Salute a Tutti Sono un allevatore molisano. Volevo chiedere chiarimenti circa le tipologie di mix proteici da utilizzare nella razione a secco di vitelli da ingrasso. Al fine di ottimizzare la qulità biologica della proteina, quindi la sua efficacia in termini di risultati tradotti in incrementi ponderali, è risaputo che la proteina debba provenire da fonti differenziate; leggevo su alcuni depliant pubblicitari di mangimi circa l'esitenza di proteine SOLUBILI, DEGRADABILI, BY PASS. Qual'è la differenza? In quali alimenti sono contenute? In che proporzioni devono essere presenti nella razione? Mi sciogliereste un dubbio importante che mi impedisce di dormire la notte
La proteina degradabile è la differenza tra l’azoto totale ingerito dall’animale e la proteina che bypassa, indegradata, il rumine.
Le proteine bypass sono quelle che sfuggono all'attacco microbico nel rumine e passano, attraverso il reticolo e l'omaso, nell'abomaso, dove inizia la digestione enzimatica.
La proteina degradabile è la differenza tra l’azoto totale ingerito dall’animale e la proteina che bypassa, indegradata, il rumine.
Marco ha scritto:La proteina degradabile è la differenza tra l’azoto totale ingerito dall’animale e la proteina che bypassa, indegradata, il rumine.
Le proteine bypass sono quelle che sfuggono all'attacco microbico nel rumine e passano, attraverso il reticolo e l'omaso, nell'abomaso, dove inizia la digestione enzimatica.
La proteina degradabile è la differenza tra l’azoto totale ingerito dall’animale e la proteina che bypassa, indegradata, il rumine.
Grazie Marco quindi se parliamo di proteine digeribili, degradabili o bypass, parliamo della stessa cosa? si intendono in pratica quelle utilizzate nell'abomaso?! Quelle solubili vengono invece trasformate nel rumine?
Gentilissimo ilmagone benvenuto tra noi, la tua domanda è certamente stimolante per tutti noi, provo a spiegarti con la massima semplicità le varie frazioni proteiche. La proteina totale ingerita dalla nostra bovina è chiamata Proteina Grezza (P.G.) ed è la quantità totale dell'azoto di un alimento moltiplicato per 6,25.Quindi non evidenzia quale percentuale sia apportata da aminoacidi e quanto da azoto non proteico(NPN). Alcuni anni fa la famosa università Americana di Cornell ha suddiviso la proteina in base alla loro fermentescibilità, dall’azoto non proteico (NPN) , la porzione più fermentescibile, alla proteina solubile, a quella insolubile o legata. A questo punto seguendo questo metodo di valutazione, abbiamo la possibilità di effettuare un calcolo sui fabbisogni dell’animale in termini di Proteina Degradabile a livello ruminale (PD) il metodo Cornell la chiama RDP, e proteina non degradabile a livello ruminale che il metodo Americano chiama RUP, che rappresenta la quota di proteina che non viene fornita dalla proteina microbica. Ricordiamoci che circa il 60% della necessità proteica dell'animale è rappresentato dalla proteina mcrobica che fortunatamente è la più economica e con un altissimo profilo aminoacidico. Ricordiamoci che la fermentescibilità deli alimenti proteici e glucidici devono essere uguali in modo che combinandosi diano ai batteri i prodotti della degradazione sia proteica che glucidica. Qualora ciò non accada ... le sintesi della proteina microbica si fermano ed i batteri ruminali aumentano di volume creando ben note dismetabolie. Quindi si può capire quanto sia importante fornire all' animale una corretta quantità di Proteine Degradabili che servono a migliorare le fermentazioni ruminali sia come sintesi della proteina microbica, per un migliore utilizzo dei carboidrati e per la digestione della fibra (soprattutto se grossolana) aumentando così la quantità de energia ed elevare il profilo aminoacidico della proteina disponibile. Spero che questo possa esserti d'aiuto e soprattutto spero di essere stato comprensibile nella mia esposizione.
