buona giornata a tutti!Vorrei sapere se qualcuno mi può aiutare riguardo ad un problema comune a tanti miei colleghi:
sono un agricoltore della provincia di Varese,sto cercando di mettere in regola tutta la mia attività che ho ereditato dalla mia famiglia e tra i tanti problemi che devo affrontare c'è anche quello dello smaltimento dei residui di potatura(dalle piante da frutta ai rami nel bosco dopo l'abbattimento).Prima si accatastava tutto in un campo per un periodo variabile tra i 2 e i 4 mesi e poi si bruciava tutto.Posso capire che non sia un modo corretto,quindi mi ero organizzato con una società addetta alla triturazione,stoccando tutto sempre sul mio terreno per poi inviarlo tramite camion(di cui mi son dovuto accollare le spese)nella loro sede per un "corretto"smaltimento:mi son beccato una denuncia per inquinamento di terreno perchè,secondo vigili due\quattro mesi son troppo tempo per lo stoccaggio libero.Allora ho chiesto se potevo triturare tutto io con un mio macchinario(l'avrei anche comprato),per poi smaltire i resti nei miei campi come concime:NEGATIVO non si può!!! Quali sono le leggi che regolamentano questo tipo di operazione??Cosa devo fare per non prendere ancora multe??CHIUDO TUTTO??Grazie a tutti per la gentile collaborazione

mi spaventi, non sapevo che ci fossero tante restrizioni e cavilli
io sono un hobbista con orto frutteto e giardino ed ho un biotrituratore da 5 cv : ammucchio le potature e trito quando ho tempo e voglia e ci faccio pacciamatura per l'orto e pure consiglio agi altri di farlo. Ma perchè è proibito ?
Qualcunio ci spiega ??

Io credo che la risposta sia contenuta nel Testo Unico ambientale, la legge che regolamenta i rifiuti.. Non è possibile smaltire dei rifiuti bruciandoli: qui si trova il nocciolo del problema.. è evidente che in questo caso la normativa li considera in rifiuto, anche perchè tu te ne vuoi liberare (bruciandoli).

Come prima cosa quindi tu puoi portare i rifuti della potatura alla piattaforma ecologica: verranno utilizzati per produrre dell'ottimo compost di prima qualità.

Per quanto riguarda il "bruciare", effetivamente è la pratica selvicolturale che permette di bruciare i residui di tagli sfolli ecc dei boschi, ma solo dopo aprile, fuori dal bosco ecc. e appunto, non si tratta di frutteti o vigneti.

essendo però materiale da voi prodotto, e non di altre ditte o aziende, voi lo potete riutilizzare, e in quel momento non è più un rifiuto. Dovete però non fare sembrare la vostra catasta un accumulo di materiali da smaltire, e tutto lo fa le dimensioni, il luogo, i metodi di accatastare il materiale, altrimenti diventa un centro di stoccaggio!

Per il tipo di materiali di cui si tratta (residui di potatura) la triturazione e la distribuzione in campo sono ammessi ma non deve avere la parvenza in un impianto di trattamento lavorazione e smaltimento.

anche dal punto di vista agronomico non è bene immettere sul terreno elevate quantita di materiale di quel tipo: la degradazione della sostanza organica richiede elevato nutrimento per la microflora batterica, che pertanto "ruba" l'azoto del terreno alle colture.

Devi far ein modo che questa gente non li considera rifiuti: non fare cataste che lasci lì per mesi, fai intendere che questi materiali vengono da te riutilizzati.. fai la biotriturazione più spesso, mettili in posti meno nascosti... non puoi fare un solco tr aun filare e l'atro, distante più possibile, e poi interrarlo? ti potrebbe anche ridurre i ruscellamenti!