Scusate entro ora nella discussione e rompo subito! La Chianina da ormai molti anni selezionata non è più la Chianina di un tempo. Gambe più corte, pelle più fine, maggior muscolatura, treno anteriore ridotto a vantaggio del posteriore...e ciò ha comportato una maggior resa allo spolpo, carni ancora più magre (e il sapore dove lo mettiamo? avete mangiato carne di Chianina ultimamente?), l'entrata nella GDO, frequentissimi problemi al parto, tori con zoppie incurabili e alti tassi di vacche riformate per problemi agli arti, scarsa capacità di pascolamento (figuriamoci questi soggetti a lavoro con l'aratro come 50 anni fa... ), ... Vale la pena investire in un "surrogato di Piemontese", oppure sarebbe meglio allevare razze più rustiche (come per esempio la Maremmana, ancora per quanto, però???) con carni sempre molto salubri, ma decisamente molto, ma molto più appetibili e con minori problemi in fase di gestione dell'allevamento? Dite la vostra! Jacopo
Caro Jgoracci, tu e molti di voi parlate, certamente in buonafede, come se il consumatore medio fosse in grado di riconoscere, una volta che gli è stata posta sul piatto, una bistecca di chianina da una di maremmana o di podolica o che altro. Io personalmente mi ritengo, mio malgrado, abbastanza vicino, dal punto di vista della sensibilità papillare, al consumatore medio e vi posso garantire che riconosco a malapena un Merlot da un Cabernet, un grana da un parmiggiano, una bistecca di frisone da una di pezzato rosso. Solo una volta ricordo, a Cremona, sono stato stupito dalla qualità di una bistecca alla fiorentina che mi hanno servito in una trattoria, ho riposto il ricordo di quel pranzo tra i bei ricordi della mia vita accanto ai sorrisi di mia moglie e dei miei figli, delle camminate in montagna e delle sbronze con i miei amici. Non era una bistecca di chianina ed è stata un'esperienza che difficilmente ripeterò molte altre volte e, ve lo dico in tutta onestà, sono uno che ci tiene abbastanza alla buona tavola però, passato di là andrò in futuro da altre parti senza sapere bene cosa mi serviranno di preciso e, a casa, la spesa la facciamo al supermercato come tanti altri, compriamo al banco carne quello che ci manca e per il resto mangiamo del nostro che, non è proprio un bovino superlativo da carne (per lo più maschi frisoni) ma la differenza con quello del supermercato già si sente. Allora tutto sto discorso per chiedersi cosa direte voi: quanto vale in realtà quel quid in più che ti può offrire un prodotto DOP o DOC o DOCG? Quel tanto in più che vale, ammesso che si riescano a controllare le frodi, basta a mantenere un apparato sempre più mastodontico? Il controllo definitivo non dovrebbe farlo forse il consumatore finale accorgendosi del tarocco? Quante frodi alimentari sono state sventate grazie alla denuncia di consumatori accorti che hanno fiutato, è il caso di dirlo, l'inganno? Se questo valore, di frodi sventate dall'utente del servizio, è molto basso è proprio il caso di offrire protezione a chi non capisce neanche la differenza far il momento in cui riceve la protezione e quello in cui è frodato?
jacopo, ma tu parli di vacche da stalla, ancora vecchie Chianine ci sono, devi trovarle dai "vecchietti" che non sono scemi e lavorano ancora in monta naturale e con vacche iscritte, parliamo del famoso bollino argento all'orecchio ecc. Io conosco un allevatore in provincia di Rieti che acquista solo il toro ogni 3/5 anni e le vacche vanno in quota a 2000 metri... sono perfette. http://www.riservadelladuchessa.it/cart ... na=cartore" target="_blank
vacche da carne in stalla.... non credo sia conveniente anche se hanno tutte fettine. Almeno per come pagano il vitello oggi
Io sarei il primo a mettere nei pascoli maremmane e podoliche,ma ditemi come faccio o si farà a vendere i prodotti? Punto definito l'omogeneizzazione dei consumatori chi mi pagherà animali che non presentano forme e rese al top, la filiera corta con vendita diretta forse veicolerà il messaggio giusto ma è pur sempre limitata a poche realtà.Proprio ieri leggevo che nel paese ci sono troppi macelli e dicevano che era un guaio ma se ci tolgono anche i piccoli macelli semai gestiti dal macellaio stesso che può essere stimolato a fornire carne con un extra mica posso portare il maremmano da Cremonini che si e no me lo classifica come un bruno-alpino.P.S. L'altro giorno preso da disperazione ho portato tre vitelloni all'Inalca,per capire quanto sia forte il nostro potere contrattuale,va dentro l'animale,lo macellano e dal computer esce la fattura con l'assegno attaccato.Se ti va bene cosi' o quella è la porta.Facciamo pure sparire i piccoli che i grandi ci curano definitivamente.
