Salve a tutti, ho deciso di aprirmi una mia partita iva ed ho un paio di domande alle quali non riesco a trovare una risposta univoca.
1) Apro una partita iva agricola, rimanendo nel regime di esonero mi devo "dimenticare" della parte amministrativa?
Se trovo da vendere 10kg di olio ad un privato, lo vendo e amen senza rilasciare niente? (alcuni mi hanno detto che funziona così ma non mi torna)
2) Posso guidare solo io il trattore intestato a me o se lo presto a mio padre per portare a casa un carrello di legna va bene?

Ho provato a chiedere in coldiretti ma ho ricevuto domande molto vaghe, e questo mi porta a farvi una terza domanda, rimanendo nel regime di esonero (alla fine dovrei fare un 100 piante di olivo e due ettari tra orto per casa ed erba medica per qualche coniglio) mi conviene fare la tessera a qualche associazione di categoria?

I produttori con volume d'affari inferiore a 7.000 euro sono esonerati dai versamenti e da tutti gli obblighi contabili relativi all'IVA(fatturazione, registrazione, dichiarazione annuale). Credo tu debba solo conservare le fatture degli acquisti.
Per il trattore non so risponderti.

Grazie per la risposta, quindi posso evitare anche l'iscrizione ad un'associazione di categoria (è il termine corretto?).

Marco, scusa ma anch'io ho bisogno degli stessi chiarimenti perchè vorrei avviare un'attività agricola!
Anni fa - in procinto di aprire partita IVA - parlai con INPS e mi dissero che il versamento è obbligatorio appena si apre la partita IVA (in effetti quando ero iscritto alla Cassa Geom il versamento dei contributi era obbligatorio anche con fatturato zero!!!).
Di recente in rete ho trovato che fino a 5000 euro si è esonerati dal possedere i registri fiscali ma NON dal versare i contributi che ammontano a circa 2-3000 euro.
Come dobbiamo comportarci?
Grazie
Geo