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Azienda agricola per allevamento allo stato brado 
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Salve, volevo chiedere un consiglio riguardo un eventuale ingrandimento di un'azienda agricola già esistente. Innanzitutto cercherò di spiegare qual'è lo stato attuale delle cose:
Come detto l'allevamento è già da diversi anni avviato, si tratta di bovini di razza podolica che pascolano allo stato brado in zona montagnosa su una superficie di circa una ottantina di ha. Questa superficie è così suddivisa:
- 10 ha circa di pascolo cespugliato
- 40 ha circa di bosco fitto (bosco ceduo e ad alto fusto)
- il resto è formato da zone con percentuale di boschività che varia dal 30 all' 80%, nelle zone in cui il bosco è più rado ovviamente ci sono zone cespugliate.
In più c'è una ulteriore superficie di circa 3,5 ha in cui si trova una costruzione, che in passato era una casa colonica ma adesso è solamente utilizzata come ricovero degli animali in alcuni periodi dell'anno e come magazzino per una parte delle ballette di fieno utilizzate per gli animali.
Ad oggi questo allevamento consta di una quarantina di animali, (vacche, vitelli e vitelloni oltre al toro), animali che sono per metà di mia proprietà e per metà di un "socio". Ho scritto "socio" perchè in realtà l'azienda è a nome mio solamente, lui però si è sempre occupato di seguire gli animali, segnalarci le nascite, le morti, le vendite dei vitelli ecc ecc. La mia famiglia invece si occupava delle questioni buracratiche (registrazioni e custodia dei registri, controlli veterinari ecc ecc). E' sempre stato un impegno da poco per noi e quindi non un lavoro vero e proprio, ma più che altro un modo per far circolare qualcuno di nostra conoscenza nel nostro terreno, vista l'estensione, e visto anche che si tratta appunto di pascolo allo stato brado e che era il nostro "socio" a seguire materialmente la mandria potendo far pascolare liberamente anche i suoi animali in tutta la zona. Adesso però quest'ultimo vorrebbe abbandonare per limiti di età, io vorrei sapere se è possibile fare delle richieste a degli enti particolari (della provincia o regione) per avere dei fondi in modo da poter ammodernare l'attuale ricovero degli animali facendolo diventare una stalla vera e propria, o ancora sempre nella stessa zona, edificare, al posto di una costruzione diruta in mezzo ai rovi, un altro capannone che potrebbe in futuro permettere uno spostamento degli animali o altro.
Non ho la possibilità di investire grandi somme di denaro, ed inoltre sarebbe difficile, per non dire impossibile, trovare qualcun'altro disposto a fare lo stesso lavoro che fino ad oggi ha fatto il nostro mandriano di fiducia senza risultare come socio vero dell'azienda agricola. Io non l'ho mai fatto come lavoro per cui mi servirebbe sicuramente una persona adatta a seguire gli animali.
Spero di essermi spiegato abbastanza, e viste le premesse, vorrei sapere da voi cosa mi consigliereste di fare, o cosa fareste voi avendo a dispozione quello che ho descritto.
Grazie in anticipo.


12/12/2011, 0:34
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se intendi fare uan stalla come si deve , cambia razza

ma tu continui la aprte burocratica , o allevi direttamente?


con tutto questo bosco peche nn riconvertire l'azienda , e vendere legname vista la domanda di legna da ardere che ce in questo momento? se em guadagneresti di piu e saresti piu libero

