visto che e' un argomento che interessa trasversalmente l'allevamento bovino (sia da carne che da latte) penso sia cosa gradita a molti fare una discussione su questo e condividere le esperienze.
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
in generale chi ha trovato differenze tra un mais a rottura semivitrea della granella , e una a rottura farinosa sia nella conservazione che nella digestione da parte degli animali
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una buona domanda sarebbe : " Qualcuno di voi somministra pastone di mais ai propri bovini??". La mia esperienza con il mais è relativamente bassa...prima di tutto perchè essendo a 400m slm non ho mai provato a seminarlo..( anche se vorrei fare un tentativo nel mio orto a seminarlo irrigandolo molto spesso) per seconda cosa non somministro ancora questo pastone di mais ai miei bovini...ho visto su geo & geo o un documentario del genere che in uliveti in zona emilia romagna toscana fornivano pastone di mais ai suini cinta senese come unico supplemento al loro scorazzamento. Arrivo al punto, da ciò che so io, per un bovino da latte sarebbe più corretto fornire una sostanza più lavorata e quindi uno sfarinato di mais più fine. Per i bovini di razze più rustiche e quindi le varie razze non propriamente specializzate (come podolica maremmana) e le varie razze da carne (come chianina marchigiana limusine blond piemontese) che sono discendenti da un ceppo che si adattava a quello ke trovava quindi ad un alimento originale e meno lavorato sarebbe più corretto fornire una sostanza meno lavorata e quindi uno sfarinato di mais più grossolano e secondo me per le razze sopra elencate si potrebbe fare la prova a somministrare i vari pastoni di mais e trarre le dovute considerazioni..vi posto un video su youtube dove si vede chiaramente fornire a dei bovini sicuramente discendenti dai ceppi podolici dell'est il mais direttamente dalla pannocchia ( che in realtà sarebbe la spiga)
_________________ « Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo... »
il discorso e' leggermente diverso da quello che tu poni come quesito .
siccome nella mia zona sta sempre piu prendendo piede questo alimento , penso che sia un buon argomento di discussione .
a rigore di logica per alcuni validi ragionamenti.
primo con l'aumentare del numero medio dei bovini in stalla , il problema del quantitativo minimo sarebbe risolto ( anche se in giugno luglio e settembre ...col caldo che fa..) avere u consumo medio di 10q.li al giorno non dovrebbee essere un problema in moltissime stalle , su fronti di taglio di trincee di 4 metri x 2 di altezza.
secondo con l'andamento del petrolio , gas naturale e metano , l'essicazione sta diventando uan spesa pesante per molti , andadando a incidere per ognii bovino a volte anche oltre i 50 euro in annate particolari , oltre tutto consideriamo di recupereare una parte dei costi andadndo a ridurre fibra nei concentrati( e non e' che la crusca la regalino , idem le fettucce di origine francese.. quendo sono francesi nelle migliori delle ipotesi..)
per cuis e mmiamo la minor spesa per le trincee ,( un insilato col 70% di ss rispetto a un insilato integrale col 35-40% di SS ) il risparmio dell'essicazione , e di parte della fibra , di contro hai un carro miscelatore che ha un costo ( e qui bisognerebbe sapere quanto va a incidere , ma penso , non meno che 3euro al q.le di miscela finita tra trattore , carro miscelatore , e gasolio) rispetto a un impianto di distribuzione mangime a volonta, e sopratutto a un consumo di fibra lunga leggemrnete superiore nell'ipotesi pastone di pannocchia.
a fronte di questo penso di aver fondati motivi per aprire una bella discussione interessante ,
visto ce piu volte abbiamo accenntao a questo prodotto , sopratutto in quei casi dove sotouiremo in pratica los tocco del mais , magari con dell'insilato di erba medica , che tra l'altro ha un vantaggio nell'aumentare la proteina digeribile , per cui andremo a diminurie la soya ( altro prodotto discrtamente caro)
non possiamo sempre sperare in annate favorevoli in brasile di produzine ecezzionale di soya per sperare di averla a un costo basso ,
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
04/03/2011, 11:38
Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
Pastone? Aiaiaiaiaiii; belle teorie, ottime per bovini da macellare al amssimo con due anni di vita, ma per le vacche da latte io mi ci son già scottato quasi dieci anni fa: anche la fossa più ben conservata presenta sempre qualche macchia di micotossine e, chi ti dice che somministra tranquillamente, senza problemi 6 kg di pastone di granella o integrale come si preferisce, a giugno, luglio senza problemi stà spudoratamente mentendo; a meno che per lui avere un turn over di tre anni di tutta la mandria non rappresenti un problema Io, per risolvere i problemi veri legati all'essicazione giustamente citati da Grinto, vedrei meglio un evoluzione delle tecniche di spannocchiatura integrale, conservazione delle pannocchie e macinazione integrale del mais così essiccato. Quello che, per capirci, si vede steso ad asciugare ai poggioli delle cascine nei bei quadri delle epoche ormai passate.
