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CorradoCosi
Iscritto il: 25/06/2010, 17:50 Messaggi: 4
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grintosauro ha scritto: Dt.corrado , possiamo sapere dal punto di visto dell'industria di trasformazione , qualche delucidazione sul futuro?
Quali saranno gli orizzonti del settore lattiero caseario? Posso solo dirle qual è l’orizzonte di Granarolo: siamo un’azienda di filiera, 100% italiana ed è nel nostro interesse continuare a valorizzare la materia prima nazionale, prodotta dai nostri associati. Quindi continueremo a puntare sulle produzioni di qualità e sul latte italiano, così da dare una prospettiva di sviluppo anche alla filiera a monte che, per quanto ci riguarda, è rappresentata dai nostri azionisti (gli allevatori associati a Granlatte, la cooperativa che controlla Granarolo Spa).
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05/07/2010, 13:47 |
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CorradoCosi
Iscritto il: 25/06/2010, 17:50 Messaggi: 4
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andrex70 ha scritto: Sig. CORRADO , volevo chiederle ma se ANNOZERO a spese proprie ha potuto analizzare alcuni campioni di latte e verificare che sono in prevalenza in polvere rgenerati, testualmente ANNOZERO commenta:
" Il latte da noi campionato, contro quanto previsto dalla legge, è risultato composto in misura rilevante da latte in polvere rigenerato, ma tra i campioni di latte UHT da noi analizzati non c’erano prodotti Granarolo.
La tesi del nostro documentario è che in Europa non esistono controlli efficaci per garantire, sia all’industria sia al consumatore, che non venga spacciato latte in polvere come latte puro.”
APPURATO CHE IL LATTE UHT GRANAROLO NON ERA OGGETTO DELLA CAMPIONATURA GRANAROLO, APPURATO CHE IL LATTE FRESCO ( che io compero giornalmente) E LATTE ITALIANO FRESCO,
LA GRANAROLO EFFETTUA CONTROLLI E ANALISI A CAMPIONE SUI PROPRI QUANTITATIVI ACQUISTATI DALL'ESTERO?? E' UNA SCELTA ECONOMICA QUELLA DI RIVOLGERSI AL MERCATO ESTERO, IN QUANTO A + BUON MERCATO O VERAMENTE NN RIUSCITE A TROVARE IN ITALIA TUTTO IL LATTE NECESSARIO ALLA VOSTRA PRODUZIONE????
lA RINGRAZIO ANDREA Gentile Andrea, il latte utilizzato da Granarolo proviene nella sua gran parte da stalle italiane e in particolare dagli allevamenti dei produttori associati a Granlatte (il consorzio proprietario di Granarolo Spa). Il rimanente proviene da paesi esteri quali Germania, Francia e Slovenia. Tutti i fornitori sono selezionati, sottoposti ad un audit di verifica eseguita direttamente da Granarolo o dalla controllante Granlatte, prima di attivare la consegna del latte. Indipendentemente dalla sua origine e tipologia, inoltre, tutto il latte che arriva negli stabilimenti, è sottoposto a rigorosi controlli di accettazione, e respinto in caso di non conformità e irregolarità.” Oltre alle analisi di controllo al ricevimento esistono misure preventive legate alla selezione accurata dei fornitori e alla loro gestione in Assicurazione Qualità. In tale sistema i fornitori sono sottoposti ad ispezioni che precedono l’attivazione delle loro consegne e poi ad audit cosiddetti di proseguimento, la cui frequenza varia in funzione dell’affidabilità del fornitore stesso. Gestire i fornitori in Assicurazione Qualità consente di decidere i piani di controllo delle forniture in funzione dei rischi rilevati in sede di audit. Per quanto riguarda il secondo punto, è un fatto che l’industria lattiero-casearia italiana importi materia prima dalla Ue, essendo il nostro paese storicamente deficitario nella produzione di latte, per effetto del regime delle quote. Ed è un fatto che il mercato del latte Uht sia caratterizzato da prezzi al consumo estremamente bassi, rispetto ai quali risulta molto difficile per gli allevatori italiani esprimere competitività. Tuttavia il nostro Gruppo, proprio perché è di proprietà dei produttori e dispone di grandi quantità di materia prima nazionale, utilizza latte italiano anche per alcune produzioni di Uht (marchio Gran Gusto e Piacere Leggero) ed importa materia prima dall’estero in quantità residuali.