WoW .... che bella scazzottta !!!!!! Sapete bene avendomi pregiato della vostra attenzione, che non amo certo la politica... sopratutto se "politica" alla fine non è ... e non certo mi riferisco a colori e partiti, per me sono TUTTI come dice Grinto una serie di ...... all'ingrasso dietro ad una scrivania. Zamponi ripieni alla fiera in cerca delle lenticchie. Io che adoro la struttura sociale dei batteri ruminali ... chi non serve muore e viene mangiato da chi serve. Se fosse così anche in Italia, avremmo risolto il problema della fame nel mondo !!!! Cerco quindi di dare qualche cazzotto anch'io... caro Paolo perchè nessuno vede i concorsi per "entrare" nelle associazioni lo sappiamo. Ma se anche ci fossero ... secondo voi ... con "QUESTE" associazioni chi andrebbe ? credo nessuno di noi. Queste associazioni sono patria di chi è ... poco utile a casa propria e completamente inutile in campagna ed in allevamento. Scorrete la lista di chi "comanda" nelle varie associazioni. Se li conoscete ... vedrete che c'è poca gente che lavora duro e bene a casa sua. Un po' di tempo fa mi chiesero di prendere una carica politica ... (nulla di importante), mio cugino, mio impareggiabile socio, ha risposto per me ... "... lui lavora ... " ho riso di gusto, effettivamente aveva ragione. E così è per tutti noi. Chi lavora "difficilmente" enrtra in un'associazione, e se lo fa ... prende la gastrite ! Per il resto come posso non essere daccordo con voi quando mi esponete il problema della cultura del "rossetto" e la non conoscenza della problematica alimentare. Si economizza sul cibo per comperare il rossetto ! o la borsa o ... altro. Si vive per apparire. Una bella borsa si vede... è ammirata... è un simbolo di successo... non si vede in piazza che ho mangiato una Fiorentina. Certo che vedere Robyvan, Grinto, Dondavì ed Aldo che insieme facciamo un poker di fassoni da far invidia, "potrebbe" venire il dubbio che mangiamo a sufficienza ... infatti non abbiomo borse con cui pavoneggiarci. Ma siamo fuori moda in un mondo ... a dieta.
sara che son crsciuto in una cultura , che se voglio scladarmi dinverno devo tirare giu 250metri di riva di robinia l'anno (e pure cucinare gia che ci sono..) a colpi di motosega , cieo cevuoi una cosa fattela , perche se la trovi gia fatta, non e come la vuoi tu( lascio immaginare quando ho i mutarori in casa , la voce dopo le ore 16 e' un optional..)
propio vero che la differenza tra chi vende fumo e gli altri sta propio li, il problema e che chi sta sempre in stalal campi , mercato , strada , macelli e di nuovo stalla .
e' molto spess lontano dalle scrivanie , dove pasa lla gente che conosc a destra e manca , in su e in giu.
