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Latte, Zaia: sosteniamo iniziativa tedesca 
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i distillers vanno bene anche sulla carne? e dai mangimifici si trovano facilmente? mi hanno sconsigliato per uno squilibro di sali minerali.

comunque la rintracciabilita ,almento di sapere dove viene munto e da chi , senza andare ad attaccarsi come un tarzanello , alle materie prime dell'uniffeed, ci vorrebbe, anche s epoi e' troppo facile eludere

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01/07/2009, 22:06
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Carissimo Grinto, certamente che si possono usare i distiller nell'allevamento da carne. Anzi ... ne trarrebbe certamente giovamento anche l' incremento. Esistono due tipi di distiller secchi, quelli di mais che hanno un po' meno proteina, ma un bel 12-14% di grasso, e quelli di grano che hanno un bel po'di proteina e decisamente meno grasso ... poi ci sono quelli liquidi che sono davvero splendidi ma ... lasciamoli ai suini. Non so se i mangimifici nella tua regione si approvvigionano, ma io credo che lo faranno certamente quest' anno. Io so che una enorme multinazionale del mangime fa mega contratti di questi prodotti e che per la mia microscopica realtà, io ne uso un 10000 kg. mese, devo spesso fare i conti con diversi mangimifici più o meno grossi per fare dei buoni contratti. Posso dirti che rispetto al mio prezzo d'acquisto i mangimifici li vendono a circa 30-40 €uro in più alla tonnellata. Adesso che non ce ne sono di provenienza diretta, i primi saranno disponibili ad Agosto, i mangimifici che li hanno stoccati li vendono a 220-230 €uro/Ton. Se ti interessa Grinto ti mando una scheda del prodotto.
Sulla tracciabilità io sono stra-convinto che al di la del farla, io sono tracciato su tutto e dappertutto, la cosa che maggiormente è indispensabile sono i controlli. Severi, continui e terribilmente attenti. Se controlliamo il venduto di un qualsiasi comparto caseario, e conosciamo più o meno le rese, basta fare il giro contrario e dovresti sapere per con una certa approssimazione quanto latte dovrebbe aver comprato ... e da qui il controllo è fatto. Poi abbiamo altri parametri da controllare basta volerlo ... e credo che questo darebbe certo una grande mano. A presto ...

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02/07/2009, 6:34
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Latte, Ogni giorno 3,5 milioni di litri 'diventano italiani'

La denuncia Coldiretti; oggi allevatori manifestano al Brennero
Roma, 21 lug. (Apcom) - Dalle frontiere italiane passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, semilavorati e polveri di caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori. E' quanto ha denunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini al valico del Brennero, scelto per la mobilitazione a difesa del latte e dei formaggi veramente italiani con la partecipazione di migliaia di allevatori provenienti da tutte le regioni italiane, dove si sono verificati blitz in numerosi punti strategici. Le migliaia di allevatori giunti da Veneto, Friuli, Lombardia, Piemonte, Emilia, Toscana, Umbria, Marche, Puglia e Campania, ma sono attesi anche da Ragusa in Sicilia, sono impegnati nel presidio in frontiera con l'obiettivo di sapere "cosa arriva e dove va a finire." Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia, spiega la Coldiretti, sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta, denunciano gli allevatori della Coldiretti che hanno scoperto numerosi carichi di prodotti agricoli, dalla carne al latte, pronti per essere "nazionalizzati". In Italia secondo i dati forniti da Marini alla frontiera "in un anno sono arrivati ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori". A rischio - sostiene la Coldiretti - ci sono 43 mila stalle, quasi 200 mila occupati e oltre 22 miliardi di euro di valore generato dalla filiera nel settore lattiero caseario che rappresenta la voce più importante dell'agroalimentare italiano. Nel nostro Paese - precisa Marini - il latte viene pagato in media agli allevatori italiani 0,31 euro al litro mentre sugli scaffali arriva a 1,35 con un ricarico del 350 per cento dalla stalla allo scaffale. Oggi il latte agli allevatori italiani viene pagato meno di venti anni fa. Noi - sostiene Marini - non chiediamo risorse aggiuntive allo Stato ma semplici regole di buon senso per dare la possibilità ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli e agli allevatori di distinguere il vero prodotto Made in Italy dal falso. Tra gli obiettivi della mobilitazione presentati dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini al Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia che è intervenuto alla manifestazione, ci sono: Rendere obbligatoria l'indicazione in etichetta dell'origine territoriale del latte a lunga conservazione e di quello impiegato per le produzioni casearie; rendere obbligatoria l'indicazione nell'etichetta dei formaggi, come le mozzarelle e i latticini, delle sostanze diverse dal latte quali le cagliate prelavorate utilizzate come ingredienti nonché la loro origine territoriale; vietare l'uso di caseine, caseinati e proteine concentrate del latte nella fabbricazione dei formaggi; rendere pubblici i dati relativi alle ditte di destinazione delle importazioni di latte dall'estero attraverso internet; creare le condizioni affinché si utilizzino prodotti locali da parte delle mense scolastiche, degli ospedali e, in generale, della ristorazione collettiva pubblica; distinguere sugli scaffali della grande distribuzione i prodotti veramente italiani da quelli ottenuti da materie prime importate;

