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Il Mondo Bovino a 360 gradi
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Re: Gestione caldo in stalla

07/05/2011, 19:26

Robyvan ha scritto:Ciao Chimera hai posto davvero un ottimo quesito per tutti i nostri colleghi e visto l'incipiente arrivo dell'estate. Dobbiamo ricordare che la vacca ha una temperatura basale più alta della nostra e che comincia ad essere infastidita dal caldo molto prima di noi. Questo non dobbiamo MAI dimenticarlo. Spesso sento nelle aziende che non c'è caldo ... riferendosi alla propria sensazione ma NON a quella delle vacche. La vacca in produzione ha caldo a 27°C. Quindi a quella temperatura lei comincia ad avere i primi "allarmi" ed a mettere in circolo le prime difese per combatterlo. Altre considerazioni vanno fatte sull'umidità. Quindi non dobbiamo guardare solo i 27°C ma anche il livello di umidità, se è elevato fa percepire alle nostre bovine maggiormente il calore e quindi la soglia di 27°C si abbassa. Spesso ambienti chiusi, o con scarso ricambio d'aria ed il sovraffollamento nelle nostre stalle fa stressare già dai primi caldi i nostri animali. A questo punto cosa accade ... la vacca tende a muoversi molto meno, se siamo in condizioni di scarso spazio, una volta che si è accomodata molto difficilmente si alzerà per andare a mangiare e soprattutto a bere per timore di perdere la posizione di riposo. Questo causerà uno squilibrio sul ritmo d'ingestione dell'unifeed. La vacca infatti tenderà ad alimentarsi con meno frequenza, e di conseguenza con un maggiore volume di alimento ingerito. Inoltre la vacca rallenterà anche la sua ruminazione, (la ruminazione produce calore), e questo fa si che l'animale cada in una pericolosa acidosi che farà ulteriormente calare l'ingestione e sviluppare una sequela di problemi legati a questa nuova situazione. (calo ingestione,calo della produzione del grasso, mastiti,peggioramento dell'attecchimento emvrionale con scarse gravidanze,problemi di zopie). La vacca cerca inoltre di posizionarsi in aree bagnate poichè l'acqua tende a far percepire meno il caldo, ma le pozzanghere dove si sdraiano spesso sono composte da urina e da feci della stessa mandria. Anche questo è deleterio. Sempre in questo periodo tendono a bere urine, leccare le feci o leccare muri, tubolari e tra di loro. Spesso questi atteggiamenti sono erroneamente legati alla "carenza" di sali minerali nella razione, magari per la perdita derivata dalla sudorazione. Questi atteggiamenti sono causati da una depravazione del gusto, (pica), determinata dagli squilibri prima menzionati, soprattutto dall'acidosi. La sudorazione nella vacca non è come nel genere umano, tutto sommato non perde molti sali minerali, la vacca suda dalla bocca è con quella che si termo-regola. Cosa fare quindi ? Certamente è fondamentale areare i locali al fine di ridurre l'umidità dell'aria, utilizzare docce temporizzate è preferibile all'asperione atomizzata dell'acqua, mentre le prima bagnano l'animale in modo copioso, quando la doccia sarà terminata l'animale disperderà il proprio calore per asciugarsi e questo determinerà quindi una TERMOREGOLAZIONE, le seconde daranno certamente una sensazione di fresco, abbasseranno certamente la temperatura, ma ... aumenteranno l'umidità dell'aria e quindi la sensazione di caldo. In tutti i casi... l'aria deve essere attivata per rimuovere il "vapore" che l'evaporazione crea. Anche l'aria dovrà essere logicamente temporizzata, quando vanno le docce