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Razze bovine da latte più produttive in assoluto? 
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Iscritto il: 04/12/2009, 22:20
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Ho letto con molto interesse tutti i vostri interventi.

A me rimane un dubbio se quakuno me lo può spiegare:

se prendiamo 10 frisone e 10 simmenthal in un periodo di tempo di 9 anni..le prime danno davvero + soddisfazioni??

Ci sono pro e contro, ho capito che la frisona è la ferrari e la simmenthal la rustica ma il mio dubbio è relativo a tutto l insieme; mi spiego la simmenthal mi da un vitello l'anno magari incrociato che vale 400 euro e nn si ha bisogno dei risralli perchè campa 8/ anni, l altra devo fecondarla col sessato perchè ho bisogno disperato del ristallo che costa, ristallo vuol dire alimentare un animale 24 mesi prima di vedere i frutti. poi ci son le produzioni di latte a favore della frisone,
ma alla fine....

E' sempre + remunerativa la ferrari, nel lungo perido o la jeep 4 ruote motrici?????


30/06/2010, 0:49
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Caro Robyvan, non mi stancherò mai di darti ragione....
Purtroppo a noi altri consulenti capita (quasi) sempre di frequentare stalle in cui nessuno sa dirti qual'è la durata dell'intervallo parto /concepimento o stalle in cui si desila con il "ragno" invece che con la fresa (ti lascio immaginare lo stato di ebollizione del silomais in estate...), con logiche negative conseguenze sulle povere vacche! E poi, magari, ti senti anche dire "ai tempi di mio nonno le vacche facevano lo stesso il latte, anche senza voi altri "dutùr" con le vostre idee balzane..." Insomma, chi ha detto che allevare è facile e comodo? Nessun mestiere lo è, ma a maggior ragione bisogna impegnarsi quando si ha a che fare con organismi viventi e non macchine.. Finché in Italia ci saranno pseudo-allevatori di questo genere, la vedo dura per la zootecnia!!
Del resto mi è anche capitato di spiegare all'ex-direttore della mia APA che differenza c'è tra "intervallo parto/concepimento" ed "intervallo parto/primo servizio" ... (e il direttore è ormai ex solo perché si è pensionato...)
Insomma, ben vengano tutti i giovani che chiedono consigli sul forum, non fosse altro perchè dimostrano interesse per le nuove tecniche, e non si affidano solo "a quello che faceva il nonno".
Scusate lo sfogo, ma ogni tanto bisogna dire pane al pane e...latte al latte!!

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30/06/2010, 11:09
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eilish

pienamente daccordo il tuo sdegno su certe realta fondste piu sulal tradizione che sull'effettivo rielievo scientifico.
il fatto e' che ogg l'allevamento bovino e' una via di mezzo tra quello che sotieni tu e quello di andrex 70.

e' ancora vero che il settore latte e' sinonimo di frisian holstein?

oppure ce ancora spazio per altri?
la mia domanda e' possiamo evitare gli errori fatti sulla selezione e razionamento della frisona, nel selezionare e razionare le altre razze da latte?

che posto hanno le rzze minori da latte ( montbeilard, jersey , simmenthal, ) in questo panorama?

che posto ahnno le altre speci allevate ( capre pecole bufale , asine ectect) in questo mercato?

alla fine tutto fa brodo o ce da rimmeterci in toto?

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30/06/2010, 11:18
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Roby scusa continuo con la discussione che non c'entra nulla. Ma quando si vuole fare un prodotto sano al 100% allevato in "casa" e si dice di non usare mangimi, si intende non usare neanche i semplici? Grano, granoturco, soya etcc....

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30/06/2010, 13:09
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Ho fatto quella domanda perchè ultimamente sto riflettendo sul perchè la germania è in grado di esportare latte e carne e nn importa broutard francesi.

Quindi valorizzazione del prodotto nazionale.

Io sono convinto che con la simmenthal si riesce cmq ad avere i 30 l di late gg, campa 9 anni, fa un bel vitello l'anno,
secondo me, ma è solo un mio dubbio, portano avanti l'ingrassamento della vitella giovane con una gestazione, alla fine si ritrovano un vitello e una manzarda( ha partorito 1 volta) di 24 mesi pesante e pronta da macllare.

Con una mucca che campa 9 anni il ristallo è molto + lento( parlo da profano).

Però ribadisco sarei + lieto avere vostre delucidazioni sulla convenienza della frisona rispetto alla simmenthalo viceversa.


30/06/2010, 13:19
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Per rispondere ad Andrex:
a mio parere devi aver ben chiaro l'obiettivo che vuoi raggiungere nell'allevamento, tenendo conto che confrontare i pro e contro di una razza da latte come la Frisona con quelli di una a duplice attitudine come la Simmenthal è piuttosto azzardato. Devi ricordare che la selezione della Simmenthal orientata alla prod. di latte è relativamente recente, mentre la Frisona nasce esclusivamente per il latte! Certo, conta molto, oltre alla scelta di base - latte o misto - anche l'ambiente in cui allevi: come ho detto in un post precedente la Frisona richiede MOOOLTE più attenzioni, mentre le razze rustiche come la Simmenthal si adattano anche in ambienti "difficili", come le aree montane... Piuttosto, se sei orientato sul latte, puoi prendere in considerazione anche la Bruna Alpina, che con una media italiana di 6851 kg. di latte al 3.94% di grasso e 3.52% di proteina (dati ufficiali ANARB 2009) può soddisfare la voglia di allevare per il latte in ambienti svantaggiati (se si chiama Alpina un buon motivo c'è!!!) In Valsesia, per esempio, vanno forte le mandrie miste Bruna e Pezzata Rossa Oropa, con evidenti vantaggi sia per il latte che per la carne; certo che in montagna le Frisone sono sprecate ed infatti in quelle zone sono "mosche bianche"!!