Robyvan ha scritto:Gentilissimo ilmagone benvenuto tra noi, la tua domanda è certamente stimolante per tutti noi, provo a spiegarti con la massima semplicità le varie frazioni proteiche. La proteina totale ingerita dalla nostra bovina è chiamata Proteina Grezza (P.G.) ed è la quantità totale dell'azoto di un alimento moltiplicato per 6,25.Quindi non evidenzia quale percentuale sia apportata da aminoacidi e quanto da azoto non proteico(NPN). Alcuni anni fa la famosa università Americana di Cornell ha suddiviso la proteina in base alla loro fermentescibilità, dall’azoto non proteico (NPN) , la porzione più fermentescibile, alla proteina solubile, a quella insolubile o legata. A questo punto seguendo questo metodo di valutazione, abbiamo la possibilità di effettuare un calcolo sui fabbisogni dell’animale in termini di Proteina Degradabile a livello ruminale (PD) il metodo Cornell la chiama RDP, e proteina non degradabile a livello ruminale che il metodo Americano chiama RUP, che rappresenta la quota di proteina che non viene fornita dalla proteina microbica. Ricordiamoci che circa il 60% della necessità proteica dell'animale è rappresentato dalla proteina mcrobica che fortunatamente è la più economica e con un altissimo profilo aminoacidico. Ricordiamoci che la fermentescibilità deli alimenti proteici e glucidici devono essere uguali in modo che combinandosi diano ai batteri i prodotti della degradazione sia proteica che glucidica. Qualora ciò non accada ... le sintesi della proteina microbica si fermano ed i batteri ruminali aumentano di volume creando ben note dismetabolie. Quindi si può capire quanto sia importante fornire all' animale una corretta quantità di Proteine Degradabili che servono a migliorare le fermentazioni ruminali sia come sintesi della proteina microbica, per un migliore utilizzo dei carboidrati e per la digestione della fibra (soprattutto se grossolana) aumentando così la quantità de energia ed elevare il profilo aminoacidico della proteina disponibile. Spero che questo possa esserti d'aiuto e soprattutto spero di essere stato comprensibile nella mia esposizione.
Grazie Roby in definitiva nel formulare una razione con i giusti abbinamenti energia-proteine ai vari livelli digestivi, posso tenere presente una sorta di tabella riportante i vari abbinamenti? ad es io abbino l'energia dell'orzo, del triticale e del tritello di grano duro alla proteina del favino schiacciato. Poi ai livelli successivi l'energia del mais in granela intera alla proteina della soia f.e.. A completamento uso un nucleo vitaminico minerale al 20% di PG comprendente anche urea. In linea generale va bene? Saluti
io abbinerei la proteina della soya con l'energia del mais , poi cois su 2 piaedi lo dico da perfetto profano ... e cma considerei l'energia del cruschello come succedaneo rispetto al mais , visto che userei la vcrusca e la fettuccia piu che altor da riempitivo 1 e 2
grintosauro ha scritto:io abbinerei la proteina della soya con l'energia del mais , poi cois su 2 piaedi lo dico da perfetto profano ... e cma considerei l'energia del cruschello come succedaneo rispetto al mais , visto che userei la vcrusca e la fettuccia piu che altor da riempitivo 1 e 2
Ciao Grinto Soia e granelle intera di mais li metterei assieme pure io in quanto sono entrambi fonti by pass l'una di protena e l'altro di amido. Questi vengono però digeriti mi sembra nell'intestino. A livello dei prestomaci dovrei trovare altresì un abbinamento amido/proteine i cui componenti si "consumino" con la stessa velocità in modo da non creare scompensi. Ho disponbile tritello , favino, un po d'orzo ,un po di triticale, nucleo con urea. Chissa quali saranno le giuste proporzioni!
Gentilissimo ilmagone, certamente l'abbinamento degli alimenti è FONDAMENTALE al fine di avere una corretta "composizione" della razione alimentare per le/i nostre bovine/i. Ceramente l'abbinamento soja fe con Mais farina è il più classico ! Ma ahimè ... so che mi infilerò in un ginepraio ... oltre ai tempi di fermentazione dei vari alimenti c'è anche da considerare il loro "transito". Ed il loro "transito" è dovuto alle loro caratteristiche intrinseche anche alle loro caratteristiche individuali determinate da cultivar... epoca di raccolta... concimazione ed irrigazione ... ecc Quindi gentilissimi colleghi la composizione di una razione alimentare non è così semplice, MAGARI bastasse fare una semplice somma tra le varie caratteristiche dei vari alimenti. . Io ad esempio dopo aver controllato gli alimenti aziendali, compongo la razione e chiedo all'allevatore di ri-controllare gli "effetti" dopo qualche giorno per vedere se ... ci avevo visto giusto. . Sono davvero molte le variabili e ... non sempre tutto va come si pensa, spesso dico ai giovani colleghi che troppo spesso le vacche non vanno bene perchè non sanno leggere, perchè se leggessero sul PC la loro razione ... andrebbero bene visto che sul PC sono SEMPRE perfette. Alla prossima
come ci hai insegnato tu roby , mai avere la convinzione di avere il razionamento perfetto , tutto con l'evoluzone delle sperimentazioni e' migiorabile
Grinto questi tuoi post che citano mie affermazioni ... mi fanno . Personalmente credo che la cosa più vicina al "fare le cose bene", sia un'abbondante dose di umiltà .Questo serve nell'approcciarsi al lavoro, ed anche se si è convinti di averlo svolto bene, avere l'umiltà di pensare che si poteva fare meglio. Non sentirsi talmente superiori e convinti da non ascoltare quanto viene osservato o riferito. Dato per scontato che la perfezione NON esiste ... tutto il resto è quindi migliorabile , e di questo se deve essere felici ... non trovate ? Grazie Grinto anche se non manchi mai un occasione per farmi arrossire...