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Gestione caldo in stalla 
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Iscritto il: 06/09/2008, 11:34
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Località: Terra
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Io vengo da una zona privilegiata in questo senso però ho accumulato una serie di esperienze che, nel mio caso particolare, mi fanno a volte dubitare dell'efficacia di tutti questi metodi pesanti per la difesa dal caldo: innanzitutto, forse sbagliando, forse no, ho osservato su di me che dal caldo ci si difende allo stesso modo che dal freddo, muovendosi, sembrerà assurdo ma praticare attività sportive nella calura estiva o, possibilmente, lavori pesanti, immunizza dagli effetti del caldo assillante molto di più che starsene distesi sul divano bevendo ettolitri di acqua fresca e, siccome son dell'idea che ogni allevatore, a lungo andare, finisce col somigliare agli animali che alleva, credo che lo stesso valga anche per le vacche (non vi ha mai detto nessuno che il vostro cane ha un carattere simile al vostro? Io non mi offendo mai quando me lo dicono perchè so che è vero il contrario: son io che ho un carattere simile a quello del mio cane. :evil: ). Detto ciò, penso che una certa dose di calore le vacche se lo devano sopportare per stemperare le catastrofi che, altra osservazione diretta e quindi opinabile, raramente si verificano in luglio e agosto ma, almeno da me, esplodono puntualmente a settembre, ottobre, novembre. Credo che la lotta al caldo più efficace si faccia, come han detto roby e arborea, rendendo appetibile la razione e tenendo ancora più pulite le aree di stabulazione degli animali ma son contrario agli shock termici causati dalle docce e, in parte anche alla forzatura della ventilazione (però io i ventilatori nella mia stalla li ho felicemente installati). Piuttosto alleggeriamo il carico di bestiame al metro quadrato eliminando gli animali più problematici prima che cedano, anzi, ancora prima che cominci il caldo.


13/05/2011, 22:39
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Sez. Bovini
Sez. Bovini

Iscritto il: 03/06/2009, 20:51
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Ciao a tutti ... e chiedo scusa per la mia assenza causata oltre che da lavori in campagna, soprattutto da una connessione particolarmente difficoltosa.
Per quanto riguarda la proposta di una "climatizzazione totale" delle stalle, credo che i colleghi che mi hanno preceduto hanno espresso ampiamente il mio pensiero, diventa difficile aggiungere altro... comunque ho visto alcuni anni fa una stalla completamente chiusa con un impianto di climatizzazione. Non so quanto fosse efficente questo impianto... comunque per le cubature necessarie ipotizzo volumi di movimento aria veramente importanti e credo ben oltre l'energia che avete espresso precedentemente. Quindi oltre ai costi che ben sarebbero sostenuti, credo che anche da un punto di vista "ecologico" questo sarebbe impensabile. Dopo essere accusate di essere, (le nostre bovine), le principali cause del buco nell'ozono non vorrei ci fossero ulteriori "denunce". Comunque questa è stata l'unica stalla che ho visto in tutti questi anni. "Credo" ci sia un motivo.
Per quanto riguarda il Propionato di Sodio, come ho scritto precedentemente, (secondo la mia esperienza), va aggiunto alla razione "solo" se questa riscalda, se la razione ha una temperatura normale non vedo necessità di usare questo prodotto. Anche perchè è anche molto caro.
Sulle affermazioni di Tremor, (ben trovato), difficilmente "qualsiasi" climatizzazione può essere significativamente efficace se in stalla abbiamo un sovraffollamento importante. Inoltre secondo me è FONDAMENTALE fare qesta riflessione prima di caricare un ambiente con troppe bovine per metro/quadro. Certo che se "comunque" la situazione di sovraffollamento c'è ... diventa basilare trovare una soluzione.
Per i consumi di acqua, opportuna e puntuale l'affermazione di Arborea, "credo" che la soluzione docce/aria sia quella che, tutto sommato, fa consumare meno acqua. Almeno allo stato attuale dei risultati e delle conoscenze.

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15/05/2011, 20:08
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Iscritto il: 22/10/2011, 10:20
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Salve a tutti mi inserisco nel'argomento (anche se in ritardo) "aria condizionata in stalla" per riportare un'esperienza (se ricordo bene fatta nel bresciano) di un allevatore che acquisto un impianto di climatizzazione da un fallimento. Installato il tutto lo dovette spegnere , non per l'eccesso di consumo ma per l'insorgere di numerosi problemi sanitari sopratutto problemi respiratori e mastiti a gogo. A memoria credo che il CML di brescia ricordi l'esperienza.

Per la razione che scalda.....mi è stato proposto di utilizzare un "integratore" proveniente dall'america al posto del propionato di sodio che come si sa non è piu disponibile per le aziende da latte se non miscelato con altri prodotti , Ha la proprieta di bloccare le fermentazioni . appena ne so di piu vi informo


14/06/2013, 15:20
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Iscritto il: 01/01/2009, 8:57
Messaggi: 21981
Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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quella dei sali dell'ac propionico mi torna nuova..

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


14/06/2013, 20:14
Profilo YIM WWW

Iscritto il: 07/07/2010, 10:15
Messaggi: 178
Località: Provincia Reggio Emilia
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Riportando la mia esperienza personale ho trovato che la soluzione più efficace è anche la più economica.
Avendo lavorato in diverse aziende ho visto tanti sistemi differenti, ma alla fine, quello che ho applicato nella mia è quello di far stare le vacche fuori la notte. Senza avere la pretesa di dare loro un pascolo, basta un bel pezzo di terra, anche terra nuda, magari con del fieno a disposizione e acqua, basta questo.
Le 7 - 8 ore passate sotto le stelle di notte, senza mosche e insetti molesti (con il buio sono fermi) riescono a compensare lo stress del caldo di giorno, vi garantisco che si ingravidano anche.
Chiaro che in sala di attesa o dove si ammassano di più una ventola aiuta ma è sufficiente. Quello che dà loro "respiro" è stare all'aria aperta di notte sulla terra o erba (non su cemento).


15/06/2013, 12:04
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