|
alimentazione bovini da carne e da latte
Autore |
Messaggio |
Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
|
Carissimi ... certamente i costi delle colture vernine sono "relativamente" alti, io stimo un 500,00 €uro/Ha. E quindi se si producono 25000 o 35000 Kg./ha i costi certamente cambiano. Ma ci sono comunque da tener presente alcuni altri fattori. Questo tipo di pagamento che stiamo subendo, fa si che per stare in piedi io debba produrre il più possibile in casa. Per cui se è pur vero che il costo proteico della medica è più elevato del costo di una soja, seppur ballerina, rimane il fatto che il costo commerciale della stessa sia una cosa, il costo produttivo e concreto sia poi un'altro. La mancanza di capitali "circolanti" è il nostro attuale problema. Quindi se incasso poco, devo per contropartita ... far uscire meno denaro. Se io ho il mio prodotto ... non devo pagare nessuno. Quanto invece, purtroppo, mi tocca vedere è la corsa al ribasso verso colui che vende un qualcosa a poco prezzo, che inevitabilmente ... vale meno di quanto lo paghiamo e che ci incasina anche maggiormente la vita sugli animali. La mia ricetta è quella di produrre di più in casa. Quella di aumentare le percentuali di prodotti domestici a scapito di quelli acquistati. Da qui l'esigenza di confrontarci e di trovare tramite le nostre esperienze un qualcosa che "potrebbe" andar bene per il bene di tutti. Comunque caro Tremor io tutte le colture vernine le taglio immediatamente dopo la botticella, per me è un foraggio non un prodotto paragonabile al silomais, che rimane il principe dell'economia aziendale. Sulle produzioni anche io sono su quella fascia di raccolto 10000-12000 kg. ettaro di secco. sul prodotto verde insilabile sui 25000 kg/ha, triticale 35000-38000 kg/ha. Riguardo poi la gestione del fronte insilato è verissimo che bisognerebbe rimuovere una discreta quantità di prodotto, quindi i problemi per me sono due. Il primo è la dimensione delle trincee ... io per usare il triticale ha acquistato dei Jersey, sono gli spartitraffico cementizi che troviamo in autostrada, sono autoserranti, facilmente montabili, eventualmente removibili, e hanno dimensioni ridotte in altezza, garantendo comunque la solidità laterale. La seconda i cantieri di lavoro. Le trincee sono peggiorate a quando sono aumentate le file di taglio. Le sei file ed i dumper hanno accellerato il lavoro in campagna e peggiorato il lavoro in trincea. Arriva troppa roba e diventa difficile costiparla. Inutile salire con trattori pesantissimi se la quantità di mais che devono pestare è alta ... e dovendo stivare una quantità elevatissima di prodotto scaricato questo avviene moooolto spesso. Ho parlato con un tecnico di una notissima casa di produzione di mais, il quale mi ha confidato, che negli ultimi mais insilati, all'atto della desilatura, entra aria sino ad un metro del fronte. Pensateci ... non è poco.
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
|
09/08/2009, 11:55 |
|
|
|
|
ricky75
Iscritto il: 03/04/2009, 12:29 Messaggi: 1207 Località: grantola (varese)
Formazione: licenza media
|
io invece adotto un piano colturale molto semplice: faccio fieno da prato stabile e metto un pò di mais da trinciato. l'anno prossimo eliminerò il mais per fare solo fieno. qui da me solo certi terreni si prestano ad essere arati, non c'è possibilità di irrigare, anche se adire il vero piove abbastanza spesso. di doppia coltura è molto difficile farne, in quanto è una zona abbastanza fredda e per esempio il mais non si semina mai prima della fine di maggio
|
09/08/2009, 13:45 |
|
|
tommy
Iscritto il: 03/08/2009, 11:08 Messaggi: 44
|
il ragionamento di produrre il massimo del mio fabbisogno è valido fino a quando ci sono terreni e manodopera inutilizzati. Faccio un esempio: io sono autosufficiente per il mais, ma in queti giorni sono venuti a offrirmi mais da trinciato a 1600 € ad ettaro.... facendo due conti, tra affitto e manodopera mi vergogno di dire quanto mi è costato il mio... dopo che ho faticato 4 mesi a coltivare adesso mi accorgo che ci ho perso un sacco di soldi... se non fosse per i nitrati lascerei agli altri la mia terra in affitto, in modo da dedicarmi solo al bestiame...
