rimane il fatto che se questo si fa male, dovrebbe lui dimostrare di essere lì a lavorare "pagato".
io rimango dell'opinione che finchè si pensa solo a pararsi il .. non si va da nessuna parte.. la guerra dei poveri arricchisce solo gli avvocati. più si inseriscono regole e più si corre il rischi di non rispettarle.
e se poi muore qualche pianta è maggot a chiedere i danni? se per un periodo ha problemi a seguire le piante è lui a pretendere qualcosa? e se milgiora il terreno in qualche modo con degli impianti, sistemazione, una recinzione, poi ti chiede di risarcire il valore del miglioramento al terreno? e la prelazione?
io proprio per sicurezza non farei nulla. e mi chiedo.. la parola e il rispetto, ciò che una persona dice, la stretta si mano tra due persone che si guardano negli occhi, non contano più? non esistono più i galantuomini? chi dice una cosa ormai non si ricorda più di averla detta?
Maggot, non c'è nulla che possa comprometterti, se fai qualcosa di scritto si. tu non hai un'attività agricola, digli di non farsi male per se stesso e di usare tutte le precauzioni.
Formazione: Laurea in Economia, Università di Roma Tor Vergata
Re: Rischi accordo verbale coltivazione
20/02/2013, 6:46
Ben detto Saulo, ricordo ai tempi di nonno, quando la stretta di mano valeva più di qualsiasi pezzo di carta. Sarebbe bello potersi fidare oggi come una volta, anche se sembrano davvero diminuiti coloro che possiedono un onore ferreo. Ma in effetti si tratterebbe di una guerra tra poveri, perché ne guadagneremmo entrambi un minimo, e non si parla di chissà quale guadagno. Accetterò e vedrò come vanno le cose, confidando che la parola di un uomo abbia ancora valore. Vi terrò aggiornati comunque, grazie dei consigli!
Una persona, Riccardo, che era solo un conoscente nell'aprile 2010 mi ha ceduto 3000m di terra, capanno 60 mq e pozzo d'acqua inesauribile. Mi disse "se ne hai voglia mi porti un cespo di insalata ". Ci si strinse la mano con l'unica condizione: se per qualsiasi motivo vendeva, mi dovevo fare da parte. Il pezzettino è dentro una particella di 11 ha, quindi non avrei mai potuto acquistarlo io.
Nel 2012 Riccardo divenuto un amicone, muore improvvisamente.
Gli eredi hanno affittato il terreno ad un signore a condizione che mi permettesse di continuare ad allevare e coltivare quel pezzettino di terra.
Ho trovato un pezzo di terra, ho trovato e perso un amico, ho trovato una famiglia a cui volere bene.
Alcuni calcoli mi fanno paura. Una stretta di mano, guardarsi negli occhi..non ne siamo più capaci?
Formazione: Laurea in Economia, Università di Roma Tor Vergata
Re: Rischi accordo verbale coltivazione
20/02/2013, 20:11
Hai ragione, probabilmente la vita in città, incalzante e senza colori, con ritmi che stressano sempre di più la natura umana, ci ha fatto perdere di vista i valori più elementari e le più basilari regole di convivenza. Magari è proprio questo uno dei tanti mali che hanno innescato la crisi in cui siamo impantanati. Grazie per l'esperienza che hai riportato, spero di poterne raccontare una altrettanto bella.
Un contratto di comodato gratuito senza rivalsa e diritti alcuno con revoca dell'accordo a piacere di una delle parti Finchè ti comporti onestamente ci stai quando rompi fai fagotto e te ne vai Io ho utilizzato come conduttore un accordo simile non su un pezzo di terra ma altro dopo 9 anni venendo a mancare la necessità ho disdetto con semplice lettera per interrompere la formalità In 9 anni io ho avuto un immenso tornaconto ed il proprietario indirettamente ha guadagnato altrettanto
un contratto senza rivalsa e diritti alcuno con revoca a piacere... a me fa ridere.. a cosa serve? è come tinteggiare una parete con acqua.. così si può dire di averla tinteggiata. è accordarsi a non accordarsi... dichiarare di aver dichiarato.
quello che è servito è stato il comportarsi onestamente!
Saulo ha scritto:un contratto senza rivalsa e diritti alcuno con revoca a piacere... a me fa ridere.. a cosa serve? è come tinteggiare una parete con acqua.. così si può dire di averla tinteggiata. è accordarsi a non accordarsi... dichiarare di aver dichiarato.
quello che è servito è stato il comportarsi onestamente!
Sono d'accordo con le tue osservazioni, che rispecchiano le tue esperienze e sicuramente anche la tua onestà. Tengo a precisare però una cosa, rispetto alla mia prima risposta, qui dove vivo io l'onestà di cui parli non esiste ormai da molto tempo, io fortunatamente ho una strada vicinale che delimita il mio terreno e non ho problemi, ma i miei vicini, non due, ma bensi 5 famiglie, sono venti anni che vanno per avvocati perchè uno si è rubato due metri di confine di un altro... Vorrei anche io che tutti fossero onesti, ma purtroppo anche l'onestà è qualcosa che va a scomparire con il famoso progresso/regresso....
La legge di Hardy-Weinberg, di genetica delle popolazioni, stabilisce che le frequenze geniche rimangono costanti e le frequenze genotipiche si stabilizzano in una generazione in modo che la frequenza degli omozigoti sia il quadrato di quella dell'allele, mentre quelle degli eterozigoti saranno il doppio prodotto delle frequenze degli alleli posseduti.
significa che ci sarà sempre una costanza della percentuale di individui con il gene dell'onestà, che a mio parere data la bassa frequenza, si potrebbe configurare come un gene recessivo.
beh su questo tema, in fondo, assai banale si sono susseguiti opinioni e commenti pseudo tecniche, superficiali, filosofiche ma nessuna però sostanzialmente giuridiche, La questione, come sempre, è partire dall'inizio. - il terreno è tuo ovvero lo ha in concessione? - quando lo utilizzi e come lo utilizzi? - il vicino (molto amabile) che cosa fa? Voglio dire è un professioinsta ovvero come te è un dilettante della terra? - quanto e come ci vuoi ritrarre qualcosa?
Formazione: Laurea in Economia, Università di Roma Tor Vergata
Re: Rischi accordo verbale coltivazione
21/02/2013, 6:34
Buongiorno! Il terreno è di mia proprietà, c'è sopra una casa non in uso (era di mio nonno), e lo utilizzo per 1/20 circa ad orto, quindi ne resta molto incolto, oltre ad avervi sopra olivi e vite. Il vicino è anch'esso un dilettante, non ha nessuna qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo. Non ho chissà quali speranze di profitto, mi basta vedere che lavori bene, che spartisca una frazione del raccolto, e che i rovi non infestino tutto ciò che c'è. Saluti e grazie!