non va l'aria,quando si spengono le docce l'aria parte. Un'altra cosa importante è il far maggior pulizia possibile, far funzionare i raschiatori almeno due volte al giorno. Mantenere il più asciutto possibile nei locali dove soggiornano le vacche, far aumentare il confort nelle cuccette mediante impagliature frequenti e magari con prodotti che tendono a mantenere asciutto il giaciglio. Certamente ombreggiare. Assicurarsi che ci sia un corretto rapporto tra capi bovini e punti di abbeverata. Che questi siano puliti e che l'acqua sia copiosa e fresca ... NON FREDDA. Nell' alimentazione dobbiamo calare l'apporti dei cereali ed abbassare la percentuale di amido, a favore di un apporto energetico che sarà apportato da fibre altamente digeribili, (polpe di barbabietola, buccette di soja, semi di cotone, fieni di medica 4°/5° taglio o foraggi teneri ed appetitosi). Non esagerare con l'integrazione minerale, ma utilizzare podotti reidratanti come il Carbonato di Potassio (solo alle vacche in latte NON ALLE ASCIUTTE), e con un ottimo LIEVITO VIVO,che ha il vantaggio di "mangiare" l'acido lattico che dentro il rumine aumenta per effetto della scarsa attività ruminale. Talune volte si utilizza anche un ceppo di lievito vivo chiamato "ORYZAE" che abbatte sino ad 1°C la temperatura corporea. Io all' interno del lievito vi consiglierei l'uso di ZINCO e SELENIO in forma ORGANICA, questi due elementi in questa forma fanno veramente miracoli. Mettere a disposizione delle vacche dei recipienti contenenti Cloruro di Sodio e Bicarbonato di Sodio (sempre alle vacche in produzione e NON ALLE VACCHE IN ASCIUTTA), io taglio delle taniche di plastica da 20-30 litri e dopo aver fatto un paio di buchi le fisso ai pilastri della stalla ed in rastrelliera. Con questo economico e semplice accorgimento le nostre bovine troveranno qualcosa di estremamente gustoso e NON andranno a cercare "gusti forti" nelle deiezioni (feci ed urine). Somministrazione del carro unifeed due volte al giorno, se è possibile considerate questa una ... medicina, cominciando dalla sera visto che le vacche mangiano più volentieri la sera visto il calo della temperatura e trovare il carro fresco è certamente meglio. Se come spesso capita la miscelata tende a scaldarsi aggiungete nel carro e SOLO PER LE VACCHE DA LATTE NON PER LE ASCIUTTE 50-100 grammi/capo di PROPIONATO DI SODIO che bloccherà le fermentazioni e manterrà la miscelata fresca. Solo in casi estremi utilizzate prodotti come il Glicole o prodotti similari preferibilmente in acqua e non nella miscelata, spesso questi prodotti hanno odori che non sono graditi alle bovine e quindi tenderebbero a lasciare la miscelata, inoltre la vacca non mangia molto ma tende a bere molto di più e quindi avere questi prodotti nell' acqua siamo certi che arrivino a destinazione. Ma facciamo molta attenzione a tenere pulite le condotte e le bacinelle o le vaschette perchè questi prodotti hanno l'enorme svataggio di produrre delle alghe (mucillagini) nelle vaschette e nei tubi. E' quindi opportuno mescolare all'acqua per pulire le tubazioni dell' aceto. Un ultima cosa ... le bovine in fase di asciutta entrano in "stress" da caldo a 28°C non dimentichiamo che anche loro soffrono il caldo e quindi aria fresca, alloggi puliti ed asciutti e nei limiti del possibile aree di riposo dimensionate al numero di bovine, lievito vivo anche a loro se con selenio organico e carnetina sarebbe l'ideale. Detto questo ... BUONA ESTATE e spero di non avervi annoiato troppo. ;)


