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PONTREMOLESE 
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Sez. Polli
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L'Aubrac viene prodotta sempre più in puretta visti gli ottimi indici ottenuti da 10 anni a questa parte.
La Parthenaise è talmente buona che ha più volte battuto sul campo le super specializzate.

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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20/12/2009, 13:00
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http://www.parthenaise.fr/
il sito della razza nella sessione storia si può notare che nel 61 gli animali iscritti all' herd book erano solo 12

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Diffida dal bue davanti, della mula dietro, del monaco da tutte le parti. (Miguel De Cervantes, 1547-1616)


20/12/2009, 13:32
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Sez. Polli
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Certo si parte sempre a piccoli passi ma se si vuole si raggiungono i risultati.

Come vedete stiamo discutendo di concetti molto teorici .
Dove sono gli allevatori della Pontremolese?

Cosa fanno le istituzioni toscane per promuoverne l'allevamento, il miglioramento , l'incremento numerico ecc ecc.

Siamo un forum che conta un numero di iscritti notevoli possibile che questi allevatori della razza rimangano avvolti nel mistero?
Possibile che le istituzioni che se ne occupano non sentano il bisogno di dare risposta ad un piano di conservazione EX SITU che dal lontano 1983 non da segnali di successo?????

Possibile che non ci sia un Pontremolese DOC che vorrebbe veder tornare sul suo territorio un pezzo della sua storia ?


Partiamo da questi interrogativi molto più difficili da raggiungere di un bel bovino dalla groppa ipertrofica.

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Dobbiamo avere più coraggio di guardare la realtà, così ci farà meno paura. Alessio Z.

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20/12/2009, 15:42
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Sez. Bovini
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l'esempio di cui parlava horse87 praticato in sicilia con la modicana mi sembra interessante e potrebbe essere una via da seguire

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L’unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.


20/12/2009, 15:51
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Aldo ciao, io non sono d'accordo sul metodo horse87 mi spiego, facendo cosi non tuteliamo la biodiversità, finiamo per avere nuove razze con patrimonio genetico comune e non serve a molto.
I miglioramenti per me devono essere fatti in razza, e se vogliamo velocizzare la cosa possiamo usare animali similari cioè i ceppi di riferimento di cui parla Alessio, in questo modo avremmo migliorato la razza, ma non modificandola radicalmente nel fenotipo....
esempio: il casino dei continui incroci di sostituzione, basti vedere le razze americane partite da razze europee, oggi sono diverse e non di poco dalle originali, una per tutte la Brown ecc ecc,:
Aldo in sintesi perseguendo la strada dell' incrocio di sostituzione si risolve il problema male molto male....
(ovvio mio parere)


20/12/2009, 16:46
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Sez. Polli
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Aldo forse intendeva il discorso di affidare capi agli allevatori con l'obbligo di restituirli una volta avviata l'attività e non voleva entrare nel discorso dell'incrocio.

L'incrocio per intenderci aveva un tempo una sua filosofia ben precisa e non portava allo snaturamento delle razze .
Si incrociavano prima di tutto razze di ceppi simili con simili.
Si iniziava con i bovini delle regioni limitrofe o delle province confinanti.

L'avvento della zootecnia intensiva ha portato ad un enorme semplificazione al ribasso delle complessità etniche .
Sembra che mettendo un toro specializzato da carne si risolvano tutti i problemi ma questo è ben noto e documentato non corrisponde a realtà.
Gli F1 che dimostrano eterosi piena non possono trasmettere alla progenie le loro caratteristiche positive prendiamone atto in genetica non esistono le scorciatoie o per lo meno rendiamoci conto che sostituire il nostro intero patrimonio bovino con genetica acquistata all'estero mostra ed ha mostrato più volte tutti i suoi limiti .

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20/12/2009, 17:24
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scusate al domanda stupida .
ma penso che sia il dubbio di molti allevatori

cosa significa selezionare la pontremolese?

quali sono gli obbiettivi, perche io non lo ancora capito , cioe secondo em selezinare uan razza, vuopl dirte per prima cosa , determinare le caratteristiche morfologiche, al piu determinarne fondamentalmente il dna , eliminare i difetti genetici , poi porsi degli obbiettivi e cercare di raggiungere.

pero se alal fine la pontremolese , e' dello stesso ceppo della partenaise, e uno vuole arrivare afgli stessi risultati/obbiettivi . che senso ha allora selezionare la pontremolese, quando i francesi ci hanno evitato 30 anni di fatiche?



sarebbe come voler partire dalla merano per arrivae agli ibridi commerciali di mais.

_________________
Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


20/12/2009, 17:34
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Sez. Polli
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Vedi grinto purtroppo hai pronunciato le stesse parole che oltre 50 anni fa hanno dato il via al declino totale della zootecnia nazionale.

La genetica si può comprare e questo è un fatto . Gestire , migliorare , consolidare questa genetica è il significato della parola SELEZIONARE che purtroppo comincio a credere che gli italiani non sappiano più fare!!!!!!

PS Le razze a rischio di estinzione non si possono selezionare nel senso compiuto del termine .
Una razza con pochi effettivi sottoposta a selezione subisce ulteriore erosione genetica andando verso una fine sicura.

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20/12/2009, 17:58
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Cita:
pero se alal fine la pontremolese , e' dello stesso ceppo della partenaise, e uno vuole arrivare afgli stessi risultati/obbiettivi . che senso ha allora selezionare la pontremolese, quando i francesi ci hanno evitato 30 anni di fatiche?



La razza è un espressione del territorio inteso come ambiente, della tecnica di allevamento, delle scelte allevatoriali e del ceppo etnico di appartenenza.
Mai queste condizioni potranno coincidere in luoghi diversi??????

La risposta è NO!!!! Rassegnamoci.

Cita:
sarebbe come voler partire dalla merano per arrivae agli ibridi commerciali di mais.



Dovresti saperlo si parte sempre da un mais Marano o da uno simile per ottenere un ibrido superproduttivo

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20/12/2009, 18:13
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Se è riferito a quello mi trova in piena sintonia, anzi dovrebbero farlo le apa.... li sarei ben felice di pagare quote socio anche più alte se servissero allo scopo.
Il limite rimane sempre, ma negli allevatori che siamo/sono resti al cambiamento;
Qui posso fare un esempio pratico, il GAL ha cercato di fare una cosa simile rimettendo nelle stalle le marchigiane, il progetto consisteva nel ricevere contributi per l'acquisto delle manze, con palesi vincoli per vendita e macellazione, e i nati *sono collocati in filiera corta tramite macellerie, supermercati e ristoranti locali.
Il risultato è deludente perché tranne qualche ragazzo preparato e grossa azienda già in riconversione spontanea, pochissime adesioni, i vecchietti e non con 5/10 capi tenuti in semi libertà non hanno aderito, le risposte maggiori: non sono razze indicate per noi, non sono buone ci vogliono fregare ecc ecc...
Il grande problema è il vuoto generazionale smemorato che vi è in queste zone, 30 anni fa qui vi erano solo podoliche e marchigiane (scadenti) ma nessuno sembra ricordarlo...
Il poggetto ha un nome, cosi parliamo con dati alla mano, la buona carne della marsica si trovano notizie al merito;, quindi mi ripeto non è colpa della razza sempre e soltanto...
Tutti corriamo in discesa a ragione,però le foto postate sono eloquenti, erano razze similari la differenza è stata fatta dagli allevatori.

*sono perché qualcosa si fa.....


20/12/2009, 18:52
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