Buon giorno Ragazzi,
ormai da qualche anno mi piacerebbe visitare la Nuova Zelanda per vedere di persona quali scelte hanno adottato là per rilanciare gli allevamenti. Però come ogni "piccolo" imprenditore agricolo l'impegno in azienda è 365 giorni l'anno.
Per questo mi chiedevo se qualcuno di voi conosce la realtà neozelandese e me ne vuole parlare.
Buona gio a tutti

Ciao,

ti posso dare qualche informazione a riguardo.

Fino agli anni 80 in NZ si allevavano i bovini un po' come si fa nel "nostro" centro Europa: stalle medie per l'inverno con alimantazione a secco, anche mais e pascolo nella bella stagione.
Il punto però era che, a fronte della richiesta di latte e prodotti animali, la produzione era decisamente superiore.
Così, di colpo, in tempi rapidissimi il governo ha tolto TUTTI gli aiuti e sovvenzioni alla zootecnia! Ogni forma e tipo di aiuto diretto e indiretto è stato tolto. Così "dall'oggi al domani" gli allevatori si sono trovati con un prezzo del latte bassissimo (l'equivalente dei nostri 11-12 centesimi di euro al litro) e nessun altro introito che potesse compensarlo.

Qualcuno ha chiuso, ma tanti per continuare hanno ripensato il loro mdo di allevare. Così le stalle sono sparite!
Si è basato tutto su quello che la natura offriva gratis: l'erba.
Di tecnologico sono rimaste le sale da mungere che, nella maggior parte dei casi sono postazioni fisse per via delle grandi dimensioni delle mandrie.
E' tutto basato sul pascolo intensivo razionato tramite parcelle numerose consentendo così una ottima produzione di erba.
I parti sono stagionali per sincronizzare la massima produzione dell'erba con la massima richiesta di nutrienti delle vacche.

Certo, il clima della NZ aiuta questo tipo di allevamento ma gli inverni possono essere duri ed esistono periodi secchi, in quei momenti le vacche sono asciutte e devono sempre fare con quello che trovano, non si pensi che sia tutto facile. Quelle che non ce la fanno o che non si ingravidano in un certo periodo vengono scartate.
E, non si pensi nemmeno a chissà quali estensioni ci siano. Le proporzioni sono di 3 vacche adulte a ettaro, non molto diverse da certe aziende della pianura padana. Certo là una mandria è composta mediamente da 200 vacche quindi siamo sui 70- 80 ettari più o meno di prati.

In questo modo 1 persona riesce a gestire una mandria di 200 capi poichè deve solo mungere e un' azienda è composta da postazione di mungitura, recinzioni elettriche e, spesso, un quad. E' il mezzo di trasporto usato per arrivare ai pascoli delle vacche. La conduzione è spesso familiare e gli unici dipendenti sono..i cani. Loro raggruppano e mandano le vacche verso la mungitura.

La NZ è il posto dove costa meno produrre latte e, mio pensiero personale, un punto di riferimento per tutti gli allevatori. Punto di riferimento che volenti o nolenti dovremo considerare, almeno in parte, semprè più in futuro, futuro neanche troppo lontano.

piccola parentesi

e'anche vero che sia carne che latte e' tutto x l'expor , sopratutto verso estremo oriente, e che buona parte del altte viene concnetrato , per diminuire le spese di trasporto

chi e' andato in giappone 15/20anni fa era nrmale fare una cosa che si avvicinava al ns cappuccino mischiando il caffe solubile( in aprte ottenuto anche dalal torrefazione dell'orzo..) e latte in polvere zuccherato... in acqua bollente....

sul fato che se la apssano male , non so , io ogni tanto scambio opignoni con colin brown , dell'associazione allevatori di pmt , in nuova zelanda , e al di al dei prezzi bassi della carne , mi pare di aver capito che la differenza di prezzo della carne in mezzena , da smonte e la carne al banco(conf sottovuoto come vuole la normativa la') e' di circa il 40% .... qui mi pare di capire che dalal emzzena alla carne al banco ee' di circa 3/4volte .. presumo di capire che hanno una efficenza della distribuizone che qui non ce'.. (al di la del puro tornaconto,..)

Grazie mille Daniele, mi hai confermato le informazioni che frammentariamente ero riuscito a trovare qua e là.
Premettendo che di certo il nostro clima è diverso da quello neozelandese, ritenete sia possibile riadattare quel modello alla nostra situazione.
Personalmente nella campagna 2011 ho, per caso (i parti raramente si ragruppano così), avuto i parti delle vacche da latte nel mese di aprile e le ho messe al pascolo dai primi di maggio. Tirando le somme proprio nei giorni scorsi mi sono trovato un incremento medio di produzione , da 50 q a quasi 60 q, capo/anno, senza tuttavia aver incrementato rispetto agli altri anni la quantità procapite di concentrati. Specifico che da circa tre anni ad ora le mucche in lattazione sono sempre le stesse (ad oggi una in meno, vedi esperienza ciste di qualche settimana fà).
Calcolando un prezzo medio di 0,45€/kg + IVA i 10 q in più prodotti mi hanno incrementato di 450 € di guadagno netto ( le spese erano le medesime dell'anno prima) per capo.
L'aumento di produzione suppongo sia dovuto alla maggiore trasformazione in latte di un alimento come l'erba fresca, che sicuramente è più performante di un foraggio essiccato di montagna che per quanto lo si faccia bene è sempre un pò deficitario.
Visto che questanno ho una buona scorta di foraggio avanzato stò pensando di passare al pascolamento altri 4 ettari che ho in prossimità della azienda, ( si vanno a sommare agli altri 4 che già destino a pascolo per le lattifere) e di inserire altri cinque capi in lattazione ( devo acquistarli e penso di prenderli già in lattazione).
Nei prossimi giorni parto con le trasemine su questi terreni inserendo trifoglio e loietto perenne.
SPERO DI NON ESSER STATO TROPPO DISPERSIVO BUONA NOTTE A TUTTI