Ciao Robyvan.

Complimenti per la delucidazione chiara ed esaustiva in merito al problema del caldo nelle stalle.
Vorrei porti una domanda,ma premetto che non sono un allevatore(non mi linciare se dico una cavolata) :oops: anche se il mio sogno è quello di divintarlo.

La domanda anzi la proposta è questa: anzichè usare il classico sistema doccette prima e ventole poi,non si potrebbe usare un vero e proprio impianto di climatizzazione? del tipo usato nelle grandi fabbriche o nei centri commerciale per intendrci.
Tralasciando un attimo il fattore economico(che sarebbe di sicuro rilevante) e del fatto che l'intero corpo stalla dovrebbe essere chiuso, tale sistema a mio avviso porterebbe solo dei vantaggi:
1) Controllo ottimale della temperatura ambientale.
2) Controllo ottimale dell'umidità.(i moderni impianti lo consentono)
3) Minor sviluppo di batteri e patologie.
4) Ambiente più salubre.
5) Maggior benessere sia per gli animale sia per gli addetti ai lavori.

Nella speranza di non aver detto cavolate e di non essere preso per un pazzo :D rinnovo i miei complimenti a tutto lo staff del forum e a coloro che vi partecipano rendendolo un preziosa fonte d'informazioni.

Re: Gestione caldo in stalla

07/05/2011, 19:29

domanda anthony150cv ce il problema delle esalazioni dalle orine e dalle feci , che non e' poco

Re: Gestione caldo in stalla

07/05/2011, 19:36

grintosauro ha scritto:domanda anthony150cv ce il problema delle esalazioni dalle orine e dalle feci , che non e' poco


Ma gli attuali impianti sono dotati di filtri in grado di purificare l'aria e dunque di renderla pulita e respirabile.

Re: Gestione caldo in stalla

07/05/2011, 19:50

pendre l'aria esterna deumidificarla , raffreddarla e metterla in una stalla , mi sa che vi va un impainto che poco poco sia di 20kw quando fuori ci sono piu di 30 gradi..

Re: Gestione caldo in stalla

07/05/2011, 19:59

grintosauro ha scritto:pendre l'aria esterna deumidificarla , raffreddarla e metterla in una stalla , mi sa che vi va un impainto che poco poco sia di 20kw quando fuori ci sono piu di 30 gradi..

Si hai perfettamente ragione,un'impianto del genere sara sicuramente assetato di elettricità,tale problema però potrebbe essere aggirato con l'installazione sul tetto di pannelli fotovoltaici;il problema principale che sta alla base di tutto sarebbero gli ingenti investimenti necessari a realizzare il tutto e con quello che pagano il latte oggi.....non so se la spesa può valere l'impresa;sicuramente non lo è per un piccolo allevamento, diverso il discorso per i medi e grandi centri zootecnici.

Re: Gestione caldo in stalla

07/05/2011, 20:10

grintosauro ha scritto:pendre l'aria esterna deumidificarla , raffreddarla e metterla in una stalla , mi sa che vi va un impainto che poco poco sia di 20kw quando fuori ci sono piu di 30 gradi..


Al di là dei costi ingenti,tale impianto di climatizzazione sarebbe applicabile agli allevamenti da latte?Oppure gli animali non gradirebbero questo tipo di condizionamento?

Re: Gestione caldo in stalla

08/05/2011, 11:21

Carissimi
Il problema è essenzialmente correlato ai costi, non è possibile produrre latte di vacca, agli attuali prezzi, con il costo di un fattore della produzione così elevato.
Purtroppo le maggiori produzioni e il maggiore benessere non riuscirebbero comunque coprire i costi, pertanto occorre ricercare soluzioni economicamente convenienti.
E quando parlo di economicamente convenienti mi riferisco anche a quella di utilizzare l'acqua per ridurre lo stress da calore.
Infatti non è compitamente vero che questo sistema possa essere così economico, anche l'acqua ha un costo (vedi i quesiti referendari ;) ).
Spendiamo per pomparla dai nostri pozzi o paghiamo comunque i ns Consorzi di Bonifica per queste utenze.
A tal proposito l' Università del Kansas ha sviscerato in maniera esaustiva il problema, studiando il rapporto costi/benefici in considerazione che in quelle regioni degli States l'acqua è un bene prezioso.
Addirittura si sono spinti ad analizzare la correlazione statistica tra portata, numero e durata dei cicli di aspersione, e il beneficio determinato, in relazione al costo elevatissimo dell'acqua.
Forse sono eccessivamente pragmatico, ma queste considerazioni sono necessarie per condurre l'allevamento in temini economici ma sopratutto eco-sostenibili. visto che il ns compito sarà nel prossimo futuro quello di trovare compromessi a tutela dell'ambiente.