un po come camera cafe', a volte le chiacchere funzionano meglio dei fatti, quando si tratta di soldi ...proverbio pimontese ," i preivi piuu nus sgnur e a lu stermu al sel sule'" anche i preti quando si parla di soldi , prendono il cocifisso e lo parcheggiano nel solaio"
ora che sia chianina , o piemontese o frisona , o cocomeri o patate siamo smepre li
Cari colleghi, l'evoluzione di una razza transita da un miglioramento genetico della stessa per renderla più "attuale". Anche in natura le evoluzioni ervono a megli adattare la sopravvivenza della specie stessa. D'altra parte, in questo forum e nei suoi argomenti, ho letto, incluso in questo, che per mantenere la razza dobbiamo migliorarla. Quindi ... credo che l'evoluzione delle varie razze sia davanti a tutti. Pontremolese o Chianina, Partheneise (credo), burlina o ....mucco Pisano. Il sapore di una bistecca dipenda da un "concerto" di sensazioni, ed emozioni, che il mangiarla crea. (un robyvan poetico). Le sensazioni cominciano da dove l'abbiamo acquistata e dall'abilità di chi ce l'ha venduta. La vista, il colore, la presenza di grasso l'aspetto determina in noi la famosa ... succulenza. (l'acquolina). Il tatto con la compattezza e la giusta consistenza, l'assenza di liquido in abbondanza ... l'odore tipico, concludono i primi sensi che compongono l'overture di questo concerto. La mancanza di "eccessiva" perdita alla cottura, da la consapevolezza che siamo davanti ad un'ottima carne. (invece tecnicamente vuol dire che è stata ben frollata). Poi arriva il gusto nel mangiarla. Ma alla fine avevamo già deciso che era ottima. Quindi cari colleghi in un mondo "emozionale" che si basa sulle stesse per giudicare ... credo che poco si possa poi fare. La qualità della carne dipende certamente dalla razza, da come è stata allevata e sopratutto in quanto tempo. La carne matura è più buona, anche se purtroppo... più scura per effetto della mioglobina, la carne scura non è molto gradita... ha una corretta infiltratura di grasso ... ma il grasso è da evitare per la massaia. Dipende da come è trasportata al macello, da come viene macellata, da quanto tempo viene frollata, da come viente iniziata e mantenuta la catena del freddo... insomma troppe cose da considerare meglio concentrarsi su cose più.... semplici. Che scarpe aveva quell' attrice ?
mi tocca quotare tremor, robyvan e grinto, non vorrei ma devo. (quella dello zampone alla sagra in cerca delle lenticchie roby è da antologia....) tremor mi tocca darti ragione sul fatto che non siamo noi a decidere cosa il consumatore deve mangiare, per un semplice fatto: il consumatore nel suo inconscio ha in mente un prodotto, non è in grado ne di descriverlo ne di immaginarlo, ma c'è. le strade per accontentarlo son 2: 1 riuscire a creare quel prodotto, non so come ma farlo. 2 convincerli mediante pubblicità (non necessariamente classica, in generale) che hanno bisogno di un prodotto in particolare se esso non esiste ancora sul mercato, altrimenti che devono preferirne uno allla concorrenza per X motivi..... gli allevatori in questo caso ce l'hanno nel k***, perchè non sono in grado di pubblicizzare (non son organizzati ecc ecc)cosa che fa invece la GDO, e non sono in grado di produrre il prodotto "perfetto" o meglio non sono in grado di arrivare al consumatore con quel prodotto. quindi, soluzione alternativa, tecnica tremor, produrre tanto per contenere i costi fissi, vendere alla gdo ecc ecc. con una politica responsabile e coraggiosa di controlli e censura verso i prodotti italici ed esteri non conformi (non conformi intendo tutti quelli che durante il processo produttivo non rispettino le leggi a cui siamo sottoposti noi) il più bravo, il migliore avrebbe di che vivere, alla fine al latte bastano 5-6 cent e alla carne 40 cent al kg per campare, lavorare, matenere il territorio ecc. ribadisco, non voglio contributi, ma soltanto regole uguali per tutti. come per la tracciabilità, se sgarri di ungg la registrazione in stalla di qualsiasi cosa ti mettono dentro, e nei punti vendita della gdo succede l'impossibile, tanto, come ci ricorda tremor, una volta senza pelle, le bestie possono sembrar tutte uguali, e csì un lituano diventa francese, un francese diventa italiano ecc, ma queste forse son solo fantasie mie..... e allora non è più il consumatore a decidere, ma la truffa che decide e i nostri cari "zamponi gravattati" decidono insieme.