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30/06/2010, 14:48
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@Andrex70

Da quanto credo d'aver interpretato degli ottimi interventi di Eilish e Robyvan (indubbiamente dettati dalla loro ricca esperienza all'uopo), la scelta tra la Frisona (autentica supersportiva delle produzioni di latte) ed altre razze, dipende anzitutto dalla tua realtà aziendale. Ovvero, analizza prima tutti i fattori (positivi e negativi) presenti in essa, relazionandoli con le tue esigenze (o semplici aspirazioni) produttive ed otterrai una prima, significativa risposta. Determinata la razza di bovina più adatta alla tua azienda, dovrai poi dedicarti a loro con il miglior impegno possibile, soprattutto per "minimizzare" i periodi in cui non sarai sempre produttivo (per un motivo od un altro). Spesso, infatti, negli allevamenti (non solo bovini) sono i cosiddetti "tempi morti" - chiedo scusa per il termine improprio, ma spero renda l'idea - a scoraggiare l'allevatore di dedicarsi col medesimo scrupolo agli animali, considerandoli quasi un "peso morto" da rimpinzare e basta. Niente di più errato, a mio modesto avviso, in quanto trattasi sempre di periodi che pur non portandoti latte nel secchio o carne nel piatto, ti consentono ugualmente di prepararti un buon "raccolto" se frattanto hai lavorato bene. Agricoltori e allevatori, bisogna che ci ficchiamo in zucca che piante ed animali, per quanto prolifici e produttivi, non sono macchine che funzionano a ciclo continuo 24h su 24, 365 giorni l'anno. Per cui, se vogliamo ottenere il massimo da essi, dobbiamo dare pure noi il massimo a loro. Viceversa, otterremo proporzionalmente al nostro impegno.


30/06/2010, 15:43
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@Grintosauro

Quanto il tuo legittimo quesito in merito il fatto se c'è ancora spazio per altre razze e/o specie nelle nostre realtà produttive, da "allevatore dilettante" :lol: , presumo di si. Semplicemente, come ho già detto in apertura per l'amico Andrex70, bisogna anzitutto considerare la propria realtà aziendale, chiedersi cosa si vuol ottenere e quanto si è disposti ad investire (in termini economici, di tempo, lavoro, ecc.). Noti questi dati, si può pure pensare di rivolgersi ad altre razze o specie (capre, pecore, bufale, asini, ecc. ecc. ecc.). Aggiungo, infine, che per quest'ultime specie lattifere, diversamente dalle bovine, si può pure optare di "trattenere" buona parte del latte munto (escluso quello per i piccoli, ad es.) e trasformarlo in azienda stessa, per ottenerne un maggior valore economico. Quindi, durante la valutazione della propria realtà aziendale, bisognerà aggiungere l'analisi dei costi/ricavi che si potrebbero ottenere aggiungendo un piccolo minicaseificio. L'allevatore, però, dovrà pure imparare - se già non sa farlo - pure il mestiere di casaro, o dovrà assumerne qualcuno già esperto ;) .


30/06/2010, 16:02
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allora vi pongo un quesito , dopo tutto io sono un allevatore bovino settore carne, per la amggior parte piemontesista, ma non disdegno neanche gli incroci di forma di 1 cat , perche hanno il loro segmento di emrcato piu o meno stabile.

come io vedo il bovino da carne come una macchian che trasforma gli aliemnti talvolta di basso valore biologico in carne , penso che dovremo vdere la bovina da latte come trasformatrice in latte.

mentre per il settore carne , non ci sono sottoprodotti, nnel settore latte , se pur minimo come sottoprodotto avete le vacche a fine carriera e i mashi all'ingrasso.

mi rialalccio al discorso dell'altro tread, considerare le razze minori da latte come hobbistiche , mi pare molto riduttivo, perche secondo em ingiustamente , ci sono certe realta che nons ono di pianura, ma piuttosto di fondovalle alpino , che in certi frangenti posso dare reddito e qualita di rpoduzione, in controparte si hanno dei costi fondiari relativamnete bassi.

se dal costo totale di produzioen latte mettimao la vendita dei amschi(400 euro contro i 60euro dei frisoni) le spese piu basse degli affitti , e un rimonta piu bassa dell'llevamneto , e un sensibile prezzo del altte superiore (montbeilard e yersey) un costo piu basso dell'limentazione sopratutot in sciutta , un costo piu basso delle spese veterinarie(da valutare con la gestione delle bovine stesse) secondo me si ah unmiglioramento della vita dell'llevatore.

quanto meno si eviterebbe di comportarsi come pecoroni , in cui dove va uno vanno tutti.

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30/06/2010, 16:29
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Per una volta Grinto mi hai capito al 100%.

Infatti il mio era un ragionamento generale, nn parlavo di miei progetti personali.

Era un ragionamento frisona simmenthal..e se vogliamo italia germania a 360 gradi valutan pro e contro.


30/06/2010, 16:56
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