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05/07/2010, 13:50 |
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CorradoCosi
Iscritto il: 25/06/2010, 17:50 Messaggi: 4
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Robyvan ha scritto: Carissimo Alessandro nessun problema ... , tutto a posto. Ma la precsazione ci stava. Andrea arguto ed aguzzo ! Sono davvero curioso di vedere cosa ... il buon Corrado dirà in merito. E già che ci sono ... non trovi Corrado che la vostra bella pubblicità sia un po' equivoca ? Guardandola il messaggio che riceve l'utente è che TUTTO il latte dell'azienda è Italiano, mentre nella realtà "Quella" è la pubblicità della "SOLA" linea Alta Qualità, e quindi parecchi prodotti che non sono in quella linea sono composti o confenzionati con latte estero. Che per logica e per vostra stessa ammissione NON SONO D' ALTA QUALITA' ! Quindi ... se i prodotti sono fatti con latte Italiano sono di qualità il resto no. Ma l'utente medio ... distratto che vede la pubblicità equivoca non credi ? O la cosa è fatta di proposito ? Sul silenzio ... che dire oltre al fatto che si commenta da solo ! Se vuoi che tutto venga presto dimenticato e se vuoi limitare i danni ... evita smentite ed articoli di protesta, fai meno casino che puoi ed il tutto scivolerà nel silenzio. Gentile Robyvan, la pubblicità a cui fa riferimento insiste su uno dei fattori distintivi della nostra azienda, ovvero quello di essere l’unico grande gruppo nazionale di proprietà degli allevatori. Per quanto riguarda la materia prima, il latte utilizzato da Granarolo proviene nella sua gran parte (da stalle italiane, e tutti i prodotti sulla cui etichetta viene riportata la dicitura “solo latte italiano” (accompagnata dalle bandierine oppure dalla mucchina tricolore) sono ottenuti esclusivamente con questo latte. Tra questi ci sono non solo tutti i prodotti freschi della linea Alta Qualità (latte, caseari e yogurt), ma anche il latte fresco Piacere Leggero, il Latte fresco Centrale del Latte di Milano, il Latte fresco Perla, il latte Centrale di Calabria e lo yogurt Yomo. Inoltre, anche nella “famiglia del latte UHT” ci sono marchi - ad esempio Piacere leggero e Gran Gusto - per i quali si utilizza esclusivamente materia prima nazionale. Dove non è possibile garantire sempre l’utilizzo esclusivo di “solo latte italiano”, non riportiamo tale dicitura in etichetta.
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05/07/2010, 13:53 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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CorradoCosi ha scritto: . Quindi continueremo a puntare sulle produzioni di qualità e sul latte italiano, così da dare una prospettiva di sviluppo anche alla filiera a monte che, per quanto ci riguarda, è rappresentata dai nostri azionisti (gli allevatori associati a Granlatte, la cooperativa che controlla Granarolo Spa). grazie della risposta. premettendo che io provengo dal settore carne del comparto bovino , per cui non sono direttamente coinvolto in questo settore, mi viene spontanea una domanda: e cioe' che la quota di latte che piu ha risentito delle importazioni , e' quella che viene poi trasformata in formaggi , con l eimportazioni da cagliata o di formaggi gia confezionati. questo e' un po un controasenso per me, non sto parlando direttamnete delal granarolo , pero' una importazione di bass qualita' fa abbaassare il target dei formaggi italiani nel suo complesso spiego davanti al mondo come facciamo a dichiare italiani , quando i nostri mercati di vendita di riferimento sono anche i mercati ove noi compriamo la materia prima o i semilavorati. faccio riferimento alla dichiarazione che fevce il presdente dell'apadi como varese , nella primvera 2009 sulla % di latte stranero che viene usato per la produzione di alcuni formaggi certificati come italiani della sua propria zona di alelvamento.
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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05/07/2010, 15:57 |
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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a quanto pare ho toppato in modo clamoroso, e non mi dispiace assolutamente, ben tornato corrado. mi ha colpito una affermazione che hai fatto <<LA GRANAROLO è DI PROPRIETà DEGLI ALLEVATORI CHE SONO SOCI>>questo significa che oltre a pagare i fatidici 30/31 cent.litro alla fine del bilancio annuale redistribuite gli utili in proporzione al latte conferito perchè se così fosse mi meraviglierei che nessuno ne abbia mai parlato. nel consiglio d' amministrazione della SPA chi siede come produttore, e con che tonnellaggio annuo di conferimento ciao ivano
_________________ LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!
LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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05/07/2010, 17:11 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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le cooperativ e non possono per legge dare utili
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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05/07/2010, 19:02 |
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andrex70
Iscritto il: 04/12/2009, 22:20 Messaggi: 386
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La ringrazio delle suerisposte Sig Corrado.
Mi sembra di capire che il latte Italiano tutto sommato è di buona qualità e che nonostante le quote latte possano rappresentare un impedimento per i vostri fabbisogni, comunque riuscite a coprirne gran parte con gli allevatori vostri associati.
