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PONTREMOLESE 
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dove sarebbe il declino?

secondo me l'errore piu macroscopico che abiamo fatto 50 anni fa , e' quelelo di voler selezionare le nostre razze bovine, con altri criteri , rispetto al mondo intero.

si e' perso il concetto che dalle razze bovine adatte al pascolo si sono selezionate le odierne razze da latte , e da quelle dove si e' sviluppata parallellamewnte la cerealicoltura, le razze da lavoro prima e da carne oggi .

si e' voluto inseguire una pura e semplice chimera.


ci abbimo solo messo quasi mezzo secolo , che il primo indice di rusticita in un bovino vuol dire non avere problemi di ipofertilita , ne di nascita/parto.

questo intendi per declino?
attualmente vedo che in altri paesi del mondo hanno delel visioni legermente meno miopi che quella italiana.

prendiamo laselezione della limoisine:

per prima cosa non si ha un centro solo di selezione, ma vari centri(tra cui uno italiano vicxino a pavia , se nn erro) si ha una certa concorrenza nel fare meglio .

non mi pare che in ognuna delle razze italiane , questa concorrenza ci sia...

non parliamo delle frisone a livello mondiale , li si e' fatto di tutto e di piu , forse anche troppo.


io lo trovo molto riduttivo parlare di declino delle razze da carne italiane , perche metterebbe in secon ordine la magerialita del mandriano , cosa che secondo me va a pari merito alle qualòitadi una razza , fosse anche angus o zebu' , senza nulla togliere a queste razze che sono al base di certe popolazioni.

non dimentichiamo comunque l esigenze di mercato , anche se mercato e' un concetto simile ad un elastico.

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20/12/2009, 20:31
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come recitava il titolo di un famoso programma NON E' MAI TROPPO TARDI!!!
Nel caso specifico della pontremolese però se aspettiamo ancora qualche annetto si potrà tranquillamente smettere di interrogarci sul suo futuro...
Sarebbe bello prima di tutto portare fuori pericolo la razza (perchè dai dati di cui sono a conoscenza la razza è in terapia intensiva e la prognosi è infausta...) è questa secondo me la cosa più importante nell' immediato futuro; senza un congruo aumento del numero dei capi non si può fare niente... :roll:

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Diffida dal bue davanti, della mula dietro, del monaco da tutte le parti. (Miguel De Cervantes, 1547-1616)


20/12/2009, 21:56
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Ciao a tutti,
scusate se non ho partecipato prima a questa discussione, ma me ne sono appena accorto! :oops:
Se può essere d'aiuto, allego un articolo che scrissi insieme ad altri collaboratori nel 2005 dopo una ricerca finanziata dall'ARSIA in Toscana per fare una fotografia sulle razze autoctone presenti.
Ahimè, tale interessante iniziativa non è stata seguita da alcuna azione di salvaguardia della razza e la razza pontremolese è rimasta nel mio cuore per essere stato uno "spettatore inerme" della sua situazione.
Ho personalmente eseguito le misurazioni biometriche e il prelievo del sangue (per estrazione DNA) di tutti i soggetti censiti e rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento,
Jacopo Goracci


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Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità.
Vandana Shiva
20/12/2009, 22:02
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alessiozanon ha scritto:

La genetica si può comprare e questo è un fatto . Gestire , migliorare , consolidare questa genetica è il significato della parola SELEZIONARE che purtroppo comincio a credere che gli italiani non sappiano più fare!!!!!!


ecco,io mi identifico in questo.
sono figlio di un ingrassatore per "hobby",nel senso che mio padre lo ha sempre fatto "a tempo perso",non ho alle spalle una dinastia di allevatori,poi ho cercato di trarre del reddito da questa azienda e in parte ci sono riuscito.
però, onestamente,non saprei da che parte cominciare a selezionare e migliorare una razza,anche perchè,materialmente, mi manca il tempo.
alle mie vacche sono tot anni che non cambio il toro,perchè fa bene. l'unica cosa che non faccio è fargli coprire le sue figlie,ma qui mi fermo.
credo che come me ci siano tanti giovani (e meno giovani) nella mia situazione,fossilizzati sull'acquisto di broutard dalla francia e sull'ingrasso,che peraltro da' delle soddisfazioni economiche..... :( da chiusura!


20/12/2009, 22:47
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ma la genetica e' figlia della selezione , non si puossono scindere le 2 cose, anche perche le selezioe e' fatta a tappe.

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21/12/2009, 10:08
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Il fatto che si ritorni a parlare di Pontremolese lo ritengo un fatto, in se positivo, alcuni anni addietro presso il castello di Pietrarossa a Massa, si tenne un incontro pubblico sui macellini mobili e in quella occasione, gran parte degli allevatori di zona si dimostrarono contrari a "buttare soldi" su questa razza, CHE A SENTIR LORO ERA GIA' ESTINTA E IL VALORE ECONOMICI INSIGNIFICANTE, nessuno si dimostrò disposto a collaborare in un ipotetico piano di valorizzazione della carne locale, avanti a Garonnesi fu il grido corale, in parte comprensibile, ma solo in parte, quindi bene così, un passo alla volta, saluti, Mario


21/12/2009, 14:07
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domanda per Jgoracci: ma lei che ste pontremolesi le ha viste tutte, come le ha trovate il tipo è uniforme oi la riduzione della mole interassa solo una parte dei capi, magari quelli allevati nelle condizioni più al limite
E soprattutto, come sono gli allevatori di queste vacche? Sarebbe interessante tracciarne un "profilo" per vedere se è gente che poù portare avanti la cosa o no.
grazie in anticipo e scusi il disturbo ;)

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21/12/2009, 16:08
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xsempremaledetto
macchè disturbo!
Tutti i capi - tranne 3 o 4 - appartenevano ad una Cooperativa, che, diciamolo francamente, allevava la razza esclusivamente per riscuotere i contributi. I soggetti erano brutti, magri, defedati e difficilmente avvicinabili, specialmente i giovani. Inoltre tutti i figli maschi, anche ormai adulti, erano nel branco: consanguineità a go go!
Non saprei francamente valutare un'eventuale riduzione della massa: dove vi sono così evidenti carenze alimentari e gestiuonali, la genetica può ben poco!
Gli altri 3 o 4 erano di proprietà di un allevatore "tradizionale": inverno in slalla e primavera/estate fuori: soggetti più alti, meglio conformati e docili, grazie all'attenzione dell'allevatore.
Un saluto,
Jacopo

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21/12/2009, 17:20
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ci vogliono gli allevetori... quelli veri!!!
se l' iniziativa non parte da un gruppo di persone che credono nella razza e nella possibilità di vivere allevandola si avranno sempre i soliti furbi a caccia di contributi che non solo renderanno vano il lavoro svolto ma che peggioreranno la situazione...
Grazie dott. Goracci per le info.

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21/12/2009, 18:58
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xsempremaledetto ha scritto:
ci vogliono gli allevetori... quelli veri!!!


Concordo.
Infatti, personalmente, non vedendo nella Cooperativa la voglia di "lasciare ad altri" il gruppo di Pontremolesi, nè tantomeno nelle Istituzioni un impegno concreto e attivo affinchè ciò accada, vedo segnata la fine della razza. Speriamo mi sbagli.
Però diamoci del tu e...come ti chiami? Non c'è firma nel post.
Jacopo

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21/12/2009, 19:04
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