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12/12/2011, 9:02
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Ciao grinto e grazie per avermi risposto. La situazione al momento è proprio come l'ho descritta, ma devo prendere una decisione sul da farsi perchè come ho spiegato, il mandriano di nostra fiducia ha deciso di abbandonare. L'azienda agricola basata sull'allevamento esiste da circa 40 anni, dall'inizio e fino alla fine degli anni '90 mio padre seguiva la parte burocratica e nel momento della vendita dei vitelli o dell'acquisto di un toro seguiva l'evento col mandriano, dal 2000 in poi diciamo che della parte "manuale" (fammi passare il termine) se ne è occupato solo il mandriano che ovviamente ci avvisava dei vari movimenti, mentre a noi è rimasta da sbrigare la parte burocratica che ha sempre richiesto un impegno modesto. Sono state scelte le podoliche proprio perchè richiedono minor cura rispetto ad altre razze e poichè rimangono allo stato brado in zone montagnose per lunghi periodi senza grossi problemi. L'azienda non è mai stata un lavoro principale, i miei erano dipendenti uno regionale e l'altra statale ed ora in pensione, io stesso al momento sono dipendente di una azienda privata che con l'allevamento non ha nulla a che fare. Il senso di aver mantenuto l'allevamento fino ad oggi è stato sia quello di mantere una presenza di personale nei nostri terreni per cercare di evitare abusivismi vari da parte di estranei e sia quello di risquotere il premio annuale, che seppur non eccelso in gran parte andava reinvestito per fieno e spese varie, premio pagato per i terreni nei quali pascolano le vacche.
In conclusione quindi, al momento curo sempre la parte burocratica che ripeto non occupa granchè di tempo, e non allevo direttamente (se per "allevare" intendi seguire gli animali di persona).
Vorrei capire se, dedicandomi in modo più diretto all'allevamento dei bovini, e magari in futuro anche a quello di qualche altro tipo di bestiame (maiale selvatico?) mi conviene continuare e aumentare il numero di animali ipotizzando la vendita su scala più ampia ad aziende produttrici di carne, o se invece non ne vale la pena.
L'ipotesi di riconvertire l'azienda per la vendita di legname non sarebbe da escludere, va detto che ovviamente il taglio del bosco è stato già fatto anni addietro ed è stato ovviamente previsto da qui a breve, ma c'è anche da dire che può essere fatto ogni 15 anni circa, e non lo abbiamo mai fatto direttamente noi poichè non abbiamo nè trattori nè camion e quant'altro, infatti è stato sempre affidato ad aziende esterne che si occupano di questo. Se potresti darmi lumi anche su questa possibilità mi faresti un favore.
Scusa se sono stato prolisso, ma ho cercato di farti un quadro più chiaro della situazione. Un caro saluto.


12/12/2011, 20:03
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io prvengo da un altra zona di italia, dove ci sono usanze diverse , e anche per il taglio oggi come oggi , non lo si puo fare come hai descritto tu , ma a turnazione .

effettivamnete qui spadroneggia la robinia , che da un legno molto apprezzato x caldaie , e stufe .

il castagno e' malato di cancro rameale , mente il frassino e quescia sono ancora abbastanza apprezzate come legno da lavoro .

tornando al allevamneto , il quesito non e' semplice , non quando possa essere convneinte oggi come oggi avere un allevamneto dovrsti avere assistenza secondo em con un comemrcialista x vedere se con un contratto a soccida riuscite a trovare al quadra "legale" per avere qualcuno che accudisca il bestiame , ove i costi non superino i ricavi ..

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12/12/2011, 20:23
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rieccomi grinto, sono stato un pò impegnato in questi giorni. Sono andato a riguardare le carte di identità delle mucche, e in realtà non si tratta di podoliche ma di "meticce", razza che non so se esista come tale, io ricordavo la razza podolica che probabilmente è stata quella avuta in origine, queste meticce penso derivino da incroci vari con podoliche credo. In ogni caso queste meticce sono quelle che meglio si adattano al terreno di montagna e ai climi rigidi. Tutto ciò non so se abbia una qualche valenza rispetto ad allevare altre razze.
Tornando invece ad una eventuale azienda per la vendita del legname, se potesse essere possibile tagliare il bosco a turnazione come hai detto tu, oppure a lotti (ma forse è la stessa cosa), come potrei organizzarmi in modo da poter ottenere una rendita annuale decente?


19/12/2011, 1:30
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partiamo da un presupposto sul legno da ardere e cioe' che qui al nord c'e un discreto mercato , sia come domanda ma anche come offerta .

buona aprte del legname da ardere , am anche da traveria , mobilificio arriva dalla francia a prezzi bassissimi ( sembra che lo stato francese paghi x abbatterlo , ma nn ne so piu di tanto) , ma ci sono delle squadre di abbattitori che che lavorano 12 mesi su 12 , tra pioppi, robinie ,frassini , e querce.

calcola che al nord una taglia di 5000mq di un lotto in piano vale sui 1200/1500euro ,dovresti chiedere cosa vale uan taglia dalle tue parti ...


ora sul fatto che le podoliche nn siano pure , secondo me ha poca valenza , quello che vale oggi a meno che di sbocchi sul mercato di prodotti tipici , e' la resa la macello da una parte , e della facilitia di parto e nascita dall'altro , oltre che una buona fertilita dei riproduttori .

