Vorrei sapere a quale regime sono sottoposte le strade interpoderali (anche dette carrareccie, via agrarie o vicinali) ad uso privato, ovvero utilizzate esclusivamente dai proprietari dei fondi confinanti.
In particolare differenziando da quelle ad uso pubblico che sono assimilate alle strade comunali vorrei sapere se è previsto da qualche legge o regolamento la larghezza minima di queste strade ad uso privato. C'è chi mi ha parlato di m.2,50 e chi addirittura di m.4,00,; altre persone mi hanno risposto che non è prevista una larghezza minima di queste strade ad uso privato ed in caso di disaccordo tra i proprietari dei fondi sulla larghezza della strada può stabilirlo il giudice disponendo una ctu.

Grazie mille per il prezioso aiuto.

lupabo

Le strade agrarie si caratterizzano per essere state formate ex collatione agrorum privatorum, cioè attraverso il conferimento delle porzioni di terreno fronteggiantesi a sede stradale e per essere destinate all'uso comune ed esclusivo di una determinata categoria di soggetti, ossia da parte dei proprietari dei fondi limitrofi.
Più precisamente la collatio agrorum privatorum fa sì che le porzioni di suolo conferite da ciascun proprietario e utilizzate per la formazione della strada diano luogo di un nuovo bene, oggetto di comunione e di godimento da parte di tutti iure proprietatis e non iure servitutis.
Le caratteristiche quali larghezza, lunghezza, ecc., sono stabilite (o avrebbero dovuto esserlo) nel momento che il bene stesso è stato creato, a cura dagli stessi conferenti.
Essendo un bene creato da volontà privata è pertanto esclusa l'ingerenza di qualsiasi norma o legge in materia.
Il ricorso ad un Giudice è l'unica redimente, in caso di mancato accordo, per stabilire ogni regola al riguardo.

Ti ringrazio tanto sei stato chiarissimo e di grande aiuto!