Quindi il vostro latte può essere considerato podotto di filiera, dal produttore al consumatore.
Premetto che NON sono produttore di latte, come grinto ho sempre seguito la linea carne,
ma la curiosità di tutti, la domanda da "un milione di euro" che tutti alla fine vorrebberlo farLe, a lei o a qualsiasi rappresentante di trasformazione del latte e formaggi è la seguente:
CHI STABILISCE IL PREZZO DEL LATTE? é un valore determinato da domanda e offerta? ( con le restrizioni delle quote latte in teoria il prezzo in Italia dovrebbe aumentare); pensi che l'alta qualità io la pago intorno a 1,50 EURO LITRO, gli allevatori parlano di 30/35 cent di euro all'ingrosso per litro di latte.
Nella filiera credo che tutti i partecipanti dovrebbero essere "partecipi" di una piccola quota di guadagno, nelle dovute proporzioni e in base alla meritocrazia.
Oppure ( è una povocazione) bisogna affermare che gli allevatori produttori di latte NON sanno fare il loro lavoro perchè NON riescono a produrre latte guadagnandoci a 30/35 cent litro??????
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05/07/2010, 19:12 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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Cita: CHI STABILISCE IL PREZZO DEL LATTE? gli stessi che stabiliscono il prezzo dei vitelloni da macello...
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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05/07/2010, 19:17 |
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Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
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Carissimo Ivano premetto che "aver toppato" in questa situazione "dovresti" esserne contento. Che la Granarolo fosse una Cooperativa io, ma credo moltissimi di noi lo sapevano, probabilmente lo davo/davamo talmente tanto per scontato da non parlarne. Ma questo non modifica il fatto che COMUNQUE ci possano essere delle cose che vanno bene ed altre che vanno meno bene. Comunque rimane il discorso dei prezzi che a maggior ragione è basso, e perchè ???? Al gentilissimo Corrado che in quanto a tutto diritto appartenente al forum e quindi do del tu, se poi non vorrà ... me lo farà sapere, ma le regole della campagna impongono il TU ... e credo non dovrebbe sottrarsi a questa regola ... mi farai sapere, voglio permettermi di ricordare che NON è l'unica realtà di latte INTERAMENTE ITALIANO nel nostro Italico suolo... esiste una cooperativa che attua un sistema di filiera controllata similare alla Granarolo che è la Cooperativa 3A di Arborea (Or), che tra l'altro è o è stata cliente della stessa Granarolo. Mi pare giusto che gli sforzi dei nostri colleghi Isolani siano menzionati. Ma credo che esistano altre realtà che ci sono e che si stanno formando. Ha citato Andrea Latte Italiano a Verona e certamente altre. Sulle bandierine che io AMEREI VEDERE sempre più spesso sulle confezioni sarebbe decisamente meglio "SE" fossero autorizzate dalla UE cosa che si fa ma che purtroppo possono fare anche altri. Rimangono i miei potenti dubbi sull'applicazione dei prodotti DOP che dovrebbero essere maggiormente tutelati dall'acquisizione di latte DOP . Lacuna che purtroppo solo il nostro governo potrebbe fare a livello di pressione sulla UE. Io non sono contrario alla libera circolazione del latte estero... o del latte ricostituito BASTA SAPERLO !!!!! certo mi da fastidio che certe "contribuzioni" della UE vadano per la sprayzzazzione del latte, per mantenere il prezzo e poi lo stesso latte in polvere venga ri-costituito per fare latte UHT o formaggi vari. Vuoi fare latte in polvere ... FALLO ma non prendere contributi UE . Alla fine questi contributi sono la prima causa dell'abbassamento del prezzo del latte in cascina. Detto questo bentornato Corrado sono felicissimo che tu NON abbia utilizzato il forum per biechi scopi pubblicitari e spero tu possa inter-agire con tutti noi per la crescita e la COMPRENSIONE di e tra tutti.
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
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05/07/2010, 19:52 |
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mantovano46
Iscritto il: 14/06/2009, 10:45 Messaggi: 4968 Località: colline lago maggiore (novara)
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grintosauro ha scritto: le cooperativ e non possono per legge dare utili verissimo grinto, ma si chiamano cooperative non S.P.A. se le cooperative che producono utili non possono distribuirli tra i soci per che cosa li utilizzano per nuovi investimenti ogni tanto non potrebbero distribuire gli utili ai soci produttori di latte non come dividendo ma come prezzo del latte più equo. a voi le risposte. ciao
_________________ LA DONNA MAGRA PIACE ALL' UOMO SENZA .....DENTI!!!
LA TEORIA NON HA MAI PRODOTTO NULLA, LA PRATICA TUTTO (ivano il mantovano)
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05/07/2010, 19:58 |
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