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21/07/2009, 23:29
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Gentili colleghi, letto questo post, mi vien, come spesso accade, un nervoso incontrollabile, perchè in Italia si debbano fare spese di processi per dimostrare che qualcuno ruba ... mentre tutti lo sanno, che bisogno c'è di fare processi, inutili, per decretare che questo o quello è mafioso ... quando tutti lo sanno ... che tale politico si diverte con qualche donna che è sedotta dal potere ... che tutti sappiamo essere pratica comune, come le varie stelline che fan divertire i registi. E che il latte estero arriva in Italia da anni ed anni è un dato accertato. Che Questo latte entra nelle nostre case "travestito" da Italiano sotto forma di Sterile UHT è cosa stra-nota e nemmeno tanto oscura agli avventori, poichè c'è spesso scritto sulla confezione come un vanto. Il problema grosso è che fintanto che non è arrivata l'acqua sopra la gola... nessuno si è mosso. Ora ci si è mossi in forza per scoprire quello che da decenni avviene. Mi fa solo ridere il ministro Zaia che a campanellino in mano solidarizza con gli allevatori. Mettere regole certe e controlli severi sui formaggi DOP, che tra l'altra prendono anche sovvenzioni statali, e PRETENDERE che siano fatti con SOLO latte Italiano, mi pare il minimo. La resa a formaggio più o meno si conosce e controllare il formaggio in uscita,in kg, ed il latte in entrata è un metodo semplice e diretto. Oserei dire facile. Questo non esclude certamente i furbi, ma se non altro mette un po' in discussione il cartello degli industriali ... mai così compatto ad affamarci. E qui abbiamo sistemato il 63% del latte, quello che va alla caseificazione, per il restante 37% ben venga tutto ... con provenienza, luogo di imbustaggio, controllo sanitario del caseificio, e data di mungitura ... poi vediamo se i costi sono ancora così bassi. Qui noi dobbiamo combattere con una ASL che non ti lascia spazi e che pretende l'impossibile, regole rigide sugli smaltimenti e sull'idoneità del nostro bestiame e gli altri ? Non discuto le regole e le applico, ma PRETENDO che sia così per tutti ! Chiedo troppo ?

