14/07/2011, 6:55
salve vorrei chiedere quali sono le procedure per avere la partita iva ( e i costi economici ) per potere avere la nafta agricola e quali obblighi burocratici comparta . grazie
14/07/2011, 11:22
Ma a te serve la partita iva solo per avere il gasolio ??
14/07/2011, 12:17
Dunque, dunque, dunque...
son freschissimo di queste cose, e quindi provo a risponderti.
Tu parli di P.Iva e Gasolio Agricolo, ma..andiamo per ordine.
P.Iva: per prima cosa ti devi recare ad un'associazione di categoria agricola (C.I.A., COLDIRETTI, UNIONEAGRICOLTORI...). Il criterio di scelta di queste associazioni è pressochè simile a quello della scelta dei sindacati, in quanto anche queste hanno una discreta (a volte nettissima) inclinazione politica.
Detto questo dovrai parlare con il responsabile che si occupa dell'apertura delle imprese, e questo ti spiegherà cosa vuol dire aprire una p.iva in agricoltura e quali sono le formule. potrai comunque scegliere tra I.A.P. (Imprenditore Agricolo Professionale) e C.D. (Coltivatore Diretto). La primissima registrazione viene comunque fatta come IAp, e poi successivamente puoi scegliere di registrarti all'INPS e INAIL come C.D. (ma questo te lo spiegheranno dettagliatamente loro).
Essere IAP ti richiede almeno 2 anni di lavoro retribuito in un'azienda agricola (va bene anche essere stato Coadiuvante Familiare di un CD) con relative bustepaga o C.U.D. ... OPPURE devi essere un Perito Agrario, e presentare il regolare diploma di maturità...OPPURE sostenere un esame che attesta che tu sei in grado di divenire IAP.
Queste sono le 3 soluzioni per divenire IAP e aprire una P.Iva alla C.C.I.A.A. (Camera di Commercio della tua provincia).
Ma...ATTENZIONE...i requisiti per essere IAP (e quindi aprire una p.iva) li ottieni SOPRATUTTO con le ORE DI LAVORO.
Devi essere PROPRIETARIO o AFFITTUARIO (mediante AFFITTO AGRICOLO) di un terreno agricolo: le ore di lavoro saranno calcolate in virtù delle colture presenti in tale terreno.
Sarebbe veramente lungo spiegarti quante ore danno le singole colture, ma comunque tutto questo ti sarà spiegato nel dettaglio presso la tua associazione di categoria.
Loro ti diranno se rientri o meno nelle ore minime per essere IAP.
Ricapitolando, per aprire p.iva devi essere IAP (successivamente potrai essere Coltivatore Diretto), e per farlo devi avere esperienza in materia agricola attestabile con dichiarazione di lavoro presso attività agricola, diploma di perito agrario o esame; oltre a questo dovrai avere un minimo di ore lavoro da calcolare sul terreno agricolo di tua proprietà o in contratto di affitto agricolo regolarmente registrato presso l'associazione di categoria.
Mettiamo il caso che hai tutti i requisiti, e solo allora potremo parlare di gasolio agricolo.
Il Gasolio Agricolo lo ottieni solo attraverso la PAC (Politica Agricola Comune): questa è una politica della comunità europea.
sempre attraverso il tecnico della tua associazione di categoria, e solo DOPO essere divenuto IAP, potrai fare la richiesta di accesso alla PAC: ti verrà richiesto di descrivere la tua azienda e le tue attività, e sempre in base alle colture dichiarate potrai ottenere del GASOLIO AGRICOLO...in funzione delle ore lavoro.
Dovrei presentare il libretto del tuo trattore. Se non hai un trattore regolare non otterrai nulla.
Come vedi le ore lavoro in agricoltura sono tutto in fatto di burocrazia...purtroppo.
Comunque, il gasolio agricolo ti sarà assegnato, e allora dovrai comprare una cisterna ABILITATA e A NORMA per contenere e distribuire il gasolio agricolo...e anche questa costa un botto.
