Re: Tecniche di insilamento per foraggi verdi, cerosi ecc
17/08/2009, 21:56
permettono di asportare uan fetta piu grossa e di bilanciarla il probelma e' il cantiere di lavoro ..
ma nn si potrebbe miscelare le due cose, cioe arirvare con nella erba medica trinciata e miscelarla prima di insilarla? magari a strati
a parte che ho visto un insilato in 2 tempi nella zona dell' charolle che ra qualcosa di abominevole loietto sotto e dopo 3 mesi mais sopra, lunico problema era il cappello del loietto in mezzo...
Re: Tecniche di insilamento per foraggi verdi, cerosi ecc
17/08/2009, 22:27
bè di cose abominevoli sugli insilati se ne vedono..... in una stalla vicino a me che fa un pò di vacca-vitello, una volta sono andato e sento sgasare un motore. era un operaio(?) che caricava il silomais con una mini-pala. prima è arrivato il fumo (non quello di scarico del motore....)e poi è arrivato lui
Re: Tecniche di insilamento per foraggi verdi, cerosi ecc
18/08/2009, 5:40
Io la medica sotto il silomais un anno ce l'ho messa ma il problema è desilare e calcolare il rapporto preciso che finisce nel carro tra medica e silomais. Però la medica si conserva che è una meraviglia.
Re: Tecniche di insilamento per foraggi verdi, cerosi ecc
18/08/2009, 8:01
credo che tremor abbia azzeccato il discorso, si conserva meglio quello che c'è sotto: silomais sotto e polpe surpressate sopra siamo stati una delle prime aziende a farlo, non lo facciamo più solo per il fatto che le consegne di polpe sono due mesi dopo del silomais, prima arrivavano tutte il giorno dopo (al massimo in due gg) e così si mettevano sopra al silomais, costano poco e conservano bene il prodotto. Qualcuno fa il silomais, tratta il cappello con l'acido propionico, copre alla buona, dopo due mesi apre e mette le polpe. se fai strati omogenei la miscela è sempre la stessa. quella di prendere il silomis con la pala va bene si si consuma almeno un metro al gg, stalle con 1000 vacche (e ce ne sono) lo possono fare anche con trincee di 15-20 metri, io mi limito ai pochi centimetri con il desilatore. io volevo farlo con il pastone sto discorso, per concentrare il silomais, ma le cose sono andate diversamente e non mi interessa più. ciao
Re: Tecniche di insilamento per foraggi verdi, cerosi ecc
18/08/2009, 9:27
X roby, ti rispondo in merito alle perdite sul silomais "inguainato" come dici. perchè le perdite si concentrano sul cappello e sui fianchi? sui fianchi sicuramente perchè passa aria o attraverso il muro o tra il muro ed il telo, anche nelle migliori condizioni. sul cappello perchè passa sempre aria lungo le pareti e penetra negli strati superficiali per il fatto che sono meno pressati visto che soptra peso non c'è oppure è scarso. il fatto di mettere questo telo sulle pareti che poi va tirato verso il centro e sovrapposto con l'altro permette di avere il telo sopra (l'ultimo, quello solito) a diretto contatto con l'altro telo che sigilla perfettamentecon del peso, le pareti e i fianchi sono conservati con il telo sotto dato che non potrebbe passare aria visto che c'è il telo appunto, tutto questo permette di avere zero perdite per cappello e fianchi. (zero, proprio zero.) Le perdite per fermentazioni sucessive le potresti avere come oggi, ma dato che la massa si conserva più omogenea e sana al momento del taglio non dovrebbe ripartire, a meno che non sia molto secco e al momento del taglio l'aria possa penetrare tra gli strati secchi dove è quindi meno pressato e danneggiare il tutto, capita, ma se vai avanti di 20cm al gg o se hai una ss < a 35-36 vai tranquillo. poi sai, quando piove mio padra corre a cioprire il fronte che non si bagni, anche questo serve, attenzione poi a infiltrazioni di acqua da sopra che va nella massa di silomais, sempre meglio evitare. Un ultima considerazione: ma siete sicuri che sia positivo perdere acqua e zuccheri dopo l'insilamento? vi capita sempre? non lo fate troppo verde? comunque se deve scolare scola uguale con o senza teli se non hai falle nei muri dove potrebbe uscire comunque. ciao
