Robyvan ha scritto:
In ultima analisi ... non dimentichiamo che calcolare l'ingestione è OTTIMA norma ... (
ne sai qualcosa vero Arborea ? )
Grazie
Robymi dai lo spunto per fare alcune riflessioni.
E' vero quello che dici, non solo è buona norma calcolare l'ingestione ma direi di più : è la prima domanda che il nutrizionista formula all'allevatore quando entra in stalla ; "
Quanto mangiano le vacche ?"Alcuni rispondono esprimendosi in numero di razioni, altri specificando anche il numero di bovini presenti, altri in percentuale.
Tutte queste risposte sono comunque incomplete se non sai quanti Kg è il totale della razione, quale è la sua umidità, e a quanto Kg. ammonta l'eventuale scarto.
Tutti noi siamo soliti distribuire qualche razione in più rispetto agli animali presenti, questo non solo per equilibrare normali variazioni di appetito delle bovine, ma anche per evitare che tra una somministrazione e l'altra non vi sia un "buco", in particolar modo nelle bovine in produzione.
Pertanto non sappiamo mai effettivamente quanto è l'ingestione, se non si procede almeno una volta alla settimana in maniera scientifica.
Ovvero :
1) si calcola l'umidità della razione;
2) si calcola l'effettiva ingestione assoluta al netto degli scarti che si avrà l'accortezza di pesarli prima di riutilizzarli (magari nelle asciutte o nelle manze);
3) si calcola l'effettiva ss ingerita dagli animali, e conseguentemente l'effettiva assunzione dei nutrienti;
Il primo punto è apparentemente il più difficile da realzzarsi in azienda.Molti sono abituati a considerare il risultato che il PC esprime in base ai valori medi di umidità dei diversi componenti della razione in attesa della doverosa analisi successiva dell'unifeed.
Ma spesso il tempo necessario per avere questi ultimi dati è di circa 6-7 giorni, pertanto non abbiamo nessuna informazione spendibile in questo periodo.
Personalmente mi affido al micronde.
Si ! proprio quello. Magari vostra moglie non sarà contenta, ma è una stufa efficace per calcolare velocemente l'umidità.
Con una bilancina digitale con la portata di 1Kg e l'approssimazione al grammo, si provvede a pesare cirac 500 gr di unifeed.
L'unifeed pesato va essicato con diversi cicli di pochi minuti a potenza media, non provate ad aumentre la potenza perche si ottiene la caramellizazione degli zuccheri (l'odore è terribile!!!), rivoltando ad ogni ciclo vi rendete conto quando il materiale è perfettamente secco.
Lasciate sfreddare per qualche minuto e poi pesate.
La differenza dei pesi vi permette di calcolare (con una semplice proporzione) l'umidità della vostra razione.
A questo punto, dopo circa 30 minuti potete tranquillamente esprimere in ss l'ingestione della vostra mandria e dopo qualche giorno possiamo capire anche la reale assunzione dei diversi nutrienti.
E' un dato immediato ed indicativo della risposta ad ogni cambiamento di dieta e climatico.
Consiglierei di effettuare questo controllo tutto l'anno, anche d'inverno.
Non sappiamo quanto si inzuppa il fronte dell'insilato durante le giornate piovose. Chissà quanta acqua somministriamo alle nostre bovine convinti di effettuare tutte le nostre manovre alla perfezione !!!
Potete estendere questo metodo anche, per chi li fa, alla valutazione delle masse insilate durante la trinciatura.
In quel caso, in funzione dell'umidità calcolata, potete rapidamente decidere se il taglio è troppo corto o lungo a prescindere delle sensazioni e quindi pilotare la buona conservazione del prodotto.
Personalmente,nel mais, quando non si è constretti a trinciare troppo in anticipo, preferisco un taglio sopra i 20 mm per migliorare la ruminabilità.
Spero che questa mia dissertazione possa essere di spunto per altri commenti.
Saluti a tutti.