buonasera a tutti....è la prima volta che scivo qui, perciò spero di non dover creare un argomento bis... ho dato un'occhiata veloce e ho notato che ci sono molte risposte esaurienti e professionali, perciò volevo porvi all'attenzione un problema che si è presentato nella mia azienda: dall'inizio dell'estate dalle analisi del latte bovino effettuate risultano le proteine al disotto del minimo consentito....per rimediare ho consutato il mio alimentarista, ma non mi ha convinto più di tanto. lui sostiene che ciò è dovuto dall'eccesivo caldo e che la sostituzione del mangime o comunque dell'alimentazione non sevirebbe a nulla, così mi ha fornito un integratore da somministrare una volta al giorno... la cosa non mi convince tanto perchè non credo molto in tutti questi prodotti che vengono sostituiti ad un buon integratore naturale, cioè un' alimentazione corretta! perciò vi chiedo, che tipo di alimentazione potrebbe essere corretta per far si che in un periodo così caldo dia un giusto apporto di proteine? le mucche oltre al loro mangime abituale e a fieno e paglia vanno al pascolo. se avete bisogno di altre precisazioni sono a vostra disposizione, vi ringrazio!
Benvenuto sul nostro forum e mi auguro che tu lo possa trovare interesante e che possa darti le risposte che vuoi e che tu possa comunque portare anche la tua esperienza, che per noi è importantissima. Durante il periodo estivo è abbastanza normale che l'animale abbia meno voglia di lavorare quindi che i titoli in grasso ed in proteine possano calare un po'. Certamente ci sono delle indicazioni che un buon alimentarista "dovrebbe" suggerirti per attenuare la "caduta" dei titoli del latte delle tue bovine. L'equilibrio del rumine durante il periodo caldo è messo a dura prova da una difesa naturale dell'animale contro il caldo. La ruminazione produce calore e la bovina riduce tale pratica alfine di non aggiungere calore al calore. Quindi la bovina durante il periodo di caldo tende a scivolare in una forma di acidosi sub-clinica. In questa situazione la bovina tende a produrre meno grasso visto che l'animale ha meno ruminazione. Quindi "normalmente" si tende a ridurre gli amidi per evitare che questa situazione passi da sub-clinica a CLINICA. Ma questa sottrazione di energia ... spesso determina una "carenza" energetica a livello ruminale e quindi una caduta anche della produzione di proteina. Quindi puoi ben comprendere che è molto difficoltoso dare delle "dritte" su come comportarsi, dato che non posso vedere gli animali e comporre una corretta diagnosi del problema. Personalmente prediligerei razioni con fibre molto fermentescibili e molto digeribili, (polpe di barbabietola, buccette di soia, cruscami), cercherei un ottimo bilanciamento con le fibre lunghe (più ruminative) privilegiando quelle fibre molto appetibili (mediche di 3°-4° sfalcio e prati polifiti 2°-3° sfalcio) e taglierei gli amidi apportando NON solo farina di mais ma anche un po' di orzo o di fioccato di mais. Come integrazione io utilizzerei un ottimo lievito vivo, e, nel caso dei prodotti con zinco (organico) e Potassio (che ha l'effetto Polase). Lo Zinco organico perchè per effetto calore la vacca tende a stare molto in piedi ed a cercare l'umidità per uno scambio termico. Questo comporta un aggravio dei problemi podali e l'innalzamento anche delle cellule somatiche. Anche perchè l'acidosi incombe ed è una delle maggiori cause sia dell'incremento delle cellule somatiche che dei problemi podalici. Spero di essere stato chiaro e non ... pallosissimo. Qualora tu abbia ulteriori necessità puoi contattarmi. A tua disposizione . E grazie della tua decisione di leggerci e frequentarci.
Certamente è importante la ventilazione meglio se alternata alle docce che "dovrebbero" essere tali, quindi meglio no quella nebulizzata, perchè la nebulizzazione fa aumentare l' umidità relativa nell' aria e quindi la sensazione di caldo.Attualmente quello che "sembra" andare per il meglio è una doccia di circa 10 minuti e poi ventilazione per 15 -20 minuti per poi ricominciare. Altra cosa importante è lo spazio ... se le bovine sono costrette in spazi angusti la temperatura inevitabilmente sale. Anche le mosche, fastidiosissime, se in numero elevato fanno ammucchiare le bovine e quindi ... aumentare il calore. Ma mi sembra che il nostro collega abbia gli animali al pascolo ...
questo si roby, ma nonmi ricordo piu chi di preciso , ma mi avevano speegato che il caldo e' fastidioso non solo x effetto dell'afa, ma anche quando che poca escursione termica tra il giorno e la notte, in pratica, anche se da verificare..., quando ci sono meno di 10 gradi di differenza , nella nostra zona, i bovini sofforono maggiormente, per cui se ho capito bene anche se fossero al pascolo , ( per cui posizionare la botte x l'abbeveraggio all'ombra, di modo che nn bevano acqua calda..) la notte rientrerebbero x le 2 mungiture , e sopratutto verso sera, riuscire a dare loro sollievo...
che tipo di pastura hanno in questo periodo? cieo che essenze ci sono?
ci tenevo a dire che il metodo di mungitura non è computerizzato ma è il vecchio sistema col quale si svuota il secchio a mano, perciò non abbiamo stalle con ventilazione e doccie però hanno moltissimo spazio e sopratutto non sono rinchiuse per poi uscire solo al momento del pascolo...
