Non possiamo che plaudire all'iniziativa del Cancelliere tedesco Angela Merkel, che segue, assai autorevolmente, la nostra richiesta di un Consiglio straordinario formulata negli ultimi tempi in più occasioni. Anche nel corso dell'ultima bilaterale con la Commissaria all'agricoltura Mariann Fischer Boel ho indicato la necessità di una politica comune sui prezzi del latte." Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia.
"L'iniziativa di portare la questione al vertice europeo ci vede concordi e pronti a dare tutto il sostegno necessario affinché questa iniziativa diplomatica porti a un proficuo risultato per il bene di tutta l'agricoltura europea, che solo unita sconfiggerà la crisi."
“La risposta francese ai problemi del settore lattiero va nella stessa direzione già perseguita dall’Italia”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato un accordo preliminare raggiunto in Francia sul prezzo da latte corrisposto ai produttori. In tutta Europa il mercato del latte attraversa una crisi acutissima, caratterizzata da prezzi alla produzione estremamente bassi, che non remunerano gli allevatori e rendono problematica la sopravvivenza di molte aziende.
“Per fronteggiare la situazione – ha proseguito Zaia - ho già attivato un tavolo di filiera, anche con l’obiettivo di far convergere allevatori ed industriali su un accordo per il prezzo del latte che consenta una remunerazione adeguata”.
“Un accordo di questo tipo è più difficile da raggiungere in Italia; per questo le imprese vanno accompagnate nell’approccio interprofessionale”.
“Continuerò a dedicare tutto il mio impegno per individuare una positiva soluzione del problema. Sono consapevole infatti della gravità della crisi. Al primo incontro – ha concluso il Ministro - tenutosi il 27 maggio scorso seguirà un’altra riunione nei prossimi giorni”.
Io sono favorevole e spero che venga tracciato tutto il comparto agroalimentare, dop,igp e bio compresi, questo per garantire giustamente il consumatore e gli operatori seri di tutti i comparti, ovvio che da esperto del settore posso dire che da buon italiani come sempre fatta legge trovato l'inganno.
Tremor non saranno lacrime amare bisogna solo seguire il buon senso e le carte vanno da sole.
paolo ha scritto:Io sono favorevole e spero che venga tracciato tutto il comparto agroalimentare, dop,igp e bio compresi, questo per garantire giustamente il consumatore e gli operatori seri di tutti i comparti, ovvio che da esperto del settore posso dire che da buon italiani come sempre fatta legge trovato l'inganno.
Tremor non saranno lacrime amare bisogna solo seguire il buon senso e le carte vanno da sole.
Qui sarei felice di sentire i produtori BIO
Da me, da sole, non vanno neanche nel cestino della carta straccia.
concordo con tremor e ricky sia sulla carta che sul bio
nonriescono a fermare i clandestini , secondo te riusciranno a fermare il latte straniero in un europa senz confini?
per me e' molto piu rigida la leslazione sui prodotti diciamo naturali di certi paesi che quella italiana., dove il naturale biologigico organico lo e' x davvero e non solo scritto sulla carta
Concordo con tutti e non posso dare indicazioni di trucchi sul bio o prodotto a filiera ( causa cosidetto segreto professionale che mi/ci imbriglia al rispetto omertoso di alcune cose) dico solo questo come possiamo fidarci da consumatori della garanzia data da un certificato che è pagato dal certificante??.
Mi spiego meglio, tutte le associazione Bio sono tenute in piedi dai propri associati e le stesse associazioni fanno i controlli ai lori soci..... inoltre quando e come li fanno ????
Ancora parlando di ortaggi in pieno campo si può usare di tutto, anche prodotti non consentiti basta dichiarare l'appezamento come .......................... Mi fermo per non creare allarmismi ricordando che io sono CONTRO le GDO, ma devo dire che i loro prodotti sono più controllati di molti prodotti fatti in casa proprio per l'uso erroneo di molte sostanze e chi le usa non rispetta la legislazione in materia. Per quanto riguarda la storia della verita su carta non è un problema solo Italiano. L'unica arma vincente sarà l'associazionismo puro e crudo lasciando da parte la filosofia politica, nel senso non è vero che chi si associa è "comunista" ( perchè non crede nel libero mercato, ma esiste il libero mercato ? ) e cosa varie, finche faremo questi errori faremo il loro gioco.
Certamente le "possibilità" di evadere le procedure, il più delle volte assurde ed illogiche del Bio, sono e saranno molte più di quelle che conosciamo. Rimane comunque una "decisione individuale" l'essere o meno ligio alle regole e piena facoltà da parte dell' utilizzatore finale scegliere o meno un prodotto Bio, pagarlo maggiormente o no. Personalmente posso dire che "La Granda", e qui il buon Grintosauro gioca in casa, con il suo marchio Slow-Food controlla e ritira animali allevati in un certo modo. Ed ovviamente lo paga ... molto di più. A questo punto l'allevatore è spinto a fare le cose bene. Contrariamente "se" si pretende un prodotto Bio per poi pagarlo a prezzo "normale" ecco che qualcuno potrebbe essere interessato o spinto a cercare "alternative". Lo stesso vale per tutto il resto del comparto Agro-zootecnico, a parte qualche pazzo scriteriato ... molti agiscono fuori dalla legge solo per vivere, una sorta di legittima difesa. Non li approvo ma certo posso comprendere certe situazioni. Tremor e Grinto hanno ragione sulle carte, tante ... troppe ... spesso inutili e superflue. La tracciabilità per tutti noi allevatori Italiani non comporta comunque un enorme problema essendo per diritto di nascita Italiani e per diritto ereditario insediati nel territorio... tutti i picci ed imbrogli sono e ssaranno di "alcuni industriali" che dovranno trovare il sistema di "giustificare" le loro entrate di latte da paesi esteri. (vedi puntata di Striscia un po' di tempo fa che mostrava camionisti che portavano latte in Campania in caseifici che facevano la mozzarella DOP). Quindi per me ben venga la tracciabilità... anche se per noi è un bell'impegno, l'importante per me è che la tracciabilità sia TOTALE e chiara... e non solo una scritta e due bandierine su una confezione. Certamente un impegno maggiore da parte del nostro governo e degli organi deputati ai controlli potrebbe certo dare una grossa mano. Più controlli e meno tolleranza ... su regole logiche ed applicabili. A me per avere l'autorizzazione all'alta qualità hanno preteso degli interventi, (fatti), e poi importiamo il latte da ... ? e che fa migliaia di km. (alla faccia della filiera corta). Spero inoltre che il nostro ministro faccia il suo dovere dopo alcune decisioni quantomeno discutibili e certo destinare € 25.000.000,00 per sostenere la coltura del tabacco è una di queste.