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Vitigno non omologato x una regione e diciture in bottiglia 
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Iscritto il: 15/10/2016, 13:34
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Buonasera... è la prima volta che scrivo in questa sezione... spero di non uscire dal seminato... avrei una domanda legata alla produzione vitivinicola che forse può interessare anche altri... considerando che parliamo di un vitigno non ancora commercializzato, non ancora registrato in registro nazionale e non ancora omologato come proprio di una regione.
- Ho chiaro come effettuare la registrazione presso il registro nazionale; (modulo di richiesta e questionario tecnico).
- Ammesso e non concesso di volerlo fare davvero, ho chiaro come effettuare la richiesta di privativa varietale (moduli e caratteristiche: novità, distinzione, omogeneità e stabilità).
- Non ho chiaro se sia obbligatorio omologare un nuovo vitigno nella regione X per poterlo coltivare nella regione X anche se al prodotto finito si vuol dare solo con un nome commerciale (senza indicare l'origine).

Quindi la domanda è: è possibile fare la registrazione nazionale soltanto e poi coltivare il vitigno in un posto in cui non è specificamente autorizzato dando poi al vino solo il nome commerciale senza pretendere di indicare la produzione in un luogo preciso? (Quindi: niente origini, zone, province, identificativi geografici, e quindi tantomeno doc docg igt igp o simili).
Eventualmente, con questa formula (cioè senza indicare la zona di coltivazione) è possibile far coincidere il nome commerciale del vino con il nome del vitigno registrato nel registro nazionale?


04/01/2024, 2:12
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Quesito molto particolare.
Io credo che dovresti sentire qualcuno in regione.
Non so se è così in tutte le regioni ma in Piemonte hai una lista di vitigni che è possibile coltivare per la vendita. Fuori da quella lista si tratta di impianti per autoproduzione oppure sperimentali, in cui in ogni caso la vendita è esclusa.
Non escludo però che magari ci possano essere deroghe in casi particolari.

Per quel che riguarda far coincidere il nome commerciale al nome del vitigno, non so se è possibile (credo di si), ma sei sicuro sia una buona scelta commerciale?
Io credo sia molto meglio cercare di identificare il territorio piuttosto che il vitigno. È chiaramente un esempio estremo, ma avrebbe commercialmente senso se un Sassicaia si identificherebbe come un cabernet qualsiasi?


04/01/2024, 10:47
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Ciao Leo e grazie dell'interesse... in realtà credo che Sassicaia abbia la doc nello stretto limite dei terreni di proprietà di chi lo produce, questo significa avere l'esclusiva su un terroir, ma, se l'estensione si ampliasse a una regione intera avresti lacompetizione cin grossi imbottigliatori che forzerebbero i prezzi in basso, quindi ciò che scrivi è vero con dei distinguo. D'altro canto il limite produttivo che potrebbe far alzare i prezzi, in un caso come il mio, potrebbe essere la privativa varietale: a quel punto ne coltiverei solo due ettari nel luogo che riterrei più idoneo (ma il mio interesse sarebbe di condividere il vitigno in un'area ristretta - due o tre comuni) e fare un piccolo consorzio per dividerele spese. Devo capire come fare l'iscrizione al registro (dovrò appoggiarmi a u centro ricerca) e in seguito capire se usando solo un nome commerciale potrò coltivarlo senza doverlo omologare a livello regiinale... l'inghippo è tutto lì, altrimenti fare l'iter legale per l'omologazione in regione...


05/01/2024, 8:49
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Si il mio era solo un esempio per fare un discorso commerciale. Ho tirato in ballo la Sassicaia che ha la doc "privata" ma potevo tirare in ballo tranquillamente l'ornellaia, che è sempre DOC ma mai si sognerebbe di uscire sul mercato col nome del vitigno invece che col nome storico della tenuta.
Chiaramente nel tuo caso essendo un vitigno nuovo chiamare la bottiglia come il vitigno è un discorso che ha senso. Però non so come funziona a livello legislativo l'eventuale brevetto che vorrai apporre sulla varietà (visto che parli di privativa varietale immagino che vorrai tenere la proprietà della varietà), cioè per quanto tempo dura prima di decadere


05/01/2024, 12:03
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Credo che duri 20 anni, che forse sarebbe un tempo sufficiente per avere una una igp. Per una doc bisogna che un vitigno sia coltivato in un'area da almeno 50 anni (se ne avvantaggerebbero i miei nipoti, ammesso enon concesso che mia figlia eccetera eccetera) . Queste che dico qui sono però nozioni di circa 4 anni fa... non so se nel frattempo è cambiato qualcosa...


05/01/2024, 12:19
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