Fino a qualche anno fa il gasolio agricolo lo potevi tenere in un qualsiasi tipo di cisterna, ma adesso il discorso cambia...e son soldoni che partono.
Io ne ho comprata una qualche mese fa: da 1300litri, con tettino per esterno...e l'ho pagata (scontata perchè sono socio di una cooperativa) circa 1600€.
Sicuramente ci saranno persone che l'avranno pagata meno, ma anche moltissime che l'hanno pagata di più.
detto questo...una volta che avrai il gasolio agricolo potrai usufruirne (mediante rifornimenti prenotati con un gestore che tu sceglierai) entro la fine dell'anno, e non oltre.
Piccolo esempio: ti assegnano 1500litri di gasolio agricolo. tu hai una cisterna da 1000litri. In gennaio li ordini e ti vengono consegnati.
Tu consumi meno del previsto. hai tempo sino a dicembre per fare il nuovo rifornimento (quello che ti manca per arrivare agli ipotetici 1500litri assegnati dalla PAC). se non usufruisci di tale quantità questa NON TI SARA' ACCUMOLATA nei rifornimenti successivi, e cioè non è che se non consumi tutti i 1500litri, quelli che mancano te li possono dare l'anno successivo.
poi, se invece consumi di più, l'hanno successivo dovrai provare (auguri...) con il tecnico della tua associazione di categoria a fare richiesta di un rifornimento maggiore di gasolio assegnato dalla PAC.
E' imperativo che tu NON USI IL GASOLIO AGRICOLO se non a scopi agricoli...NON NELL'AUTO!
In questo caso c'è il penale, e posso assicurarti che i controlli ci sono...sopratutto fra i nuovi IAP...e sarebbero veramente problemi.
Il gasolio agricolo ci viene dato solo per il trattore o eventuali pompe (dichiarate in PAC).
Il gasolio agricolo dovrebbe (ma permettimi il condizionale) costare circa il 70% del gasolio comune. Attualmente costa intorno a 1,00€ al litro.
Detto questo spero di esserti stato utile, anche se ho dovuto riassumere a mille il tutto omettendo molte questioni.
Ciao
Tosco
14/07/2011, 12:37
Tosco ha scritto:P.Iva: per prima cosa ti devi recare ad un'associazione di categoria agricola (C.I.A., COLDIRETTI, UNIONEAGRICOLTORI...).
In alternativa basta andare all'Agenzia delle Entrate: ti danno la p. IVA subito, e non costa niente.
Ricapitolando, per aprire p.iva devi essere IAP
No, puoi avere un'attivita' agricola non prevalente per reddito e tempo impiegato, ed in questo caso, se produci per vendere, devi avere una p. IVA. Senza essere IAP.
Se non raggiungi le 104 giornate/anno niente INPS, e se non superi i 7000 euro di ricavi niente contabilita'.
Ad es. e' il caso degli apicoltori non professionisti che pero' producono in piu' rispetto all'autoconsumo. Per vendere il miele *devono* chiedere una p. IVA.
14/07/2011, 18:02
renzo ha scritto:Tosco ha scritto:P.Iva: per prima cosa ti devi recare ad un'associazione di categoria agricola (C.I.A., COLDIRETTI, UNIONEAGRICOLTORI...).
In alternativa basta andare all'Agenzia delle Entrate: ti danno la p. IVA subito, e non costa niente.
Ricapitolando, per aprire p.iva devi essere IAP
No, puoi avere un'attivita' agricola non prevalente per reddito e tempo impiegato, ed in questo caso, se produci per vendere, devi avere una p. IVA. Senza essere IAP.
Se non raggiungi le 104 giornate/anno niente INPS, e se non superi i 7000 euro di ricavi niente contabilita'.
Ad es. e' il caso degli apicoltori non professionisti che pero' producono in piu' rispetto all'autoconsumo. Per vendere il miele *devono* chiedere una p. IVA.
Interessante quanto dici...
..ma forse ti stai riferendo alla p.iva con ritenuta d'acconto?
