Salve a tutti è già da qualche settimanache leggo la sessione di questo forum sui bovini e vista la vostra grande professionalità vorrei esporvi il mio problema. Io sono un studente della facoltà di agraria di piazcenza e diplomato in agraria, finita la scuola (il prima possibile si spera) vorrei aprire un'azienda agricola. ho a disposizione una piccola azienda (circa 22-23 ha) che era di mio nonno e adesso è in affitto per ancora qualche anno. Come indirizzo produttivo avrei pensato di impostare un allevamento da carne a ciclo chiuso magari affiancato da qualche produzione orticola (in zona diffusi pomodori, cipolle, aglio). Il problema è che non so bene su che razza da allevare orientarmi, se può essere una buona idea, se secondo voi è fattibile e se può essere una fonte di gudagno tale da mantenere l'azienda aperta. Grazie anticipatamente per le vostre risposte!!!
Gentilissimo Andre89, grazie dei tuoi complimenti e grazie di far parte anche tu della nostra compagnia. Credo che Grinto abbia cominciato a farti comprendere alcuni aspetti drammaticamente pratici. Data la tua risposta alla domanda di Grinto, credo che sia meglio per te cominciare con il ristallo di animali dai 350-450 Kg. di peso vivo. La razza dipenderà certamente dal tipo di clientela che tu andrai a soddisfare. Quindi guardati attorno ... e poi decidi. La tua esperienza di Perito Agrario certamente ti sarà utile per tracciare i piani colturali che si andranno a comporre. Personalmente credo che con quella superficie a disposizione potrai certo coltivare un buon alimento per i tuoi futuri bovini. Sempre a disposizione e ... in bocca al lupo.
Quindi mi consigliate di acquistare i ristalli e ingrassarli, producendo i foraggi e sfarinati in azienda. Cmq dovrei ingrassare per cominciare almeno una ventina di vitelli per poi se tutto va bene aumentare magari il numero.
be,22-23 ettari sono pressapoco come la mia aziendina,dunque.... mi spiace contraddire il capo,ma ingrassare dei ristalli da 350-400kg ti porterà,in linea di massima,un guadagno nullo o addirittura negativo. il mio consiglio è quello di avere delle vacche da carne,usa tre-quattro ettari (i più scarsi da coltivare)per fargli fare "ginnastica"e vedrai che i problemi sui parti saranno molto pochi. la razza...con più è pregiata,con più guadagno avrà la vacca,visto che più o meno mangiano tutte uguale...
Carissimi buonasera ... "se" Ricky intendeva me come "capo" ok ... per il resto ... adoro essere contraddetto, soprattutto da persone competenti come voi. E da questo confronto e leggendo i nostri pensieri contraddittori che un allevatore si fa una sua idea. Se tutti dicessimo le stesse cose ... che crescita avremmo ? Detto questo, il mio consiglio era rivolto, ad un neo-allevatore che non ha questa grande esperienza, data la giovane età, nel gestire l'allevamento e le sue problematiche, (parti, gravidanze e re-ingravidamenti ... ecc), e che dovendo investire diversi denari ... vedrebbe un ritorno economico solo dopo ... 22-24 mesi andando le cose bene. E con l'anticipo dei costi alimentari in tutto questo periodo. Pur essendo "parzialmente" vero quanto affermi Ricky, il ristallo da comunque un ritorno economico, anche se "probabilmente" bassino anche dopo soli 5-6 mesi. Quindi avendo 22 ettari a disposizione il nostro collega potrà avere un mega raccolto di mais da silo ed eventualmente da pastone. Comprando quindi dall'esterno "solo" paglia (ed è nella zona giusta), e l'immancabile soja. Certo i primi mesi sino ad ottobre non ha nulla, ma deve preparare i ricoveri e quant'altro quindi mentre lavora, il mais ... cresce. Quindi si appiattisce il periodo in cui deve acquistare tutto da fuori. Poi ... fatta questa esperienza può cominciare a "convertire" il suo ristallo in linea vacca-vitello ... o far un qualcosa di misto.
3 ettari a cereali a paglia , ci stanno opterei per il triticale , da granella , naturalemnte da usare nella razione, giusto per nn avere tutti i lavori assieme(scherzo..)
per la paglia da lettiera basta FAR IMBALLARE da qualche disperato, gli stocchi del mais da pastone.