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Prelazione da confinante e status di coltivatore diretto
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take4jazz
Iscritto il: 26/03/2013, 13:29 Messaggi: 125 Località: Latina
Formazione: laurea
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Ho letto da più parti che lo status di coltivatore diretto, necessario per poter esercitare il diritto di prelazione su un suolo agricolo confinante, è definito DE FACTO dalla condizione per cui il proprietario coltivi direttamente il fondo (al più con l'aiuto di familiari) anche e solo per autosussistenza o reddito marginale, a prescindere quindi dall'esistenza di una impresa o di qualsiasi formalizzazione della cosa.
Corrisponde al vero? La domanda cmq è: da quanto tempo uno deve essere coltivatore diretto, per esercitare il diritto di prelazione? Può ipoteticamente cominciare a coltivare il proprio fondo oggi, ed esercitare il diritto sul confinante fra due o tre mesi?
(il senso del quesito risiede nel fatto che il mio terreno di proprietà è stato incolto fino a quest'anno, ma potrebbe porsi a breve l'opportunità di acquistare anche un fondo confinante!)
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27/03/2013, 11:46 |
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Flavio
Sez. Tartufi
Iscritto il: 16/01/2008, 1:19 Messaggi: 6071 Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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take4jazz ha scritto: ...anche e solo per autosussistenza o reddito marginale, a prescindere quindi dall'esistenza di una impresa o di qualsiasi formalizzazione della cosa.... A quanto mi risulta un Coltivatore diretto deve soddisfare determinati requisiti per classificarsi come tale; se non c'è un'impresa non credo possa esserci neanche una qualifica come Coltivatore diretto...
_________________ Saluti, Flavio.
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29/03/2013, 0:30 |
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take4jazz
Iscritto il: 26/03/2013, 13:29 Messaggi: 125 Località: Latina
Formazione: laurea
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Flavio ha scritto: A quanto mi risulta un Coltivatore diretto deve soddisfare determinati requisiti per classificarsi come tale; se non c'è un'impresa non credo possa esserci neanche una qualifica come Coltivatore diretto... Ma in realtà io non parlo della qualifica "professionale" di Coltivatore Diretto, ma di quella ai fini dell'esercizio di prelazione, che a quanto pare è diversa! In altre parole si dice "Coltivatore Diretto" in entrambi i casi, ma sarebbero due condizioni diverse a prescindere dal nome!
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29/03/2013, 15:46 |
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Apprendo
Iscritto il: 13/10/2011, 12:23 Messaggi: 643
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Concordo con take, per la prelazione si tende a tener conto della effettiva coltivazione del fondo confinante (da almeno 2 anni) in maniera stabile e continuativa e non tanto della iscrizione effettiva come CD. Si tiene conto anche della forza lavoro necessaria al confinante (il proprio lavoro e quello della sua famiglia) che deve essere pari ad un terzo di quella occorrente per la normale necessità della coltivazione del fondo. Non è, quindi, un accertamento puramente amministrativo dove ci si basa solo sulla presenza o meno di una iscrizione come CD.
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30/03/2013, 11:21 |
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JeanGabin
Sez. Miscellanea
Iscritto il: 27/07/2011, 13:09 Messaggi: 29304 Località: Imperia
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Ma esiste ancora questo famoso diritto di prelazione come CD? Qui nella mia zona c'è chi dice si, chi dice che lo hanno abolito e non esiste più...