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19/12/2011, 8:52
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Salve, riprendo questa discussione che avevo "parcheggiato" per diversi motivi. Mi sono informato sul valore medio di un lotto di circa 5000mq, si aggira anche qui sul prezzo che mi era stato indicato e cioè 1200/1500euro circa, la richiesta di legname da ardere c'è per cui in teoria sarebbe una cosa fattibile. Rimane anche l'alternativa dell'azienda agricola (non so se az. agricola ed az. per vendita legname possono coesistere), avrei anche pensato di poter lasciare l'allevamento allo stato semibrado delle mucche così come adesso e provare a vedere se parte del terreno possa interessare ad un grosso produttore di salumi (che non cito) che si occupa soprattutto dell'allevamento del suino nero, ovviamente affittandogli l'utilizzo dello stesso. Se non sbaglio ci dovrebbero essere anche dei finanziamenti col 70% a fondo perduto per la creazione di aziende agricole i cui soci non superino l'età di 35 anni, se così fosse, e viste le nuove possibilità a cui ho pensato, cosa mi consigliate? come vi muovereste al mio posto? possibile che non esista un modo per poter sfruttare al meglio 40 ha di terreno?


29/03/2012, 15:49
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rob2011 ha scritto:
Salve, volevo chiedere un consiglio riguardo un eventuale ingrandimento di un'azienda agricola già esistente. Innanzitutto cercherò di spiegare qual'è lo stato attuale delle cose:
Come detto l'allevamento è già da diversi anni avviato, si tratta di bovini di razza podolica che pascolano allo stato brado in zona montagnosa su una superficie di circa una ottantina di ha. Questa superficie è così suddivisa:
- 10 ha circa di pascolo cespugliato
- 40 ha circa di bosco fitto (bosco ceduo e ad alto fusto)
- il resto è formato da zone con percentuale di boschività che varia dal 30 all' 80%, nelle zone in cui il bosco è più rado ovviamente ci sono zone cespugliate.
In più c'è una ulteriore superficie di circa 3,5 ha in cui si trova una costruzione, che in passato era una casa colonica ma adesso è solamente utilizzata come ricovero degli animali in alcuni periodi dell'anno e come magazzino per una parte delle ballette di fieno utilizzate per gli animali.
Ad oggi questo allevamento consta di una quarantina di animali, (vacche, vitelli e vitelloni oltre al toro), animali che sono per metà di mia proprietà e per metà di un "socio". Ho scritto "socio" perchè in realtà l'azienda è a nome mio solamente, lui però si è sempre occupato di seguire gli animali, segnalarci le nascite, le morti, le vendite dei vitelli ecc ecc. La mia famiglia invece si occupava delle questioni buracratiche (registrazioni e custodia dei registri, controlli veterinari ecc ecc). E' sempre stato un impegno da poco per noi e quindi non un lavoro vero e proprio, ma più che altro un modo per far circolare qualcuno di nostra conoscenza nel nostro terreno, vista l'estensione, e visto anche che si tratta appunto di pascolo allo stato brado e che era il nostro "socio" a seguire materialmente la mandria potendo far pascolare liberamente anche i suoi animali in tutta la zona. Adesso però quest'ultimo vorrebbe abbandonare per limiti di età, io vorrei sapere se è possibile fare delle richieste a degli enti particolari (della provincia o regione) per avere dei fondi in modo da poter ammodernare l'attuale ricovero degli animali facendolo diventare una stalla vera e propria, o ancora sempre nella stessa zona, edificare, al posto di una costruzione diruta in mezzo ai rovi, un altro capannone che potrebbe in futuro permettere uno spostamento degli animali o altro.
Non ho la possibilità di investire grandi somme di denaro, ed inoltre sarebbe difficile, per non dire impossibile, trovare qualcun'altro disposto a fare lo stesso lavoro che fino ad oggi ha fatto il nostro mandriano di fiducia senza risultare come socio vero dell'azienda agricola. Io non l'ho mai fatto come lavoro per cui mi servirebbe sicuramente una persona adatta a seguire gli animali.
Spero di essermi spiegato abbastanza, e viste le premesse, vorrei sapere da voi cosa mi consigliereste di fare, o cosa fareste voi avendo a dispozione quello che ho descritto.
Grazie in anticipo.




io ti consiglio di mantenre l'allevamento ma vcon un contratto di soccida e di avviare il taglio turnato del bosco.
le due attività possono benissimo coesistere come unica azienda agricola.
per quanto concerne l'acquisto di macchine e attreezzature e costruzione e ristrutturazione come azienda agricoola puoi accedere ai contributi del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 attivo nella tua regione

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L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. (O. Wilde)


04/04/2012, 18:02
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