[quote="Sunmyra"]Come mai la Zerasca si e la Pontremolese no? [quote]
Perchè dietro alla Zerasca non ci sono contributi, ma la volontà ferrea, decisa e instancabile di un nucleo di allevatrici che ha creato, valorizzato e reso vivo un Consorzio di Tutela, impiegando una tenacia e un coraggio tali da poter essere presi ad esempio da tutti, penso. Ciò manca completamente alla Pontremolese: mancano allevatori che credano in lei sia per la salvaguardia della razza, che per la valorizzazione di un territorio. Jacopo
Capisco. Manca completamente il retroterra da cui far scaturire un'iniziativa del genere. Eppure nelle valli di Zeri ho visto che ci sono anche parecchie stalle di vacche, ma di Pontremolesi neanche l'ombra (a parte una vacca che ho creduto lo fosse - per lo meno meticcia - e la cui foto ho speditovia e-mail ad Alessio Zanon, che però non avendola pubblicata qua sopra credo abbia dedotto che mi sono clamorosamente sbagliato). Mi chiedo: ma se questi allevatori e allevatrici così tenaci per la salvaguardia della Zerasca, fossero stimolati anche ad allevare delle vacche Pontremolesi? Pensate che non accetterebbero la sfida? Credo che ci sarebbe bisogno di qualcuno sul territorio che facesse sentire la propria voce in merito.
C'è un altro dettaglio, la pecora di cui parliamo non ha per la carne grandi rivali, conosco molto bene la Zerasca, ho lavorato al disciplinare dell'agnello di Zeri, non ci sono razze con produzioni più alte e quindi non c'è una vera concorrenza sul piano genetico, se ci fosse, diversi allevatori l'avrebbero abbandonata, semplicemente come succede ovunque arrivi una razza più produttiva, ma qualche incrocino c'è e c'è stato, quindi non siamo troppo ottimisti. Ci sono poi altri aspetti distintivi, per esempio sulla commercializzazione che è diretta, una vera filiera corta, con ombre e luci, che in ogni caso garantisce redditi più elevati, insomma due storie lontane, saluti, Mario
ammesso che nn ho mai visto da vicino una vacca di pontremolese , pero ho ben presente le parthernaise /aubracc , secondo em ha delle buone possibilita di sviluyppo , a parte di scartare quelle nn idoonee
Caro Grinto ma cosa vuoi scartare che ci sono una ventina di capi???!!, la vedo dura, ma questa situazione perdura in modo stabile ormai da qualche tempo, vediamo cosa succederà prossimamente, saluti, Mario
io mi ritrovo con quanto dice Ricky, penso che sia condivisibile soprattutto da chi, con gli animali, deve camparci e non ha altre entrate o uno stipendio mensile cmq BUONE FESTE a tutti
mi sa che stiamo facendo un po di confusione.... ma davvero credete che i soldi dei contributi vengano estratti da un pozzo ad anelli mediante secchio appeso ad una corda? da quel che si scive mi sembra proprio di si. Io sono in linea con ricky o meglio, non credo che la soluzione di tutti i mali siano i contributi, perchè dovrebbero spendere soldi per darli ad un allevatore, perchè non sa fare il proprio lavoro? perchè non trae reddito dalla propria attività? perchè a quelli dei cinema monosala hanno dato i contributi quando stavano chiudendo tutti? ai piccoli bottegai di alimentari hanno pensato? e a quelli delle scarpe? al settore tessile? allora piano con il ricorso ai contributi. Ricordiamoci sempre che da qualche parte vanno presi i soldi, se il mio datore di lavoro spende 2000€ per il mio stipendio, perchè in tasca me ne arrivano meno di 1000? ci sarà un motivo, o no? io parlo contro il mio interesse, sono agricoltore anch'io, ma visto che sono anche dipendente della grande distribuzione capisco anche chi vede gli agricoli come divoratori di € pubblici, ci sono aziende che prendono 5-600 mila euro all'anno di contrributi, non son proprio bruscolini. detto questo bisogna fare una cernita nche delle razze da salvare, molto spesso non sono neanche razze, ma incroci vecchi poi stabilizzati da decenni di generazioni tra di loro, anche all'interno della piemontese si potrebbero estrarre 3-4 linee diverse, 3-4 razze?
sarebbero belle tante cose, ma facciamo attenzione a come le facciamo e se è proprio necessario farlo. eventualmente diamo l'incarico di farlo ai paesi in via di sviluppo, loro saranno contenti di avere delle possibilità zootecniche, saranno loro a sfuttarle in relazione alle loro esigenze.
si ma se su 20 capi ce ne sono 5 con difetti , questi non e' che spariscono ma in proporzione quando ce ne saranno 200 , ci saranno comunque piu di un quarto con difetti(se il difetto e' di una vacca la vedo molto dura...
Delegare a terzi non è una soluzione, tutti siamo coscienti che OGNI lavoro deve portare reddito, ma nascondere il problema non è una soluzione. E pensare che le colpe siano delle razze poco spinte è una mezza verità perchè anche chi alleva piemontesi vende sotto i 3 euro...., questi prezzi sono determinati da carenze strutturali del settore, non collegabili alle singole razze. Sia chiaro io non ho una soluzione, altrimenti la scrivere e o applicavo. Credo che l'importante e non far perdere la ns GRANDE storia di allevatori, solo perchè abbiamo commesso errori in passato. La parola Italia racchiude le radici della nostra penisola nel passato. Qui quoto Mario nell' intervento del giorno 23/12 ore 10,47, cosi si evitano doppioni. Inoltre si parlava dei contributi, non ho scritto che non devono essere elargiti. I contributi vengono, anzi venivano erogati per la criticità del settore e a compensazione del reddito, ogni impresa che non investe una parte dell'utile al miglioramento aziendale è destinata alla chiusura, perché obsoleta in tutto. La critica sui contributi e limitata alle persone che vivono i contributi come vacca da mungere in cambio di nulla.