/2011, 16:04 Messaggi: 195 Località: Caserta
|
angelox ha scritto: per quercia.. potresti dare uno sguardo alle norme nazionali italiane per quanto riguarda l'allevamento all'aperto degli animali dai maiali,bovini,caprini galline ecc..poi ti faresti un idea di come potrebbe fare un allevatore a tirare avanti con la sua azienda.. dovremmo tenere i soldi che hanno i nostri politici per poter essere proprietari di tanti ettari di terra ...cosa che l'italia tutte ste praterie non ha... mo se la mozzarella non ti piace e un'altro conto.. se poi ti riferisci all'inquinamento questo e un problema nazionale non solo campano... (se un'imbecille di strada ha saputo comprare un'altro imbecille politico noi tutti non staremo cosi inguaiati...) ciao a tutti.. La distribuzione della terra agli agricoltori è un problema ideologico/politico. La logica vorrebbe che, ad esempio, nella regione Puglia, la proprietà del terreno sia della regione e non dei privati. Questo pensiero, che assomiglia a qualcosa di sovietica memoria, sicuramente non piacerebbe ai proprietari terrieri pugliesi, ma questi signori almeno sanno come non inquinare quella che considerano la loro terra ??? Sono capaci di tenere la loro terra in una situazione permacolturale ? Oppure potrebbero avere la tentazione di usare i loro terreni per permettere sversamenti pericolosi per lucrarci sopra ? E senza pensare il danno ai terreni confinanti !! Per cui dire che i nostri agricoltori non hanno i soldi per avere ettari ed ettari di praterie, credo che dipenda anche dalla ideologia sotto la quale viviamo. Ti piace il capitalismo ? E allora abituati alla situazione attuale (a prescindere dalla malavita). Vorresti il socialismo (quello buono) ? E allora prova a convincere tutti gli esseri umani, che la terra va trattata come un essere vivente e quindi nessuno può sentirsi padrone di essa. In questo caso, chi la volesse coltivare avrebbe diritto ad una superficie, diciamo 100 ettari per agricoltore, adatta per ottenere prodotti bio per tutti. Saluti a tutti.
_________________ IL QUERCIA
|
18/10/2013, 16:28 |
|
|
Pimbo
Iscritto il: 08/05/2015, 14:02 Messaggi: 564 Località: Basaluzzo
Formazione: maturità scientifica
|
Due anni dopo l'ultimo post, non posso proprio starmene zitta... Personalmente ritengo che non esista soluzione politica a determinati problemi. O l'Uomo capisce di essere alle strette e cambia registro nelle sue cose di tutti i giorni o niente cambierà, capitalismo o socialismo o chenneso-ismo. Una cosa però la so per certo: al momento è più facile convincere ogni singolo essere umano a mangiare radici purché siano SUE (o comprate coi SUOI soldi) che far rinunciare uno solo alla proprietà. Certe cose non le abbiamo nel DNA. Nemmeno quando vagheggiamo il contrario. Se è troppo OT, mi scuso e giuro che non lo faccio più...
_________________ Ciò che ha soluzione non è un problema. Ciò che non ha soluzione non è un problema. Di fatto il problema non esiste.
|
13/05/2015, 23:05 |
|
|
CanuGiovanni
Sez. Bufali
Iscritto il: 28/02/2010, 20:54 Messaggi: 765 Località: Salerno
Formazione: Dott. in Scienze della Produzione Animale
|
È , da sempre, un problema di cultura...
|
14/05/2015, 6:31 |
|
|
riccionen
Iscritto il: 02/10/2012, 12:25 Messaggi: 97
Formazione: Laurea
|
ho visto anche allevatori che mettono anche erba sopratutto d'estate insieme ai vari foraggi ma se ho capito bene alterano il latte
|
05/06/2015, 11:39 |
|
|
Gianluca1970
Iscritto il: 02/03/2013, 15:08 Messaggi: 361 Località: Mazzè (TO)
Formazione: Perito Tecnico Aeronautico
|
Scusate, ma non capisco bene. Opero nel settore e quindi comprendo perfettamente le problematiche degli addetti ai lavori, che si riversano su tutte le persone che ci ruotano intorno come me che faccio il rappresentante. Ma mi spiegate secondo quale principio dovrei rinunciare ai terreni che mio nonno ha faticato a comprare e lasciare ai nipoti? Oppure che il sig. tizio ha comprato pagando profumatamente, nella maggior parte dei casi? Il "capitalismo buono" di cui si è parlato, non esiste al mondo. Perchè laddove gli agricoltori non comprano o affittano i terreni, ed alcune nazioni purtroppo esistono ancora, nemmeno il raccolto è dell'agricoltore che ne lascia una percentuale (ben oltre il 50%) allo Stato che ne detiene la proprietà. Qui si criticano le persone che non sarebbero pronte a rinunciare alla "proprietà". Ma avete mai visto un agricoltore/allevatore che decide di vendere i propri terreni? In tutti i casi che ho visto si sono trasformati immediatamente in imprenditori incalliti, ed hanno fatto di tutto per scatenare delle aste... ed è per questo che ci sono zone dove un ettaro di terra è arrivato a costare anche €. 150.000. Poi non tocchiamo il discorso "inquinare" i terreni, perchè non mi pare che tutti gli allevatori si prodighino per evitare di esagerare sia con terreni che con gli animali, pur di fare produzione. Quando vai nelle aziende a parlare di soluzioni per diminuire l'uso di farmaci ti dicono tutti che non è possibile perchè bisogna far produzione... la parola d'ordine, oggi, è produzione. Non qualità. Oppure nessuno di voi conosce colleghi che esagerano con urea, concimi e quant'altro nei terreni? Piuttosto che antibiotici e medicinali per gli animali? Purtroppo oggi è il mercato che è malato. Ma non so se riusciremo a tornare indietro.
|
05/06/2015, 12:52 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|