zuydcoote ha scritto:Il Signor Rossi è nato nel 1909 e credo che sia defunto, per il resto seguirò i suoi consigli.
Ancora tante grazie e buona fortuna.
Posso chiedere se sei riuscito a venirne a capo?
Sono interessato ad un terreno incolto composto da 8 diverse particelle, di cui 4 sotto regime di livello, e due di queste dove concedente risulta un ente ecclesiastico, e le altre due una persona fisica.
Dalle mie ricerche fino ad oggi sono giunto alle seguenti conclusioni:
-il regime di livello è equivalente per le leggi Italiane a quelli di enfiteusi, entrambi praticamente obsoleti e per cui la legge ne promuove l’affrancazione.
-il diritto del concedente non è usocapibile, quindi un eventuale Usocapione potrebbe essere ottenuto solo sul diritto del livello.
- nel caso in cui non siano mai state accettate succesioni ereditarie nell’asse ereditario (non semplicemente che l’immobile in questione sia stato omesso nelle varie dichiarazioni) e i diritti sia di livellario che del concedente siano effettivamente passati al comune, l’usocapione non sarebbe possibile. Nel caso invece che solo il diritto del concedente sia in qualche modo arrivato ad essere statale/comunale, lo stesso può essere tranquillamente affrancato dal livellario ad un costo relativamente esiguo (con una formula definita dalla legge e basata sul reddito domenicale)
- nel caso in cui l’ente ecclesiastico originale non esistesse più, il diritto passerebbe per legge al locale “Ente Per il Sostentamento de Clero”, ma ancora una volta, di facile affrancazione.
Detto questo, sarei interessato ad esperienze effettive e/o esempi di successo nell’usocapire il diritto del livellario, e le successive fasi.
In conclusione, per quanto sono riuscito a capirne, credo sia più semplice riuscire a rintracciare gli eredi attuali di entrambi, chiedendo in comune e (come sto facendo io) tramite investigazioni al’ ufficio di pubblicità immobiliare
Per esperienza (si ricerche storico / genealogiche a partire da dati catastali) spesso il problema sono le registrazioni in cui il cognome del titolare veniva riportato in alcuni atti al singolare e altri al plurale (Giuseppe Rossi o Giuseppe Rosso) che alla meccanizzazione de catasto siano risultate in distinte ditte catastali. Al momento poi della morte de titolare, in mancanza degli atti originali di proprietà, magari le dichiarazioni di successione venivano fatte solo per una delle ditte catastali, lasciando le proprietà in capo all’altro nominativo, ancora così ai giorni nostri...