buongiorno a tutti .
Avrei bisogno di qualche buon consiglio ...........riguardo una strada vicinale che partendo da una strada comunale passa per 3 proprieta' servendo 2 abitazioni , quindi arriva nella mia che e' ( la mia proprieta') da tutte e due le parti .
Continuando oltre diventa un viottolo appena percorribile a piedi e poi va a finire in un altra proprieta' dove sullo sbocco in una strada comunale c'e' un cancello di 3 metri da piu' di 60 anni !!!!
Per la precisione io ho acquistato da poco piu' di un anno .
La questione e' che io vorrei chiudere definitivamente la strada quando imbocca la mia proprieta' , come e' possibile che il comune consideri tale strada ancora vicinale ?
Perche' il mio vicino puo' tenere il cancello chiuso ?
Possono i vicini , che NON hanno necessita ' di passare perche' le uniche proprieta' sono la mia e quella del sig. che mise il cancello, pretendere di tenere il passo aperto ?

Non sono riusito a capire molto.
Chi ha diritto di percorrere il viottolo con una servitù di passaggio (immagino a piedi)?
Marco

scusa ma neppure io sono riuscito a comprendere il tuo messaggio.
Se puoi chiarisci meglio il Tuo pensiero
TI ASPETTO ALLORA

...vediamo se riesco a spiegarmi meglio:

una strada vicinale che attraversa la mia terra , poi quella del mio vicino e poi sbocca in una strada comunale, dove pero' c'e' un cancello da 60 o piu' anni messo dal mio vicino . Detta strada e' inoltre per la maggior parte diventata un viottolo e quindi vorrei sapere se posso mettere anch io un cancello nel punto dove la strada arriva alla mia terra .
i frontisti che affacciano sulla stessa prima di me hanno qualche diritto? e le altre persone (a cavallo , a piedi , con il carro armato!) possono pretendere di mantenere il passaggio aperto? ripeto alla fine della strada , cioe' dove sbocca in una "comunale" c'e' un cancello di 3 metri "chiuso ". Spero di essere ora un po' piu' chiaro e sono pronto per altri chiarimenti

grazie Fede1973

Se, a livello catastale ed ordimentale (comune o provincia o stato), la strada risulta ancora pubblica, dubito possa farlo senza incorrere, anche solo in ipotesi,nei rigori della legge. Però deve vedere in pratica cosa Le conviene fare... ed inoltre l'ultimo proprietario, se leichiude la strada come raggiunge la sua proprietà? solo attraverso l'altra parte?
Non credo che legalmente Lei possa ottenere subito contezza, quanto solo in pratica...

..Grazie per il suo intervento che comunque mi fa riflettere .
Il mio confinante che ha chiuso l' altra parte della strada con il cancello ( bravo per il suo coraggio !) non ha bisogno piu' da anni di passare dalla mia ,infatti la strada oramai si riduce ad un viottolo per'altro interrotto da molti pini caduti ! e parlandoci e' disposto a firmare una rinuncia al passaggio , secondo lei puo' bastare ?
cosa rischia in effetti lui tenendo chiuso il cancello ? passati tutti questi anni , non ha forse acquisito un diritto per tenere chiuso ?
grazie Fede1973

Un pò di chiarezza.

Le strade si distinguono a seconda del soggetto proprietario, potendo avere natura “privata”, “vicinale” o “demaniale”,
Sono "private" le vie cosiddette agrarie o vicinali private costituite da passaggi in comunione incidentale tra i proprietari dei fondi latistanti serviti da quei medesimi passaggi.
Sono "vicinali pubbliche" le vie di proprietà privata, soggette a pubblico transito. In concreto, il sedime della vicinale, compresi accessori e pertinenze, è privato, di proprietà dei titolari dei terreni latistanti, mentre l’ente pubblico è titolare di un diritto reale di transito a norma dell’art. 825 c.c.
Tale diritto può essersi costituito nei modi più diversi, ossia mediante un titolo negoziale, per usucapione o attraverso gli istituti dell’ “immemorabile”, cioè dell’uso della strada da parte della collettività da tempo, appunto, immemorabile o della “dicatio ad patriam”, che si configura quando i proprietari mettono a disposizione del pubblico la strada, assoggettandola all’uso collettivo.
Sono invece "demaniali" le strade che appartengono agli Enti pubblici.
L’appartenenza delle strade al demanio comunale è prevista e regolata dal combinato disposto degli artt. 824 e 822 co. II c.c.

Per l’inserimento nella categoria delle strade pubbliche (anche vicinali pubbliche), occorrono poi, altri requisiti, vale a dire il possesso, da parte del bene considerato, delle caratteristiche di via, la sua classificazione come strada pubblica o, la sua destinazione obiettiva a soddisfare tale scopo ed, infine, la titolarità del diritto di proprietà o di un diritto reale di uso dell’area in capo al Comune, al quale dovrà essere direttamente posta la domanda di Fede1973 "... come e' possibile che il Comune consideri tale strada ancora vicinale ? " (pubblica ?).

Per consolidata e pacifica giurisprudenza perché una strada possa rientrare nella categoria delle strade pubbliche, devono sussistere tre requisiti: 1) il passaggio esercitato iure servitutis publicae da una collettività di persone qualificate dall'appartenenza ad una comunità territoriale; 2) la concreta idoneità della strada a soddisfare esigenze di interesse generale; 3) un titolo valido a sorreggere l'affermazione del diritto di uso pubblico, il quale può identificarsi anche nell'acquisto per usucapione per decorso del termine ventennale ovvero nella protrazione dell'uso stesso da tempo immemorabile.

Solo capendo la natura della viabilità in questione, posto che non sussistono (come sembra) le condizioni indicate ai punti 1) e 2), si potrà proseguire con altre e più puntuali considerazioni.

......Buongiorno ,
Devo pubblicamente ringraziare OUESSANT per il suo intervento che ritengo eccezionale ! Con tutte queste sue considerazioni si e' aperta una finestra dove cominciare una ricerca , uno studio e quindi una possibilita' .
Grazie infinite .
Fede1973

Fede1973, le informazioni o sono chiare o non sono informazioni.
Alle volte però bisognerebbe trovare le parole giuste ed avere chiarezza di sintesi affinchè gli altri possano capire il ns. pensiero.
Grazie

Grazie tante di nuovo per la risposta e anche per il rimprovero .
Non si finisce mai di imparare