Lo Zinco organico perchè per effetto calore la vacca tende a stare molto in piedi ed a cercare l'umidità per uno scambio termico. Questo comporta un aggravio dei problemi podali e l'innalzamento anche delle cellule somatiche
osservandole ho notato che invece spesso e volentieri sono coricate, il problema delle cellule somatiche lo abbiam avuto in inverno, ma abbiam risolto modificando il sistema si mungitura.
nella nostra zona, i bovini sofforono maggiormente, per cui se ho capito bene anche se fossero al pascolo , ( per cui posizionare la botte x l'abbeveraggio all'ombra, di modo che nn bevano acqua calda
al pascolo vanno il pomeriggio tardi per 2 ore circa, quindi quando le temperature scendono un pò e si è più freschi...per l'abbeveramento, bevono al rientro dal pascolo, quindi bevono acqua fresca, anche se duante il resto della giornata l'acqua comunque non è freschissima...
vi ringrazio per la vostre risposte, ho cercato di spiegarvi meglio...se volete vi aggiungo anche la composizione del mangime....
Ciao colleghi e non, va ricordato che le nostre bovine hanno una temperatura basale più alta della nostra e che quindi il raggiungimento della "soglia" del malessere per il caldo è conseguenzialmente più bassa. Inoltre non dimentichiamo che la pressione sanguigna della bovina è "abbastanza" elevata e che i processi di ruminazione provocano calore, e parecchio. Loro vivono in compagnia con altre bovine che hanno temperature basali alte ... e gli spazi dove vivono sono spesso non larghissimi. Pensate al calore che proviamo in sala mungitura e solo per un paio d'ore. E' stato stimato che la bovina comincia sentire il fastidio del calore a 27° C per la bovina in latte e 28°C per le asciutte. Troppo spesso noi misuriamo il caldo che percepiamo noi e non quello che sentono ... "loro". Certamente l'acqua di abbeverata è meglio che sia fresca MA NON FREDDA !!! Sull' escursione termica certamente se abbiamo un caldo continuo come quello che normalmente si ha in giugno-luglio con giornate lunghe con molte ore di sole e con temperature "mediamente" elevate, la bovina ha una rilevazione del caldo molto pressante. Certamente il caldo di Agosto con temperature abbastanza elevate ma con minor ore di luce e temporali pomeridiani e serali che rinfrescano danno certamente più sollievo alle bovine stesse. Ma ricordiamo che le più grosse problematiche che si verificano in azienda sono a settembre-ottobre, perchè la bovina "sopporta" situazioni stressanti da giugno ed alla fine ... non ce la fa più. Quindi se noi lavoriamo bene da maggio a settembre avremo certamente meno problemi di ... ripartenza. Per il problema delle cellule somatiche CERTAMENTE la prima cosa da controllare è la routine di mungitura quindi dal vuoto ai prendicapezzoli, i pulsatori, i filtri, i vasi,i collettori e tutte le condotte aria/latte e CERTAMENTE i protocolli di mungitura la pulizia della mammella ed i sistemi ed i tempi d'attacco/stacco dei prendi capezzoli ecc ecc Come da sempre ripeto NESSUNO HA MAI DETTO che il nostro è un mestire ... facile.
approfitto dell'argomento ALIMENTAZIONE CORRETTA per chiederVi per quanto tempo del fieno ben conservato possa durare senza perdere le proprie qualità o almeno in modo poco significativo , grazie e buona giornata
Caro collega ben trovato. Per quanto riguarda il tuo quesito bisognerebbe aprire un forum specifico ... . La mia personale esperienza non va oltre i due anni/due anni e mezzo. Oltre quel periodo ... non ho mai usato del fieno o della paglia. Ed ovviamente mi riferisco a fieno di graminacee e NON DI LEGUMINOSE. E comunque l'ho utilizzato sulla rimonta. Credo comunque che la perdita sia,seppur minima, sia abbastanza costante, più che di "contenuti" di aromaticità e quindi di palatabilità. Inoltre bisognerebbe SEMPRE considerare il luogo di conservazione, e lo stato di raccolta e non dimentichiamo il sistema ed il metodo di imballatura. Spero che qualche collega abbia ulteriori esperienze.