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PONTREMOLESE 
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Iscritto il: 17/07/2009, 18:35
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Dondavi ha scritto:
Il problema è se è utile o meno ricostruire in temini di numeri questa razza, se ciò è utile (utile non significa una cosa soltanto....., gli interessi possono essere molti in effetti) la si salverà, altrimenti andrà persa, cosa poco simpatica ma non per forza tragica


A mio avviso la perdita di una razza è una cosa tragica a dir poco.
L'estinzione certo è un processo naturale ma negli ultimi anni, esclusivamente a causa delle attività umane, sta avvenendo molto più rapidamente che in passato.
Pensare che il mantenimanto della biodiversità possa riguardare esclusivamente la ricerca è un grave errore. Garantire un'elevata biodiversità interessa la qualità della vita e la sopravvivenza di ciascuno di noi (mai sentito parlare di funzionalità degli ecosistemi?).
Razza autoctona + area d'origine = ecosistema.
Una minor biodiversità garantisce una maggior probabilità di estinzione per ciascuna specie in caso di episodi critici per ogni ecosistema: gli ambienti caratterizzati da maggior eterogeneità genetica risultano infatti meno vulnerabili.
Comunque, l'aspetto più allarmante della perdita di biodiversità è per me rappresentato dall'ignoranza delle conseguenze ultime delle nostre azioni, ma anche dal troppo frequente minimizzare sugli effetti a breve e a lungo termine che ormai dovrebbero essere acquisiti e dati per scontati.
Jacopo

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Conservare la biodiversità è impossibile, finché essa non sia assunta come la logica stessa della produzione. Non è infatti inevitabile che la produzione si contrapponga alla diversità.
Vandana Shiva


30/12/2009, 1:49
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peccaro che lal'estinguimento delle razze sia da mettere in relazione alle'stinguimento dell'agricoltore in certe zone..

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


30/12/2009, 8:41
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alessiozanon ha scritto:
Ciao Sunmyra scusami se rispondo solo ora sono stato fuori per lavoro .
il messaggio con foto non mi è arrivato ti ripeto indirizzo mail qualora fosse errato ridimensiono la foto che mi mandi e la pubblico con commento


Ho rispedito la foto. Avevo stupiadamente sbagliato a trascrivere il suo indirizzo di posta elettronica. :roll:
Non so se la vacca che ho fotografato sia una pontremolese meticcia.

Saluti.

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Questa Italia non ci piace e forse neppure ci appartiene, ma è pur sempre la nostra madre e la dobbiamo amare comunque, anche se è diventata una prostituta.

Beppe Niccolai


30/12/2009, 9:49
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Formazione: Perito Agrario - Dottore in Agraria
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Al punto in cui siamo, credo che si possa tirare una conclusione, c'è chi è convinto che le razze storiche vadano, preservate, conservate ... per ... .... .... ... motivi, io sono decisamente da questa parte, anche se l'operazione può costare e c'è chi ritiene che se si sono ridotte od erose è meglio che scompaiano perché vuol dire che sono antieconomiche. Sono posizione veramente opposte, hanno logiche e ottiche diverse e con pochi punti di convergenza, pertanto ognuno di noi continuerà ad operare per la propria strada e speriamo che il buon senso vinca, il fatto che se ne sia parlato è già qualche cosa, di più in un forum non si può fare, saluti, Mario


30/12/2009, 12:59
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Sez. Bovini
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Carissimi colleghi, ho letto tutti i post su invito di Paolo. Il discorso è veramente interessante, e giustamente vivace. Personalmente ritengo la perdita di una razza una perdita importante del patrimonio zootecnico Italiano, quindi una perdita per tutti noi. Certamente la NON selezione esercitata negli ultimi 90 anni ha fatto si che le razza sia rimasta ai blocchi di partenza rispetto alle più note ed attualmente remunerative razze Francesi. Questo è lo Statu Quo ! Che fare adesso ? recuperare 90 anni di selezione è IMPOSSIBILE ! Salvaguardare la razza "potrebbe" essere possibile se messa in un contesto di aiuti. L'esperienza di horse in Sicilia è certamente interessante e degna di tutto il rispetto, la proposta di Paolo con una quota APA per aiutare coloro che possono aiutare il mantenimento della razza anche. Certo non ci sono molti soldi e le APA stanno perdendo associati ... ma l' idea è certamente interessante. Coinvolgere qualche centro locale di FA in Toscana c'è un famoso centro ... perchè no ? Alla fine i costi d' investimento non sarebbero certo così elevati non credete ? L' idea di Alessio "salviamola e poi miglioriamola" è altrettanto apprezzabile. Quindi tornando ad un post fatto in un altra discussione, io credo vi siano aree marginali NON utilizzate, non coltivate che non chiedono altro che essere frequentate. Perchè non farle frequentare da quelle razze autoctone che hanno mantenuto quella rusticità e nella frugalità del pascolo trovano un reale banchetto ? Il loro "miglioramento" potrà essere fatto, con calma, anche se tale miglioramento comunque cambierà le caratteristiche della attuale razza. Le Limousine del 1925 non mangiavano certo quello che mangiano oggi ... e se quelle di oggi le mettiamo a pascolo magro come avremmo "certi" incrementi ?

