mi chiamo Marco e grazie ancora per la disponibilità... speriamo che qualcuno con qualche potere cosmico soprannaturale la aiuti sta povera Pontremolese Non è che potresti postare il nome della cooperativa???
Stiamo parlando della stessa cooperativa, quella che citavo prima, ma questa volta voglio essere più ottimista, grazie a questa gente la razza non è sparita, è vero che che fanno poco, ma almeno conservano e da molti vitelloni maschi più tipici, prima di essere macellati viene prelevato il seme e stoccato, quindi meglio di niente. Quest'anno va via il nostro dirigente "liceale", se dovesse venire un tecnico avevo intenzione di chiedere di tenere un nucleo di Pontremolesi e cercare di aumentarne il numero, per essere sinceri dovrebbe cambiare anche il ministro della pubblica distruzione e spazzare la riforma degli Istituti agrari, altro non posso aggiungere, saluti, Mario
se il numero dei capi continua a calare a mio parere stanno facendo più danni che altro ... ma queste bestie nessuno cerca di comprarle o è la cooperativa che non vuole venderne perchè se così fosse la cosa sarebbe ancora peggiore...
Personalmente non ho avuto difficoltà ad avere il seme questo dall'APA ma se volevo anche qualche femmina, manzetta o adulta, in quanto hanno la stalla piena; i miei dati parlano di 22 capi adulti in purezza, ma sono di tre anni fa, sicuramente ci sarà qualche altra cosina ma meno "conservata", saluti, Mario
Come sempre in queste discussioni emergono i “limiti” di tutti noi , ognuno si arrocca pensando di avere ragione e questo mi dispiace moltissimo (come ogni volta scrivo, vale anche per me).
1)Nessuno è obbligato ad allevare una razza che non gli piace e è giusto come visione individualista. Però l'individualismo ad oggi non ha dato grandi risultati con tutte le razze. 2)La biodiversità è un bene comune, tutti dobbiamo sentirci partecipi per il successo insuccesso della stessa (anche parlandone) 3)Trovo superato e superficiale criticare chi vuole tentare il recupero, accampando domande scontante e non facendo domande del perchè si è giunti a tale situazione e come è possibile porvi rimedio 4)Sempre da queste discussioni emergono le criticità del settore, le istituzioni hanno fatto pochissimo e non hanno saputo creare indotti e sbocchi remunerativi a misura, inoltre gli allevatori sono e siamo sempre restii a seguire i consigli esterni, mentre in altri paesi e anche in Italia dove vi è una mentalità diversa, forse perchè in frontiera, riusciamo bene (OT) vedasi l'associazione di razza Haflinger come ha saputo valorizzare il suo cavallo. 5) Questi progetti in molti casi sono sempre presentati da persone con “sensibilità” diversa e vengono parzialmente screditati.....
Trovo che per il bene di ogni razza bisogna credere nella razza e nelle capacità di noi allevatori , questo da solo non basta, le istituzioni devono dare un apporto congruo dal punto di vista scientifico (sono sicuro che loro si crogiolano perchè non incalzate da persone “competenti” che le mettono davanti alle situazioni di fatto), come giustamente dice Ricky (grande ricky) ognuno poi ha dei limiti, e le carenze/limiti devono essere superate tramite collaborazione di tutti i partecipanti al poggetto. Oggi a ragione corriamo ad acquistare i prodotti migliori fatti all'estero e va bene, ma nel lungo periodo non è la soluzione migliore. Mi ripeto non vedo nulla di male nell'aggiungere nella propria mandria1/2 pezzi e collaborare. *Enrico Mattei Sulla debolezza italiana ha creato una grande società internazionale......
Per non essere accusato di chi predica bene e razzola male mi sto interessando all' acquisto di una Burlina.... cosa che porterò avanti con calma quando ho tutta la situazione chiara. E questo da prima del topic pontremolese. Saluti Paolo
* qui chi dice cose diverse, rispondo in parte, lui ha lottato fino alla morte (nel senso pieno della parola) contro colossi mondiali.
Sono in gran parte d'accordo con quanto riporta Paolo, ma salvare una razza, secondo il mio parere, è un dovere sociale, storico e a carattere collettivo, stiamo facendo investimenti infiniti: caccia bombardieri, una immensa portaerei, stadi di calcio spaziali ... riserviamo un po' di aiuti per conservare quello che ci è stato lasciato dai nostri padri, avrei sempre voluto fare un centro per la conservazione delle razze rare, le meno fortunate e sinceramente forse ne avrei la possibilità ma ci sono una infinità di ostacoli che veramente scoraggiano, saluti, Mario
perche comuque qui si e' aprlato di selezione e di genetica , e non si hanno ricevuto risposste in emrito , ma solo proclami .
ali allevartori sono interessati a allevare e selezionare una razza , se si sa che scopi questa selezione si vuole dare.
in tempi difficili congiunturali di sacrifici ne stiamo gia facendo molti ,
noi abbaimo certe esigente , che al di al dell'igm o dei kg di altte prodotti e %di grasso o di %di proteine , sono anche riconducibili alal durata produttiva dell'animale , al suo sbocco sul mercato ,nel caso della carne , o dei prodotti della caseificicazione.
Non mi pare una cattiva idea , fare uan selezione , per ottenere dalle razze minori le fatrici per avere un vitellone carne , incrocio di rzze italaine( XYZ x pmt . oppure XYZ x chianina, , o eventualm,ente anche razze estere. BBB , LIMOU, Garronese .) perche sarebbe una seria proposta primo x recuperre terreni amrginali , secondo per dare occupazione , terzo per evitare di diventare uan volta di piu dipendenti dall'estero..
il che non significa denaturare uan razza , perche comunqu la razza in purezza ci sarebbe sempre , in quanto fornitrice di fattrici, essendo che queste razza hanno uan vita media di oltre 10 anni eper cui oltre i 6 /7/ 8 parti (ammettendo che il 50% sono maschi e il 50 sono femmine , vuol dire avere la possibilita di quadruplicare le fattrici nel giro di 5 anni o poco piu.. )
se si riuscisse a sessare il semme concome la frisona ancora meglio.
e visto che cloni della pontremolese sono due razze francesi , non e' da buttare via l'idera di importare capi di alta genealogia, per rimpinguare il ns allevamneto.
ma qui mi sembra di capire che sono piu le scuse che le difficolta oggettive.
Secondo me è una questione di priorità: abbiamo le priorità sfalsate! Chissà perchè pensiamo indispensabile il superfluo e trascurabile il necessario? Si è perso completamente di vista l'obiettivo finale e di conseguenza annaspiamo tra false necessità e finti bisogni. L'etica deve stare alla base di ogni nostre scelta, giungendo anche a giusti compromessi con altre esigenze (qualità, mercato, redditività, possibilità materiale, ...) ed è bene prenderla in considerazione. Anche quando decidiamo di non "seguirla"...per una volta... Jacopo