Re: Tecniche di insilamento per foraggi verdi, cerosi ecc
19/08/2009, 18:53
Carissimo Dondavi, le muffe si hanno maggiormente nei fianchi "probabilmente, perchè esiste comunque uno scambio tra pareti e silo nei momenti della fermentazione ed ovviamente anche per la maggiore difficoltà che potrebbe avere la pressatura vicino al muro di contenimento. Nel cappello anche. La costipazione del silomais, non è direttamente proporzionale al peso con cui uno "pressa" la massa. Ma si "pressa" chiacciare 10 cm. di silomais è un discorso, pressarne 40 è un'altra cosa. Spesso ho notato come siano peggiorate le conservazioni, con l'aumentare delle file delle trince. Il cantiere di lavoro, prevede l'arrivo di dumper in pochi minuti, quindi chi è sopra il silo a pestare, riceve "valanghe" di silomais che non sempre riesce a disperdere solo in larghezza ... quindi è costretto ad alzare lo strato da pressare. Poi il trattore o la pala gommata con cui si esercita il peso è importante, l'umidità ed il taglio dello stesso insilato pure, le dimensioni della trincea anche. Ma lo strato da pestare, credetemi è fondamentale. Provate a pressare un qualcosa alto 10 cm. mettendo sotto la mano, e provate a mettere sotto la mano ad un qualcosa che è alto 40 cm. la pressione sulla mano cambia notevolmente ... detto questo NON FATELO SOTTO IL SILOMAIS !!!!!! mi diceva un "boss" di una notissima casa produttrice di ibridi, che negli ultimi anni hanno notato come desilando con una fresa, l'aria possa entrare nel silomais sino ad un metro oltre il fronte. Impressionante vero ? Pensiamoci nei prossimi cantieri di lavoro ... quando arrivano i dumper a scaricare ... Sulle perdite d'acqua caro Dondavi ... io gradirei certamente non averle ... poi in alcune annate si fanno male i conti, in altre minaccia pioggia o piove, nella maggior parte delle volte chiami per trinciare ed il terzista ... non viene, oppure ti dice che tempo solo immediatamente o devi aspettare un mese. Alla fine comandano loro. Sul telo, solo in questo tuo intervento ho capito che il telo è solo sui fianchi e non sul pavimento ... che asino ! (io ovviamente). Sai avere il nylon sotto il silomais è una rottura incredibile... Alla prossima cari colleghi.
Re: Tecniche di insilamento per foraggi verdi, cerosi ecc
19/08/2009, 19:27
Immaginavo l'equivoco, io faccio arrivare il telo a terra, copre circa 20cm a terra tanto per fermarlo all'inizio. Lo strato da pestare è fondamentale, son pienamente daccordo, in poche ore tanta roba e un trattore solo è un macello. Spesso arrivati verso la fine ti fanno strati da un metro tutto davanti dove prima lasciavano spazio per le manovre, qualche volta li facciamo scaricare a lato e finiamo noi pur che venga bene. a casa siamo daccordo e facciamo i turni sull'altro trattore con il rapporto peso / superfice calpestata migliore cosicchè fin che i terzisti fanno il lavoro noi pestiamo continuamente anche se a volte lo spazio mancherebbe, ma lo facciamo lo stesso, dato che li paghiamo fior fior di €uri, è meglio fare il lavoro seriamente. conta parecchio la lunghezza del taglio, e l'umidità di certo, più è secco o lungo più fa effetto spugna (passato il trattore torna su, sembra di stare su un materasso ad acqua) e resta troppa aria nella massa. comunque roby, se hai più trincee prova in una a mettere i teli, se ne hai una prova almeno su un lato, la differenza la noti lostesso. è una spesa ma le vacche ringrazieranno, non faccio latte ma so quanto delicate siano le vostre ferrari, attenti ad usare l'olio giusto. ciao