|
09/08/2009, 14:23 |
|
|
Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
|
Caro Tommy, lo sfruttamento intensivo della propria terra, al di la del "problema" nitrati è comunque un argomento, per me d'attualità, visti i prezzi del latte. Affittare la terra a qualcun'altro è stato un cavallo di battaglia anche qualche anno fa. Ma poi ... si torna sempre al lavorare, giustamente la nostra terra. Il costo per la solo coltura del mais secondo me e mediamente è sui 1.300,00 €uro ad Ha. Qui non ci sono costi di affitti, raccolta. Mentre ho fatto un costo/medio acqua che ritengo possa essere molto vicino alla realtà, almeno nella pianura padana tra Bg,Bs,Cr,Mi,Lo,Pv,Mn. In questi denari sono comunque inclusi i costi di ammortamento delle macchine, che comunque abbiamo, e della manodopera che comunque abbiamo o utilizziamo la nostra, e comunque l'ho quantificata pareggiandola a quella di un operaio. Se prendiamo in analisi il prezzo da te indicato a € 1.600,00 alla fine stai inutilizzando delle macchine, che comunque sono in ammortamento e stai pagando la manodopera ad un altro ... senza usare la tua. Comunque alla fine il costo è comunque superiore di € 300,00. Certo se c'è molto prodotto in giro puoi scegliere ... se è il tuo quello è... non puoi farci altro. Se il tuo ha preso la diabrotica ... te lo tieni, se è quello di un'altro lo molli e ne scegli uno più consono alle tue richieste. Ma ... se dovesse capitare un'altro paio di anni di mais a € 0,24 al Kg. ? o a € 4.000,00 ad Ha ? senza contare ripeto che sono € 300,00 ad ettaro e quindi su 40 ettari ... sono € 12.000,00 all'anno, alla fine mi ci pago comodamente sia la trinciatura, che la consegna che il telo ... e la mia manodopera se posso fare qualcosa di più remunerativo, lo prenderei in analisi... viceversa preferisco lavorare io ed intascarmi i soldi.
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
|
09/08/2009, 14:50 |
|
|
tommy
Iscritto il: 03/08/2009, 11:08 Messaggi: 44
|
roby, il tuo ragionamento è valido, ma ti rimando ai canoni d'affitto della mia zona. Se a 1300€/ha devo aggiungerne altri 1200 di affitto a mio parere il gioco non vale la candela. Conduco solo i terreni che grazie a Dio acquistò ancora mio nonno... il vero problema sarà smaltire i reflui del mio allevamento, e allora a mente fredda dico: mi serve la terra, altrimenti chiudo. E nella mia condizione, qui sono tutti... ma potrà durare ancora per tanto? secondo me non è sostenibile. Mi devo ridurre a sperare che il mio vicino chiuda?
|
09/08/2009, 15:02 |
|
|
grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
|
roby mi complimento sempre cn te perche sei sempre cristallino nei tuoi ragiomanenti, e mis to convincendo sempre di piu che la produzione lattifera nn e' piu agricoltura ma industria, soprtutto se lo paragonioamo alla linea della vacca nutrice. io parto da un considerazione molto semplice , che mi fa pensare a un unifeed un domani.. poi a voi le conclusioni economiche. l'idea mi e' nata seguendo un ragionamento , e ciuoe che noi x 6 mesi l'anno abbaimo un costo della proteina relativamnete alto (cioe quello invernale ) e uno in cui si ha una produzione della stessa sovrabbondante, cioe quello estivo per cui pensavo che sulla piemontese , potesse starci nel periodo invernale un insilato di triticale , e per il periodo estivo , un un unfeed a base di insilato di mais o una alimentazione tradizionale (anche se ho visto un allevatore che dava 10kg di insilato tutto l'anno + un po di itegrazione , e separato il fieno in inverno o erba estate.. di qui vedre in questi giorni che l'unica cosa che cresce e' l'erba medica, e visto che non posso darla pura , la affieno.. mumble mumble mumble mumble mumble mumble mumble
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
|
09/08/2009, 16:36 |
|
|
Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
|
Carissimo Grinto, grazie per il gran complimento ... riuscire a trasmettere in modo chiaro quello che uno pensa scrivendo, non è facilissimo e se ci riesco ... di questo son contento. Quello che io intendevo è proprio questo caro Grinto, la razione alimentare DEVE essere al servizio delle esigenze e non viceversa. Spesso vedo colleghi, (alimentaristi), che vogliono che i loro assistiti comprino questo o quello ... allargano le braccia se le condizioni di lavoro sono ... limitate dai prodotti aziendali, oppure peggio ancora asservono ai prodotti che propongono tutta la razione. Il buon alimentarista è quello che fa con quello che ha ! se uno ha tutto perfetto ... le cose vanno bene anche senza alimentarista no ? Quindi seguendo le tue disponibilità componi una razione, in inverno ed una in estate, il risultato sarà certamente ottimo, economico e quindi redditizio per l'allevatore. Poi comunque Grinto ... io son sempre qui disponibilissimo e felicissimo di ... "romperti le scatole" a parte scherzi sai che puoi contare su di me, se non arrivi tu da solo ad ammazzarle le tue bovine ti do certamente una mano anch'io .