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22/07/2009, 8:02
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roby tu dimentichi una cosa
che se analizzi il prezzo dei prodotti al banco, la fetta piu grossa va al comparto della distribuzione...

e' la distribuzione che fa la scelta dei prodotti .

ti spiego facciamo un parallelismo
latte carne


in piemonte la GDO , non fa i contratti con gli allevatori per le fornitura di carne certificata

la fa con i macelaltori al prezzo piu basso , nel senso che ogni settimana , compra dal macellatore che fa il prezzo piu basso , e li e' guerra.

ha fatto una semplicissima triangolazione, visto che il collo d'oca oggi come oggi e' proprio nella trasformazione, perche non ce un organismo che raggruppi i trasformatori , o se ce non ha potere commerciale...


nel latte secondo me e' uguale , i contratti per i formaggi dopo , non li fa con chi conferisce il latte , ma con il singolo caseificio, e il caeificio stretto tra i costi , cala le mutande, e spera che la vaselina sia sufficiente.., e sul lato deglia cquisti , compra dove piu gli conviene..

quello che fa la coldiretti e' solo un tampone , ma non e' la soluzione di tutti i mali .

la filiera corta e' solo , dico solo e ripeto solo
un UTOPIA , fino a quando si continuera cosi

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22/07/2009, 20:04
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Carissimo Grinto, purtroppo non posso che condividere quanto scrivi, ma il mio appunto era solo su come si fanno i formaggi. se io produco un formaggio DOP il latte DEVE essere Italiano. Questo per 10.000 motivi più due, minimo. Poi la GDO se vorrà comperare quel formaggio DOP si adeguerà... se non lo vorrà comperare sarà una sua decisione e sopratutto una decisione dei suoi clienti, se comperare un formaggio taroccato, o cercare altrove e ad un altro prezzo il formaggio DOP. Facendo il parallelismo è come se nel supermercato di casa vendessero care certificata Piemontese nata allevata e macellata in Piemonte ed invece è carne di charolaise allevata nella Brasse. C'è un po' di differenza GDO o commerciante o caseificio ... se poi la GDO strozzal commerciante e se il commerciante strozza il caseificio alla fine lo strozzato è il produttore ... basta !!! è ormai asfissia ...

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22/07/2009, 21:42
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Il collega Robyvan è a dir poco rigorosamente logico. Resta il sospetto che il controllore sia, come dire, fuori controllo e urli ai quattro venti di voler difendere gli allevatori e sussurri agli industriali di continuare a fare che in italia nessuno toccherà i loro sporchi guadagni, purchè non se ne vadano.
Tanto i contadini di quà non se ne vanno di certo.


22/07/2009, 21:46
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Per la cronaca oggi ero a Tarvisio, se vi interessa ve ne faccio un resoconto quando avrò due minuti in più.


22/07/2009, 21:49
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resoconta,resoconta...
comunque,una idea cretina: quante stalle ci sono in italia(da latte)? se non sbaglio sono 40000 circa.
se gli agricoli avessero le p...e quadre e qualcuno che li rappresenti meglio di come succede oggi, mettrebbero 1000€ ciascuno (per esempio) e salterebbe fuori una bella organizzazione di produttori che detiene tutto il latte italiano, lo lavora e lo vende a chi lo compera al giusto prezzo. dimenticavo, 1000€x40000 dovrebbe fare 40 milioni di euro. qualcosa si potrebbe fare......


22/07/2009, 22:34
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avete ragione , ma ce sempre un ma

voi parlate di controlli , ma controllori da chi dipendono?

se in punta alla piramide , chi comanda ha le mani in pasta e deve essere controllato da un suo "dipendente" , i controlli potebbero non essere fatti a regola d'arte..

non e' fare falso allrmismo , andate a vedere le grosse catene di distribuzione da chi sono amministrate, sono sempre gli amici degli amici... e allora...

ma scusate x ovviare a questo , o si crea una GDO Agricola , in cui SIAMO SOLO NOI ,un a sorta di spaccioa ziendale ma in formato supermercato..
ma visto che litighiamo come cani rabbiosi , penso nn avremo vita facile nanche cosi.. anche perche pur certi la concorrenza avendo in mano i controlli ,saremo pettinati tutti i giorni , pelo e contropelo..

e poi voi vi vedreste a fare un supermercato di soli prodotti agricoli? finiremo come EATALY a torino dove le cose che trovi, li costano il triplo?

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23/07/2009, 8:07
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