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Produrre latte dai pascoli di pianure o collina
Autore |
Messaggio |
Daniele80
Iscritto il: 07/07/2010, 10:15 Messaggi: 178 Località: Provincia Reggio Emilia
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Ciao a tutti,
lavoro in una azienda da latte per la produzione di parmigiano reggiano nella provincia di Reggio Emilia. Alleviamo diverse razze da latte e, da quando quando abbiamo iniziato l'attività 4 anni fa, abbiamo impostato l'allevamento sul pascolo anche per le vacche in mungitura. Dopo qualche anno di esperienza possiamo innanzitutto dire che il pascolo si può fare benissimo in pianura padana anche su terreni argillosi come i nostri. Mi piacerebbe molto scambiare idee ed eperienze con altri allevatori che utilizzano questo sistema, ma anche consigliare e incoraggiare chiunque volesse considerare questo tipo di gestione che fa bene agli animali ma, credetemi, fa ancora meglio a chi li alleva!
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07/07/2010, 10:36 |
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beekeeper
Iscritto il: 29/04/2010, 20:06 Messaggi: 6
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Ciao, spero che tu mi possa togliere alcune curiosità che zona di Reggio Emilia sei? Pianura o collina? Che tipo di miscuglio semini per permettere il calpestamento e che rotazione dei tagli esegui, tipo primo taglio per il pascolo, secondo in fienagione e terzo nuovamente pascolo?
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07/07/2010, 14:37 |
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Daniele80
Iscritto il: 07/07/2010, 10:15 Messaggi: 178 Località: Provincia Reggio Emilia
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Ciao, niente semina, bisogna lasciare che si sviluppano da sole le essenze autoctone:trifoglio rosso e bianco ma anche quell'erba che, da ignorante in materia non conosco il nome, fa quelle cotiche fitte sulle carraie, e le vacche vanno matte per questi prati. In ogni caso, essendo 4 anni fa campi a cereali, qualcosa bisognava seminare... Abbiamo fatto diverse prove e i risultati migliori li da il medicaio perchè "pulisce" molto bene il campo da eventuali infestatnti. E' chiaro che il primo anno bisogna avere pazienza e fare solo fieno, il secondo anno fieno fino ad agosto e si usa il pascolo come "pulizia" del prato a fine stagione, dal terzo anno iniziano a crescere bene le graminacee ma anche il trifoglio se ci sono state le vacche e da subito si può iniziare il pascolo. Noi oggi alterniamo fieno a pascolo ma non necessariamente il primo taglio, da noi la primavera è una stagione ideale per gli animali all'aperto e sarebbe uno spreco tenerli in stalla, così circa all'inizio di aprile si comincia. Per il calpestamento basta tenere gli animali in stalla se è troppo bagnato ma l'importante è fare rotazione: abbiamo 10 paddock e le vacche stanno un totale di 48 ore in ogni parcella il che vuol dire che l'erba ha 20 giorni di tempo per ricrescere. Noi siamo in alta pianura, precisamente a Sabbione tra Reggio e Arceto.
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08/07/2010, 8:06 |
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soldino
Iscritto il: 14/07/2010, 14:28 Messaggi: 34
Formazione: perito agrario - allevatore bovini da latte
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interessante... una soluzione importante e molto particolare sicuramente in una realtà europea che punta molto sul benessere animale ma che ti bacchetta con una burocrazia infinita per le stalle alle quali bisogna apportare mille modifiche e che non raggiungono quasi mai quel livello di qualità ideale ... credo che altrettanto sicuri siano i vantaggi che questa stabulazione apporta alla gestione,alla salute e non meno importante alla vitalità degli animali che ne usufruiscono ...
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14/07/2010, 15:34 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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piu o meno come le grassland scozzesi
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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14/07/2010, 18:50 |
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soldino
Iscritto il: 14/07/2010, 14:28 Messaggi: 34
Formazione: perito agrario - allevatore bovini da latte
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... quindi l'esperienza europea vedo che non manca ... doppiamente interessante ...
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14/07/2010, 19:36 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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ce piu di un esperienza in fattore di pascolo bovino , da quella originaria olandese dei polders, a quella dell'est europeo ( polonia??)
svizzera, francia, austria, senza nulla tolgliere alle malghe delle alpi.
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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14/07/2010, 20:42 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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io non faccio un vero pascolo con le vacche nutrici,perchè non ho spazio a sufficienza vicino a casa,però le lascio su un terreno abbastanza asciutto di circa 3 ha e in effetti non hanno (quasi) mai problemi. a dire la verità quest'anno le ho mandate in montagna,vedremo come sono a settembre-ottobre...
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14/07/2010, 22:35 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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staranno bene , ma appena tornano sverminale..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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15/07/2010, 7:36 |
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Daniele80
Iscritto il: 07/07/2010, 10:15 Messaggi: 178 Località: Provincia Reggio Emilia
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Anche se ci sono esperienze, nessuno aveva conoscenze tecniche della cosa e comunque era definito "impossibile" in pianura padana per la vacche da latte così ho acquistato per conto mio un manuale in lingua inglese che si basa sul metodo dell'agronomo Andrè Voisin, ho applicato alla lettera il sistema utilizzando le equazioni matematiche del testo e ha funzionato molto bene. Il punto è che la gente crede che la variabile chiave per la riuscita del pascolo sia lo spazio, ma in realtà è il tempo: se io metto 1 vacca su un ettaro per tutto l'anno faccio "sovrapascolo" e il cotico deteriorerà, se sullo stesso terreno metto 300 vacche per mezza giornata otterrò un buon pascolamento senza deterioramento dell'erba.
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16/07/2010, 8:08 |
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