d'accordo tremor il pastone secco di pannocchia lo facevo fino a 10 anni fa, pero nascono un bel po di problemi problemi
primo i colombi , storni che intorno alle gabbie vanno a banchettare secondo i topi da fogna terzo le micotossine perche in mezzo a gabbie spesse quasi un metro generalemnte ammuffisce quarto le perdite di granella che tra spannocchiatrice , sfogliatrice , scaletta e trebbiatrice finale , sono dell'ordine del 3/4%
qunto il tutolo secco e discretamente indigeibile, e non e' assimilabile al tutolo verde insilato.
qui mi paiceebbe che qualcuno mi parli dei famosi harvestore , con fresa al fondo , qualcuno mi dice che van bene , qualcun altro mi dice che sono un fonte infinita di problemi partendo dalle micotossine..
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Personalmente utilizzo da molti anni con estrema soddisfazione sia per i risultati che per la sua economicità il pastone di mais. Certamente è un prodotto estremamente interessante e tutto sommato "abbastanza" facile da conservare. Certamente il pastone integrale ha qualche problema in più di conservazione, mentre per la granella è un po' più ... facile. Di fatto trovo più utilizzabile il secondo, con cautela anche d'estate, decisamente più difficoltoso e quindi meno utilizzabile il primo (quello integrale) durante il periodo estivo. La presnza di tossine è decisamente legato al metodo ed il tempo di raccolta, trinciatura ed insilamento a cui lo sottoponiamo. Certamente la granella è più compattabile rispetto all' integrale e quindi è più "facile" l'insilamento e la sua conservazione. Comunque è norma comune "evitare" la somministrazione di pastone durante il periodo estivo. Io "sarei" anche tentato di usarlo, (quello di granella), poichè credo che i problemi che si riscontrano siano legati a delle acidosi ruminali che certamente sono accentuate dall'uso di questo alimento che ha una fermentazione ruminale molto ... rigogliosa.
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
d'accordo tremor il pastone secco di pannocchia lo facevo fino a 10 anni fa, pero nascono un bel po di problemi problemi
primo i colombi , storni che intorno alle gabbie vanno a banchettare secondo i topi da fogna terzo le micotossine perche in mezzo a gabbie spesse quasi un metro generalemnte ammuffisce quarto le perdite di granella che tra spannocchiatrice , sfogliatrice , scaletta e trebbiatrice finale , sono dell'ordine del 3/4%
qunto il tutolo secco e discretamente indigeibile, e non e' assimilabile al tutolo verde insilato.
qui mi paiceebbe che qualcuno mi parli dei famosi harvestore , con fresa al fondo , qualcuno mi dice che van bene , qualcun altro mi dice che sono un fonte infinita di problemi partendo dalle micotossine..
Sono completamente ignorante al riguardo e ascolto con interesse. Il pastone l'ho usato ed è interessante certo che, se il prezzo del latte fosse adeguato sarebbe molto meglio una telefonata per ordinare ciò che serve e fare come gli allevatori di maiali. Ma questo sembra quasi un utopia anche se qualcosa, lentamente, si muove e, forse, l'ora della vendetta si avvicina.
Come non condividere il post di Tremor, anche se ... tradizionalmente l'allevatore di vacche da latte è un "trasformatore" di alimenti aziendali e quindi lavora il suo terreno per fornire l'alimento alle sue vacche. L' alimento in questione è una fonte energetica decisamente interessante ad un costo tutto sommato interessante per l' allevatore che lo utilizza. Io personalmente lo metto ad un costo di produzione attorno ai 12-13 eurocent al Kg. (stima prudenziale) per il pastone di granella e l' apporto medio di amido per paragonarlo alla farina di mais è di circa 63% di amido per il pastone e 70% mediamente per la farina. Mentre per un integrale l'amido è più o meno a 52-55% , ma il suo costo è decisamente più basso attorno ai 9-10 eurocent. Certamente sono dati "medi" che possono prevedere delle variazioni a quanto scritto. Inclusa comunque la farina soprattutto in questi momenti . Come ho scritto prima c'è differenza nella conservazione in quanto il Pastone di Mais di granella è molto più "compattabile" rispetto a quello fatto con la trincia, quindi meglio conservabile. Anche ovviamente a livello di ... assimilazione il pastone di granella è più assimilabile rispetto all'altro. Entrambi nel rumine sono delle bombe e quindi vanno ben utilizzati ed "accompagnati" con fermentazioni azotate all'altezza della loro "fermentazione" per meglio utilizzare la loro favolosa energia e non perderla a danno di note problematiche aziendali.
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