Re: Gestione caldo in stalla

08/05/2011, 16:29

arborea ha scritto:Carissimi
Il problema è essenzialmente correlato ai costi, non è possibile produrre latte di vacca, agli attuali prezzi, con il costo di un fattore della produzione così elevato.
Purtroppo le maggiori produzioni e il maggiore benessere non riuscirebbero comunque coprire i costi, pertanto occorre ricercare soluzioni economicamente convenienti.
E quando parlo di economicamente convenienti mi riferisco anche a quella di utilizzare l'acqua per ridurre lo stress da calore.
Infatti non è compitamente vero che questo sistema possa essere così economico, anche l'acqua ha un costo (vedi i quesiti referendari ;) ).
Spendiamo per pomparla dai nostri pozzi o paghiamo comunque i ns Consorzi di Bonifica per queste utenze.
A tal proposito l' Università del Kansas ha sviscerato in maniera esaustiva il problema, studiando il rapporto costi/benefici in considerazione che in quelle regioni degli States l'acqua è un bene prezioso.
Addirittura si sono spinti ad analizzare la correlazione statistica tra portata, numero e durata dei cicli di aspersione, e il beneficio determinato, in relazione al costo elevatissimo dell'acqua.
Forse sono eccessivamente pragmatico, ma queste considerazioni sono necessarie per condurre l'allevamento in temini economici ma sopratutto eco-sostenibili. visto che il ns compito sarà nel prossimo futuro quello di trovare compromessi a tutela dell'ambiente.


Assolutamente d'accordo.
Il latte alla stalla viene oggi acquistato a cifre quasi ridicole e di pari passo si assiste ad un aumento costante ed esponenziale di tutti i costi necessari a produrlo,gasolio,mangimi,farmaci e chi più ne a più ne metta.
Tornando al problema del caldo nelle stalle e ai metodi per combatterlo,tengo a sottolineare che un impianto classico con doccette e ventilatori non lo si acquista certo a buon mercato.
Per la sola acqua, nella mia zona(Lecce) è necessario un pozzo artesiano con relativa pompa e data la profondità della falda(80-100 metri almeno)non si spendono meno di 7-8 mila euro;se a questo aggiungiamo il costo dei tanti ventilatori e la tanta corrente elettrica assorbita,la spesa per i tanti metri di condutture necessarie per portare l'acqua fino alla corsia di alimentazione.....a conti fatti credo(opinione personale)che tra un impianto classico a docce e ventilatori e un impianto di climatizzazione di tipo industriale la differenza non dovrebbe essere poi molto significativa e se a questo si considerano i tanti vantaggi che questa tipologia di condizionamento porta, credo che i medi e grandi allevamenti potrebbero realmente prendere in considerazione l'idea di installarne uno.

Re: Gestione caldo in stalla

08/05/2011, 18:49

si ma penso che unimpianto di climatizzazione , abbia problemi con i vari fitri , oltre che potrebbeessere un "covo" di germi non da poco..

ultima novita in fatto di refrigerazione non so come si chiama, e' la macchina della nebbia che nebulizza l'acqua molto fine da sembrare nebbia , che oltre tutto abbatte il consumo di acqua

Re: Gestione caldo in stalla

13/05/2011, 21:47

scusa Robyvan, come ritieni giusto usare il propionato di sodio?

mi avevano consigliato di preparalo qualche ora prima mettendolo nell'acqua da usare per ""acidificarla"" :?:
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