Ciao a tutti, quello che sto per chiedervi viene da una profonda riflessione etica che riguarda l'allevamento bovino. Allevo bovini in regime biologico e tutto il settore riproduttivo è gestito in maniera veramente estensiva: pascoli e bosco sempre a disposizione, con fieni ed unifeed come integrazioni nelle stagioni di scarsità alimentare. La fase di svezzamento e primo accrescimento (6-12 mesi) avviene in un grande paddock con fieno e farine a volontà, per poi suddividere i vitelli per sesso e struttura in piccoli branchi e tenerli fino all'età di macellazione (16-22 mesi in base a sesso e razza) in box indoor-outdoor su cemento. Questo è ammesso dal biologico in sostanza, ma rappresenta una forte limitazione etoilogica e fisiologica per i soggetti. Vorrei poter gestire (o mi chiedo se possibile) dalla fase post-svezzamento al finissaggio su superfici appositamente inerbite come pascolo ovviamente turnato che siano però in grado di colmare le carenze nutritive senza l'aiuto di farine di cereali o insilati. ...immagino catene di pascolamento con semine scalari ed essenze "particolari", perchè no anche arbustive, pascolabili in pieno inverno e/o estate... Preciso che l'allevamento è situato nella Maremma grossetana. Pensate possa essere possibile? Avete esperienze dirette o meno da poter descrivere? E' una semplice follia in questo ambiente? Grazie a tutti! Jacopo
Senza integrazioni dei concentrati non puoi farcela, poi almeno due mesi prima della macellazione è meglio che stiano tranquilli in uno spazio relativamente limitato e che dal foraggio verde passino esclusivamente al secco, avendo in questo modo una maggiore marezzature e tenerezza delle carni, evitando nel contempo il sapore d'erba che la carne di chi ha sempre e solo pascolato acquista e non è da tutti apprezzata, saluti, Mario
e' uan cosa che con micalizio , avevamo discusso mesi fa
no proprio come pascolo estensivo , ma come produzione di latte e ocarne , senza basarsi sul mais (sia come insilati pastone o farne) che soya ( per probelmi dei fitoestrogeni che secondo studi potrebebro apssare nel altte e carne)
secondo me e' possibile , il problema e' avere una stabilita di flora nel pascolo nei mesi in cui e' possibile pascolare cioe indicarivamente 7mesi l'anno.
pero secondo em ci si dovrebbe anche indirizzare su un ciclo produttivo che segua le stagioni , con 2 periodi di macelalzione , uno indicativamente ai primi di giugno e un atro verso la prima quindicina di ottobre.
per fare un bilancio che siavvicini piu possibile a un razionamento corretto , secondo me bisognerebbe orientarsi verso uan fonte energetica data da un erbaio ( in primavera) e una integrazione di fieni did medica trifoglio indoor
in estate vederei bene un pascolo si prati polifiti asciutti dal secondo terzo taglio ,
verso autunno degli erbai meno proteici e piu energetici x il finissaggio con erbai di miglio , e girasole( nons apete quando sono ghiotti i bovini delle peinte di girasole in prefioritura..) e qualche accenno di brassicacee senza esagerare..
putroppo in inverno vedrei n periodo di nascita e svezzamento sotto vacca fino a meta aprile..
naturalemnte ci va dei terreni oltre pascolo per fare fieno
dopo tutot chi nn risica nn rosica , fare una prova magari con dei angus per vedere di sgrossare il modus di fare gli erbai avvicendati
se nn sbaglio in Nuova Zelanda con gli Angus fanno cosi, nascite, svezzamento ingrasso e finisagio al pascolo, forse pero' il clima e un pelo diverso.......
se nn sbaglio al nuova zelanda e' agli antipodi della spagna (37/47 parallelo sud), per cui ha un clima che sia vvicina piu alla sardegna , che al centro nord italia , poi esendo un isola nel apcifico ha un piovosita di tutto rispetto .
ma io nn demorderei di riuscire a ingrassre un vitello al pascolo se si riesce a quadrare al composinne dell'erbaio autunnale
Grazie mille ragazzi per le idee! Aggiungo qualche altra informazione: io ho tre razze (Maremmana, Chianina e Limousine) in selezione con i tori tutto l'anno nella mandria, dato che ho un punto vendita che deve avre sempre carne fresca disponibile. Ricapitolando: - da metà febbraio/marzo a giugno/primi di luglio: erbaio polifita annuale (come avena e alessandrio o avena e veccia) o poliannuale (dactylis, festuca, incarnato, lupinella) - da luglio a ottobre: erbai di girasole, sorgo, miglio, ... - da ottobre a metà febbraio/marzo: solamente fieno? Oppure esistono essenze che possono essere pascolate in questo periodo? E poi, come dice Mario, sarebbe meglio un finissaggio a fieno (secco) per la qualità della carne, ma ce la farebbe l'animale a "chiudere" (marezzatura, quindi tenerezza) anche usando fieni "calorici" come avena e trifoglio? Infine, chiaramente parliamo di un pascolo turnato: qualcuno di voi ha provato a fare un calcolo - pratico, non teorico - sui tempi di permanenza per parcella e sui kg PV/m2? Scusate se insisto, ma la cosa la vorrei provare veramente... Grazie a tutti ancora, Jacopo
Giusto Grintosauro, pensavo ad alcuni ricoveri (tettoie) sul pascolo vicino ai punti fissi di abbeverata, oppure far rientrare gli animali in stalla la sera. La stalla che oggi utilizzo per il finissaggio è molto vicina a campi che potrebbero divenire pascoli in futuro. Comunque, la mia idea sarebbe eliminate insilati (oggi lo utilizzo di erbaio trinciato come te dici e sorgo fasciato, veramente ottimi!) e le farine di cereali e legumi come integratori... ...idea talebana, no?!? Jacopo