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Latte, Zaia: sosteniamo iniziativa tedesca
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Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
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Certamente caro Grinto non è facile ipotizzare cosa sarà il mercato domani... ed impostare lavori oggi... Sul mercato sta diventando ... simile ovunqe, vale a dire molto stagionale. Sull'accorciamento del periodo parto/concepimento ho fatto un paio d'anni di prove e "credo" o meglio sarebbe dire "spero" di avere trovato una via da percorrere... sin'ora i test mi hanno dato ragione, ma sono ancora troppo pochi. Ho attuato questo sistema, oltre che a casa anche in un'altra quindicina di aziende a cui faccio l'alimentazione ... e sembra ... pare ... che ci sia un accorciamento dei giorni... certamente è indispensabile stare particolarmente attenti all' asciutta e nei primi 30-40 giorni dopo il parto. Alla fine il "segreto" è tutto li. Tra le altre cose ci sono dei vantaggi non indifferenti sul resto delle problematiche pre-post parto. Alla prossima colleghi
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
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08/08/2009, 16:48 |
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tommy
Iscritto il: 03/08/2009, 11:08 Messaggi: 44
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inutile dire che sono incuriosito dal modo per accorciare il periodo parto-concepimento... sono convinto che è questa la direzione verso cui tutti dobbiamo puntare, e tutti possiamo migliorare
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08/08/2009, 17:20 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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mm io curo ababsanza diciamo l'aspetto di sanita del post parto , stando molto attento che nn rimangadella placenta o disinfettando le eventuali lacerazioni interne , con un lavaggio uterino con acqua e amuchina.
da considerare cxhe per noi parti otrei 30 35 kg sono all'ordine del giorno , aootibre grazie all'aiuto provvedinziale del veterinario , abbiamo tirato fuori un bolide da piu di 50 kg(e ci ho rimesso quasi la schiena ad alzarlo x le gambe posteriori , x fargli uscire il liquido amiotico e farlo riprendere conoscenza perche era svenuto..)
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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08/08/2009, 19:40 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68915 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Per gli interessati, allego un file sul setore lattiero-caseario in Italia: Marco
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08/08/2009, 21:52 |
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ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
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Robyvan ha scritto: un carro unifeed semovente oggi ha un costo di ammortamento "medio" di oltre 1.000 €uro/mese ... ma questi calcoli non siamo abituati a farli, importante che riusciamo a pagare il mutuo. "Poi serve ..." l'anno scorso è venuto un rappresentante di un mangimificio cremonese e mi dice: ah se te avessi il carro i tori farebbero anche un etto in più al giorno! gli ho spiegato che con il prezzo del carro unifeed compro almeno 500 carriole e con il prezzo dei ricambi e del gasolio mi ci sta altrochè l'etto perso.non l'ho più visto.... c'è da dire che il mio allevamento è di piccole dimensioni, ma se fosse più grosso metterei degli autoalimentatori e non di sicuro un carro(men che meno semovente)
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08/08/2009, 22:06 |
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Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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Caro roby, i tuoi complimenti mi lusingano ma non sei certo tu quello che ha bisogno di attestazioni di stima da parte di nessuno, tantomeno da parte mia che, leggendo i tuoi interventi non ho fatto altro che imparare nuove cose e trovare nuovi stimoli per la cura della mandria. Tornando al bilancio se volete, visto che il dado è tratto, potremmo iniziare dall'analisi del capitale fondiario e proprio dal controverso valore da assegnare al terreno. Da noi le stime per il valore di un ettaro di terra dal '70 in quà sono state sempre crescenti, l'unica cosa che cambiava era la velocità con cui i prezzi del terreno erano dati in crescita e questo, purtroppo, ci ha permesso di far quadrare anche bilanci che non potevano quadrare, dico purtroppo perchè, secondo me, c'è un fatto molto grave di cui si deve tener conto, l'aumento di valore assegnato ai terreni non è affatto reale ma fortemente distorto da fattori che non sono affatto legati alla renumeratività dell'investimento terra. Tento di spiegarmi meglio: se fino all'inizio degli anni novanta l'aumento dei valori del terreno era dato da un aumento della redditività del "campo", secondo me, da quel momento in poi, il mercato della terra ha assunto dinamiche svincolate dalla sua reddititività, che in fondo è l'aspetto che maggiormente dovrebbe intressare noi contadini, per legarsi a fattori maggiormente speculativi. Per esempio da noi anche i polli sanno che molti industriali hanno investito ingenti somme di denaro nero per comprare campagne intere afcendo levitare i prezzi in modo ingiustificato. Sorvoliamo pure sull'aspetto legale della questione su cui nessuno indaga. Questo per me non è un aumento di capitale, oggi i prezzi della terra restano con tenacia inspiegabile attorno ai quattro € al metro.
