Dovrei vendere la mia proprietà prima della scadenza del compendio unico decennale (mancano due anni alla scadenza) e acquistare un'altra proprietà sempre come IAP. Esiste un modo per non dover versare allo Stato le imposte che ho risparmiato grazie appunto al compendio unico? O almeno per versarne solo un parte. Si tratta davvero di tanti soldi. Ovviamente ho già fissato un appuntamento con un notaio e con l'agenzia delle entrate, ma forse qualcuno di voi mi può fin da subito dare qualche buon consiglio.
Grazie

Salve,
non credo proprio che esistano possibilità diverse da quanto previsto al co.2, art.5-bis L.97/94 che espressamente detta:
In caso di violazioni degli obblighi di cui al comma 1(tra cui l'impegno a coltivarlo o a condurlo per un periodo di almeno dieci anni dal trasferimento) sono dovute, oltre alle imposte non pagate e agli interessi, maggiori imposte pari al 50 per cento delle imposte dovute.

Saluti, Gianni

Devi verificare se l'acquirente accollandosi l'obbligo residuo del compendio unico (circa 2 anni) ti permette di non incorrere nelle sanzino e maggiori imposte per alienazione anticipata

In effetti anch'io pensavo a una soluzione del genere. Ma è davvero fattibile?

A quanto ho potuto constatare, ne dalla dottrina, ne dalla giurisprudenza e ne dagli studi del Consiglio Nazionale del Notariato risulta prevista questa possibilità.
Nei casi del genere risulta invece sancita la decadenza delle agevolazioni tributarie.

Il notaio sarà certamente più aggiornato.

Saluti, Gianni

Sì, certo, ci vuole un notaio. Comunque, dato che due anni non sono poi tantissimi, credo e spero che si possa trovare una soluzione. Magari posticipando la registrazione dell'atto di vendita e sostituendo il passaggio di proprietà con una scrittura privata. La butto là, eh.

E' una soluzione possibile in quanto, generalmente, il passaggio di proprietà (rogito) viene anticipato da un precedente accordo, detto “contratto preliminare” (volgarmente definito “compromesso”), che ha lo scopo di impegnare, in anticipo, le parti a presentarsi, in un momento successivo, davanti al notaio per l’effettiva vendita.
Il preliminare, in sostanza, è il contratto con il quale il proprietario e il futuro acquirente dell’immobile concordano di stipulare una compravendita, entro una certa data e a determinate condizioni e, in genere, alla sua firma l'acquirente versa una caparra con firmatoria.
Esso deve avere forma scritta e può essere una scrittura privata (autenticata o no) o un atto pubblico notarile e perché possa essere opponibile, va registrato.

Saluti, Gianni

ma siamo sicuri che è il compendio unico (10 anni di vincolo) e non il semplice vincolo per opere realizzate con PSR o programmi simili?
Nel caso la questione cambia notevolmente, poiché nel secondo caso è possibile l'accollo del vincolo da parte dell'acquirente...

È proprio il compendio unico, purtroppo.