Ciao
_________________ Nella vita non esistono sfide, ma solo una sfida, quella con te stesso... "Gli esseri umani nascono con capacità diverse. Se sono liberi, non sono uguali. E se sono uguali, non sono liberi." Aleksandr Solženicyn
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30/03/2013, 12:42 |
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take4jazz
Iscritto il: 26/03/2013, 13:29 Messaggi: 125 Località: Latina
Formazione: laurea
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Apprendo ha scritto: Concordo con take, per la prelazione si tende a tener conto della effettiva coltivazione del fondo confinante (da almeno 2 anni) in maniera stabile e continuativa e non tanto della iscrizione effettiva come CD. Si tiene conto anche della forza lavoro necessaria al confinante (il proprio lavoro e quello della sua famiglia) che deve essere pari ad un terzo di quella occorrente per la normale necessità della coltivazione del fondo. Non è, quindi, un accertamento puramente amministrativo dove ci si basa solo sulla presenza o meno di una iscrizione come CD. Grazie Apprendo per la esauriente risposta, mi permetto di ritornare sul punto dei 2 anni (che personalmente mi interessa molto): è un limite fissato per legge o deriva dalla giurisprudenza, o cosa? Io mi trovo in una situazione simile perchè mi interesserebbe prelazionare un terreno agricolo confinante, ma potrei trovarmi in difficoltà nel dimostrare che il MIO terreno è coltivato (in "economia") da sufficiente tempo! Tantopiù che il MIO terreno, in realtà, è una proprietà condivisa tra più parenti, ma solo in due lo coltiviamo.
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04/04/2013, 11:56 |
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Max99
Iscritto il: 12/09/2012, 11:16 Messaggi: 37
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Qui occorre fare una distinzione....tra la normativa sulla prelazione agraria in vigore e il caso in oggetto: - l'attuale e vetusta normativa, eterno oggetto di controversie in giro per i tribunali italiani e finita lei stessa sul banco degli imputati con l'accusa di anticostituzionalità (leggasi...limitazione del diritto di proprietà), garantisce ad una persona che possa provare (prove tangibili) di aver condotto (coltivato) personalmente un terreno per un certo periodo il diritto di acquisto (a pari prezzo) di un terreno agricolo confinante messo in vendita; - la comproprietà non è vincolante ma lo è in fatto che ad oggi non si coltiva il terreno e si "pretede" (passami il termine) di acquisire il diritto di prelazione con qualche mese di coltivazione....è praticamente impossibile che in caso di controversia un giudice possa darti ragione. Occorre però fare alcune considerazioni...questo terreno è lasciato incolto o "a riposo"? Non è proprio mai stato coltivato ultimamente? A memoria mia in Lombardia solo 1 volta è stato concesso un diritto di prelazione/riscatto agrario (in tribunale) in favore di un medico che riusci a dimostrare di aver coltivato personalmente un terreno a orto negli ultimi 10-15 anni. Domandona da 1000 euro....in che rapporti sei con vicino? una tua domanda posta in questi termini mi farebbe pensare che tu non sia in buoni rapporti e che questo voglia vendere a chissachi...altrimenti basterebbe un banale accorto tra vicini magari rendendolo più appetibile per il venditore...ti faccio un esempio...io acquisto ora ma ti lascio tutta l'annata agraria a disposizione per fruttare un'ultima volta il terreno... PS: sono informato in quanto sono tecnico di parte in 2 cause di riscatto agrario
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05/04/2013, 9:42 |
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take4jazz
Iscritto il: 26/03/2013, 13:29 Messaggi: 125 Località: Latina
Formazione: laurea
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Max99 ha scritto: Qui occorre fare una distinzione....tra la normativa sulla prelazione agraria in vigore e il caso in oggetto: - l'attuale e vetusta normativa, eterno oggetto di controversie in giro per i tribunali italiani e finita lei stessa sul banco degli imputati con l'accusa di anticostituzionalità (leggasi...limitazione del diritto di proprietà), garantisce ad una persona che possa provare (prove tangibili) di aver condotto (coltivato) personalmente un terreno per un certo periodo il diritto di acquisto (a pari prezzo) di un terreno agricolo confinante messo in vendita; - la comproprietà non è vincolante ma lo è in fatto che ad oggi non si coltiva il terreno e si "pretede" (passami il termine) di acquisire il diritto di prelazione con qualche mese di coltivazione....