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05/01/2010, 15:19
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... Quindi, "personalmente" credo che il mantenimento di una razza possa essere effettuato all' interno del suo territorio. Sviluppando insieme territorio ed animali in esso integrati. E consentitemelo anche dando una mano d'aiuto a parecchi colleghi allevatori che a causa della crisi sono rimasti senza lavoro. Dare soldi a pioggia ... a che serve ? "Panem et circenses" di Giovenale memoria. Nella geneticamente evoluta Olanda, culla della nota Frisona, esistono a tutt'oggi altre razze locali meno note ma certamente salvaguardate, le Groninghen, la Lakenfelder e la stessa Frisona ha mantenuto il suo ceppo originale ... quella degli anni '40 per essere chiari. E chi di noi alleverebbe Highlander ? specie comunque protetta e conservata e della OGGI famosa Angus ? che dire ... non credo siano esse produttive quanto le razze francesi o le nostre ottime Italiane. Certo il territorio ed il sistema di allevamento ha fatto i suoi passi ... vedere gli Yak sulle Alpi mi fa sorridere ... come mi farebbe sorridere vedere gli Angus in Toscana. Abbiamo razze autoctone e terreni abbandonati in aree marginali ... uniamoli. Credo si possa avere un buon risultato.
Attendo sempre e comunque vostre sensazioni a quanto espresso ...

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05/01/2010, 15:45
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si am con 20 capi tra maschi e femmine, e' emglio rinchiudderle in 2 allevamneti , o riuscire tramite degli embrio trasfert su altre razze a prolificarle il piu possibile? e poi coem risolvere il problema consenguinite'?

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05/01/2010, 16:54
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Certamente l' embryo è un'ottima idea caro Grinto. Io sono convinto che a questo punto la consanguineità sarebbe da mettere un po' in secondo piano. D'altra parte il ritorno di sangue, non quello diretto ovviamente, ma in terza generazione stato ampiamente usato dai genetisti per marcare determinati caratteri. Sul rinchiuderli ... direi "solo" per il momento, ma credo che questa razza debba poi muoversi nel "suo" ambiente, libera, sfruttando aree marginali e non a stabulazione fissa. Ma questa è una mia personalissima idea. Quella di sfruttare al massimo le grandi capacità di adattamento di una razza tanto rustica.

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05/01/2010, 17:10
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sul fatto di appogiarsi sulla aubrac e parternaise , visto che sono 3 razze che son partite dallo stesso ceppo?
se poi facendo una attenta analisi genetica si scoprisse che piu che 3 razze diverse , fossero in verita 3 ceppi della stessa razza?


facendo un paralleelo mi sembra un discussione che in questa zona stanno facendo del pelaverga di caluso e del cari di baldissero torinese , 2 uve apparentemente diverse , ma in fondo l'analisi gentica dicono che sono lo stesso vitigno solo 2 cloni diversi .
infatti come doc a livello amministrativo e' denoiminata Cari o pelaverga .

orbene il cari ha un difetto genetico molto pesante x i viticultori , che sembra il pelaverga nn abbia , e cioe la conformazione del grappolo (serrato , grande e con gli acini molto sottili e suscettibili alla mufa grigia) e di bassa gradazione sia zuccherina che di antociani.

il vertice della questione e' : visto e considerato che si parla delal stessa varieta, ma perche continuare a farsi del male col cari , se si impianta si va di pelverga e via..


e qui e' simile il discorso , se in fin fine si tratta dello stesso ceppo genetico..., perche farsi del male?

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05/01/2010, 17:23
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se così fosse, ripeto, se così fosse, mi allineo a grinto.
una razza autoctona dovrebbe essere caratterizzata dalla capacità selezionata naturalmente di essere in grado di trarre vita facile dalle condizioni ambientali circostanti, ma se ad es questo ceppo è stato selezionato da uomini, di autoctono cosa avrebbe?
non potrebbe essere solo una linea genetica poco interessante e da scartare?
la mia è una provocazione e una domanda visto che non ne conosco bene la stroria e le caratteristiche.
ma se fosse come dice grinto e derivasse da selezione umana, avremmo un numero di pseudorazze in italia da far paura, io stesso ho visitato un allevamnto di pmt ad alessandria, una sorta di consrvazione involontaria del ceppo vecchio, gli animali erano molto simili alla vecchia pmt, non mutata.
altro es, tra cuneo e torino la selezione che si può notare è in parte diversa, a cuneo vacche piccole e con forma, a torino più grandi e meno forma, con tutte le ecezzioni.
magari grinto mi può smentire o confermare in parte.

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Non è necessario inventare cose nuove, basta saper imparare e copiare quelle giuste dagli altri! spirito del forumista....


05/01/2010, 17:57
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