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
|
09/08/2009, 17:52 |
|
|
Robyvan
Sez. Bovini
Iscritto il: 03/06/2009, 20:51 Messaggi: 2300
Formazione: Laurea
|
Carissimo Tommy, purtroppo la situazione che tu descrivi la conosco molto bene. Anche io ho l'immensa fortuna di lavorare un fondo che ho in eredità dalla notte dei tempi. In altri post, ho scritto che oggi è quasi impossibile ipotizzare un investimento in tal senso. Il ragionamento è una cosa, la pratica "potrebbe" essere un'altra. Lo scenario impone altre scelte e quelle si faranno. Ottimizzare le proprie colture e valutare cosa è meglio fare per l'azienda, cercare di portare a casa i mitici 100.000 Kg. di Tal Quale ad Ettaro, quello dovrebbe essere l'obbiettivo. Da innumerevoli anni entro novembre io stilo i miei fabbisogni e procedo a discutere con mio cugino, che si occupa della campagna, cosa dobbiamo seminare e verifichiamo i costi dell'annata trascorsa ... il più delle volte è un bagno di sangue ma ci rimbocchiamo le maniche, contiamo le scorte e via ... si procede a riempire le caselle dei Kg. Decidiamo quanti ettari a pastone, quanti a silomais, se è il caso o meno di mettere il triticale o la segale o .... sono aperte le innovazioni. E tieni presente che la terra è sempre poca per tutti, ma posso confidarti che più è poca la terra ... più queste chiacchere sono indispensabili. Quindi è importante per iniziare la determinazione di quanto andrai a consumare l'anno successivo, li è fondamentale un buon alimentarista ... non ad incasellare solamente i nutrienti nel PC. . Sempre a vostra completa disposizione cari colleghi.
_________________ Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !
|
09/08/2009, 18:04 |
|
|
tommy
Iscritto il: 03/08/2009, 11:08 Messaggi: 44
|
Roby, la situazione che mi descrivi la vivo anche io, anzi ti dirò di più: tutti gli anni decido su quali terreni fare il doppio raccolto. Tuttavia a metà maggio siamo tutti distrutti da giornate interminabili di lavoro, dato che c'è molta fretta di seminare il mais, dunque ci ripromettiamo che l'anno seguente semineremo meno loietto e più mais in primo raccolto. Quando arriva questo periodo (fine estate), quando i prodotti iniziano a scarseggiare decidiamo di mantenere, anzi aumentare l'investimento a loietto+silomais, certo c'è molto lavoro, ma se non lo facessi dovrei continuare a vuotare camion di roba da fuori di tutti i colori, costante solo nella scarsa qualità. Tutto questo mi tiene molto impegnato, è un lavoro che mi fa rinunciare a molte cose, tuttavia, la passione sopperisce a molte di queste mancanze.
|
09/08/2009, 19:58 |
|
|
grintosauro
Iscritto il: 01/01/2009, 8:57 Messaggi: 21981 Località: chieri (torino)
Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
|
be roby per chi non ha acqua per irrigare , il periodo critico e luglio e agosto
sembrera' strano , pero a volte e' cosi(non quest'anno , d'erba ce ne in tutti i cantoni , ops angoli)
se per l'inverno uno ha tra scegliere udi fare fieno piu amngime , o unfeed , n primavere ho al disponibilita di un primo taglio di erba medica abbastanza basso di proteina e in grande quantita, e le bovine , come ddicimo noi si lavano il sangue , cioe ne mangiano da rirfarsi dell'inverno , senza ingrssare troppo .
in autunno la disponibilita di mais fresco trinciato e erba terzaruola e quartirola erba medica nn fiorita , e' di nuovo un periodo felice,
ma ora??? il mais per percoce che lo metti arriva al punto giusto dal 15 di lugio in poi e hai una finestra , fino alla prima settiman di settembre, con i mais da trinciato di cilo lungo... e abbinarlo aun erba medica, vuol dire che dai solo il doppio di quello che hanno bisogno.. sia come calorie che prot tot.
ma basta un ritardo di semina del mais come quest'anno , o i prati che non ricacciano come nel 2003 , in anni che non piove x 90 gg , che fai? mica puoi dare trinciato puro
prendere al mucchio del fieno , vuol dire arrivare a marzo senza fieno... inventarsi in caso di necessita un razioanmento nn e' facile
io parto a foraggiare verde dai medicai per i primi 2 tagli poi salto sul polifita per i rimanenti e faccio fieno con i medicai fino a agosto..
domanda l'insilato di mais quanto puo conservarsi? 15/ 16 mesi? e quello di triticale ? sia in trincea che fasciato?
_________________ Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.
|
09/08/2009, 20:07 |
|
|
Chi c’è in linea |
Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti |
|
Non puoi aprire nuovi argomenti Non puoi rispondere negli argomenti Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi inviare allegati
|
|
|