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09/08/2009, 5:59 |
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Tremor
Iscritto il: 06/09/2008, 11:34 Messaggi: 1374 Località: Terra
Formazione: Perito
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Scusate se divido i messaggi ma ho dei problemi di visualizzazione dei messaggi più lunghi. Tornando al discorso di prima io credo che dietro a questa resistenza ci sia una generale intesa di più parti in gioco a non voler ridurre il capitale delle aziende agricole per tamponare l'ennesimo crack finanziario che si verificherebbe nel caso in cui venisse lor assegnato il reale valore dei terreni che coltivano. Quant'è, secondo voi, la reale redditività diun ettaro di terra? Per me, tolta la PAC, strumento da cui mi auguro ci emanciperemo presto, un ettaro di terra coltivato a cereali o foraggio può rendere 50 € come può comportare una perdita dell stesso importo quindi l'investimento da fare per ottenere un reddito annuo di 50€ non può essere più di 5-6.000 €, possiamo arrivare a investirne 10.000 considerando altri fattori come la stabilità del bene ed eventualmente la comodità della sua posizione ma 50 o più migliaia di euro per un ettaro di terra sono una pazzia inspiegabile. Detto ciò, nella compilazione del mio bilancio aziendale, molto semplicistica e piuttosto aprossimativa, il valore del capitale fondiario è la voce da aggiustare per far quadrare i conti alla perfezione. Voi come vi regolate?
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09/08/2009, 6:14 |
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grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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@ ricky75
io gli alimantatori a libitum li ho messi e non ho unmnumero elevato di tori , e mi mangio le mani non averlo gia fatto moooooooooolto tempo prima
non ti preoccupare dei rappresentanti dei amngimific, quelli sono come le rondini a primavera, tornano sempre..
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
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09/08/2009, 9:07 |
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Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
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Cari colleghi, quante cose da dire stamattina, siamo davvero un fermento incredibile, e di questo mi pregio parecchio. Allora rinnovo i ringraziamenti a Tremor ... , sapere comunque di essere stato utile a qualcuno è la cosa che maggiormente mi inorgoglisce. Cercherò di spezzare anche io le risposte perchè ho lo stesso problema di Tremor. Sul valore della terra non posso che essere daccordo con Tremor. Il valore della terra è oggi dissociato da regole economiche. Sul guadagno per Ettaro se tutto va bene potrebbe davvero essere dai 50 ai 150 €uro/Ha. Le cose cambino se consideriamo il valore del prodotto "trasformato" in azienda. Li il valore decisamente cambia. Un altro "valore" che si è aggiunto anni fa, è quello legato alla possibilità di produrre latte. Se non hai terra non puoi avere quota, regola evoluta oggi con la legge sui nitrati. Ho sentito mesi fa nella zona Cremasca, di un ex allevatore che "acconsentiva" lo smaltimento dei liquami da parte di un altro collega e che per questo riceveva un "premio" di 30 €uro ad ettaro. Mi pare fosse ad ettaro, ma potrebbe essere a botte... Come indicato in un precedente post, il valore del terreno oggi, così com'è calcolato, è di fatto un dato forviante nella composizione di un bilancio, in quanto certamente "copre" alcune magagne gestionali. Con 50.000,00 €uro ettaro, la più economica, perchè dalle mie parti il terreno può anche arrivare a raddoppiare questa cifra, vero Tommy ?, i conti comunque si accomodano. Per questo cari colleghi vi ho detto che se vogliamo "controllare" lo stato di salute economico della nostra azienda ... lo dovremmo fare escludendo dal nostro bilancio il valore del capitale fondiario. Tra le altre cose ... a valori così elevati nessun allevatore/agricoltore potrebbe certo comperare la nostra terra... fatta eccezione delle persone menzionate da Tremor, che comunque oggi non se la passano bene. E nemmeno le stesse banche avvallerebbero un mutuo/prestito su quei presupposti. Quindi quelli sono "solo" valori fittizzi che non hanno possibilità di essere concretizzabili... se non in casi veramente particolari.
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
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09/08/2009, 10:32 |
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Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
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Caro Grinto sulla sanità post-partum si gioca parecchio del parto/concepimento, ma secondo me l'aspetto più importante è prima. L' asciutta. Arrivare al post-partum con dei problemi e poi essere in grado di risolverli, non è che uno degli aspetti, che comunque gradirei evitare. Avere animali che escono dalla fase di asciutta ed abbiano il loro calore a 20 giorni, + o - , che non perdano molto B.C.S. e che alla visita veterinaria a 35-40 giorni dal parto, si presentino a posto è il mio obbiettivo. Certo non potrà mai succedere sul 100% dei casi ... ma se miglioro solo il 30% dei miei post-partum arriverò a quei numeri menzionati nel mio precedente post. Comunque mi permetterebbero il vitello all'anno. Ed una enorme economia d'esercizio nelle mie lattifere. Questo è il mio pensiero ed il mio "ricercare" negli ultimi due anni, un sistema che sia percorribile, senza dover diventare matti, vedi gli anionici, non oneroso e che consenta quindi l'applicazione della metodologia. Speriamo ... Per quanto riguarda poi i rappresentanti, fanno il loro lavoro, la cosa che a me molto stupisce è l' arroganza nel "vendere" delle verità alimentari che tra l'altro non sono loro, ma indottrinate, e quindi smontabili i pochi minuti... l'ignoranza in materia e la presunzione di avere sempre "qualcosa da dire" e di volere sempre l'ultima parola. Io sono più di venti anni che non uso mangimi commerciali, (uso solo soja e mais), e dopo tanto tempo non frequentano più la mia azienda se non ... timidamente per qualche nucleo miracoloso ... che ovviamente non compero. Da venti anni ho stabilito che far fare qualcosa a qualcun altro costa, e che purtroppo la mia manodopera è quella che costa meno ... quindi la devo usare. Secondo me se questa gente imparasse ad ascoltare ... si sforzasse a capire le nostre problematiche ... con umiltà .... fooorse avrebbero più successo. Ma sono troppo indottrinati, inquadrati e superficiali.
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
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09/08/2009, 10:51 |
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