L'altro ieri si è presentato da me un nuovo dottore, non veterinario, illustrandomi una nuova teoria: attraverso la conducibilità elettrica delle cellule e dei liquidi organici delle bovine, secondo lui, seguendo alcuni principi dell'omeopatia, è possibile stabilire la presenza di squilibri di massima nel metabolismo degli animali. Questo in soldoni, in pratica da un camione di latte di massa, con uno strumento che mi ha un pò impressionato, ha stabilito che, fondamentalmente, le mie bovine hanno una scarsa attività dell'ipofisi. Dando per scontato che io diffido un po di tutti ma non dico di no a priori a nessuno, l'ho ascoltato e ora, appena sarò in grado di valutare con precisione i costi dell'operazione, mi accingo a rpovare le soluzioni che mi ha proposto. Voi che ne pensate?
Re: Biodinamica nella diagnosi delle patologie bovine
01/02/2010, 9:47
No, la macchina, come ha ammesso onestamente lui, non è considerata scientificamente attendibile perchè subisce una certa soggettività nell'analisi del dato; questo gli fa un grande onore certo che, il test finale lo fanno le vacche, se la fertilità migliora e il costo è ragionevole il discorso va sicuramente avanti, altrimenti picche.
Re: Biodinamica nella diagnosi delle patologie bovine
01/02/2010, 12:16
secondo me faresti meglio a fare un box solitario , per un vitello che usi da ruffiano. dicono che le vacche alla vista di un vtello manifestano di piu i calori.
Re: Biodinamica nella diagnosi delle patologie bovine
01/02/2010, 23:00
Carissimi colleghi, personalmente, non voglio certo passare per un oscurantista, anzi sono molto attento alle novità e da sempre cerco di capire come "potrebbe" funzionare... ma sono ahimè fortemente legato a prove scientifiche. Questo "probabilmente" farà di me un retrogrado. Ma guardo con una certa ... "diffidenza" tutto ciò che non è testato, provato ed approvato in modo scientifico. Più o meno un anno fa assistetti ad un convegno con ricercatori Statunitensi di un grande centro nel Kentuky. Loro illustravano il loro progetto di ... "Nutrigenomica". Non vi nascondo che è stato molto affascinante, coinvolgente e per certi versi stupefacente. Tutto aveva ua enorme base scientifica e si basava sull'interazione tra la dieta, la salute e l' espressione genetica influenzata attraverso la nutrizione. Un qualcosa di... tangibile, visto che il proprietario dell' azienda stringeva un chip in mano, a testimoniare che... esiste ! Vari ricercatori con titoloni e borse di studio, un centro ricerche di quasi 7000 metri quadri, e testimonianze di parecchi milioni di USD investiti in ricerca erano li a "testimoniare" di questo grande passo in avanti che avevamo fatto e che... stavamo facendo. Bene, pur avendo vissuto in diretta quanto descritto, ancora oggi, con quasi un anno avanti, rimango in attesa di sviluppi. Una situazione un po' differente da quanto descritto dal caro Tremor. Potresti cercare nel limite di "testare" quanto affermato dalla macchina con dei test scientifici. Provare effettivamente non costa poi molto. Ma credo che se io fossi il titolare di questo brevetto, cercherei il migliore investimento scientifico, facendo testare le qualità della mia macchina presso un università. Se venisse fatto questo passo ... sarebbe il definitivo successo per lui per la sua invenzione non credi ?