Non me ne hanno mai parlato, nonostante abbia trascorso mesi in associazione di categoria, commercialista e pure agronomo
Poi altra domanda, ma gli apicoltori non hanno una p.iva tipo artigiano?
Magari ho detto una castroneria...ma non sapevo di quest'opzione.
14/07/2011, 19:41
La ritenuta d'acconto e' legata ad una attivita' di lavoro autonomo (e quindi non d'impresa), non alla p.IVA in quanto tale.
Gli apicoltori sono agricoltori nel settore allevamento, tanto che non pagano imposta sul reddito finche' il n. di alveari (capi di bestiame) rientra nel n. di capi sostenibili dal terreno agricolo condotto, per cui viene gia' pagata l'imposta sul reddito agrario.
Ad es. mia moglie ha la p. IVA come agricoltore, con due codici attvita': apicoltura e coltivazione piccoli frutti. Tuttavia non e' IAP, perche' attivita' secondarie rispetto a quella principale (informatica, pero' come socio d'impresa, quindi la p. IVA non c'entra).
Niente INPS, INAIL e dichiarazioni IVA (questo fino a che vale il regime di esonero, ricavi < 7000 euro/anno).
14/07/2011, 20:58
renzo ha scritto:La ritenuta d'acconto e' legata ad una attivita' di lavoro autonomo (e quindi non d'impresa), non alla p.IVA in quanto tale.
Gli apicoltori sono agricoltori nel settore allevamento, tanto che non pagano imposta sul reddito finche' il n. di alveari (capi di bestiame) rientra nel n. di capi sostenibili dal terreno agricolo condotto, per cui viene gia' pagata l'imposta sul reddito agrario.
Ad es. mia moglie ha la p. IVA come agricoltore, con due codici attvita': apicoltura e coltivazione piccoli frutti. Tuttavia non e' IAP, perche' attivita' secondarie rispetto a quella principale (informatica, pero' come socio d'impresa, quindi la p. IVA non c'entra).
Niente INPS, INAIL e dichiarazioni IVA (questo fino a che vale il regime di esonero, ricavi < 7000 euro/anno).
Ti ringrazio per la delucidazione.
21/12/2011, 15:24
Salve , per fare un allevamento a vmento di polli a stabulazione libera ( che pascolano liberamente nel terreno) con successiva macellazione e vendita , che regolamentazione si deve adottare? ho un terreno di 2500 mq , ci vogliono pure i locali macellazione o bisogna portarli al macello?
Con chi devo parlare? abito a messina.
18/01/2012, 18:30
renzo ha scritto:Tosco ha scritto:P.Iva: per prima cosa ti devi recare ad un'associazione di categoria agricola (C.I.A., COLDIRETTI, UNIONEAGRICOLTORI...).
In alternativa basta andare all'Agenzia delle Entrate: ti danno la p. IVA subito, e non costa niente.
Ricapitolando, per aprire p.iva devi essere IAP
No, puoi avere un'attivita' agricola non prevalente per reddito e tempo impiegato, ed in questo caso, se produci per vendere, devi avere una p. IVA. Senza essere IAP.
Se non raggiungi le 104 giornate/anno niente INPS, e se non superi i 7000 euro di ricavi niente contabilita'.
Ad es. e' il caso degli apicoltori non professionisti che pero' producono in piu' rispetto all'autoconsumo. Per vendere il miele *devono* chiedere una p. IVA.
Scusami renzo,ma da giorni leggo di trattori e partita iva.
certo,basta aprire partita iva,senza essere CD o IAP, ma niente INPS?
certo,se uno ha un'altra attività "principale",da lavoro dipendente o meno, ma se non hai un'altra attività principale (vedi alla voce:disoccupato,contratti a termine, etc etc)?
Partendo dal caso più semplice, che è quello di disoccupato, la partita iva non mi obbliga comunque a pagare quei 2500 € circa di inps, anche con reddito pari a zero?
Io temo di si.
05/02/2012, 19:01
In ogni caso,ogni anno si deve pagare la camera di commercio.