è praticamente impossibile che in caso di controversia un giudice possa darti ragione. Occorre però fare alcune considerazioni...questo terreno è lasciato incolto o "a riposo"? Non è proprio mai stato coltivato ultimamente? A memoria mia in Lombardia solo 1 volta è stato concesso un diritto di prelazione/riscatto agrario (in tribunale) in favore di un medico che riusci a dimostrare di aver coltivato personalmente un terreno a orto negli ultimi 10-15 anni. Domandona da 1000 euro....in che rapporti sei con vicino? una tua domanda posta in questi termini mi farebbe pensare che tu non sia in buoni rapporti e che questo voglia vendere a chissachi...altrimenti basterebbe un banale accorto tra vicini magari rendendolo più appetibile per il venditore...ti faccio un esempio...io acquisto ora ma ti lascio tutta l'annata agraria a disposizione per fruttare un'ultima volta il terreno... PS: sono informato in quanto sono tecnico di parte in 2 cause di riscatto agrario Innanzi tutto grazie per la monumentale risposta! ti rispondo un po' passo-passo alle tue curiosità: 1) la comproprietà riguarda il terreno in mio possesso e non quello da prelazionare, del vicino: quello appartiene a soggetti terzi. Tra l'altro questa comproprietà, con alcune dispute che si è "portata dietro", è stata la causa del parziale abbandono del mio fondo, che in realtà desidero coltivare da molto tempo. 2) il terreno non so se si possa definire incolto o a riposo: una parte è coltivata ad orto di grandi dimensioni (da me ed altro comproprietario), una parte ad ulivi, ed un altra (che è la porzione confinante col vicino!) è di fatto riconducibile alla dizione di "prato stabile", nel senso che non viene nè dissodata nè seminata ma subisce i classici due sfalci annui (Maggio e Settembre), inoltre vi si fa normale manutenzione alle scoline (scavafossi e quant'altro). Complessivamene parliamo della stessa comproprietà (che però è divisa in due particelle catastali distinte, di cui quella confinante col vicino è integralmente a prato), e la situazione è tale da circa 7 anni. Sono in provincia di Latina. 3) rapporti col vicino: onestamente sono ottimi, ma sul punto della vendita possono non essere sufficienti dal momento che appare fermamente intenzionato a vendere ad un altro confinante NON coltivatore, che ha un piccolo capannone con attività industriale/artigianale che vuole ampliare (più o meno abusivamente, direi, dato che le destinazioni d'uso dei suoli differiscono). Diciamo che da parte mia non c'è nessuna volontà speculativa,tantopiù che il semi-abbandono del mio fondo è stato dovuto a questioni interne alla comproprietà e non alla mia volontà! io inizierò seriamente a coltivarlo e vorrei seriamente espanderlo, ma la relativa "fretta" deriva dal voler impedire che si espanda prima il confinante artigiano, "chiudendomi" il fondo alle spalle!
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08/04/2013, 11:45 |
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take4jazz
Iscritto il: 26/03/2013, 13:29 Messaggi: 125 Località: Latina
Formazione: laurea
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ah aggiungo che in realtà la mia comproprietà è destinata a divenire mia proprietà esclusiva, secondo accordi! ma per ora ne ho solo una quota di proprietà di maggioranza relativa.
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08/04/2013, 11:52 |
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Max99
Iscritto il: 12/09/2012, 11:16 Messaggi: 37
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Allora, se già mi dici che di fatto "qualcosa" ci coltivi già è un punto di partenza e se c'è pure qualche testimone (occhio....non parente!) che supporta tale tesi potrebbero (sottolineo potrebbero....condizionale) essere gli estremi per essere riconosciuto come coltivatore diretto...in particolare io vedrei bene l'uliveto...che ovviamente necessita di continua manutenzione negli anni e non dall'oggi al domani (come ad esempio un orto). Tu hai mai chiesto al tuo vicino se ti è disposto a venderti il terreno? o proprio dici che preferirebbe derlo all'altro? Per l'abusivismo...ricorda che è suff una denuncia ai vigili urbani o al dirigente dell'ufficio tecnico del comune e gli puoi bloccare tutto.... Sul fatto di "chiuderti"....se è l'unica via di accesso al tuo fondo nessuno e in nessun caso può precluderti la possibilità di accedere....
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08/04/2013, 16:50 |
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