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Migliorie e sfratto terreno agricolo 
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Iscritto il: 14/12/2019, 13:53
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Località: Bassano del grappa
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Salve a tutti, e complimenti per il supporto che fornite. Vorrei porvi un problema che nessuno sa chiarirmi, mi sono rivolto anche ad un legale ma da quel poco che capisco non ne capisce molto su questi "aspetti" riguardanti terreni agricoli.

Ho provato a cercare nel forum ma non ho trovato nulla per questa particolare situazione.

Il punto principale è che l'avvocato della controparte sostiene che mio padre essendo andato in pensione e non essendo più coltivatore diretto non ha più il diritto di prelazione pur continuando a coltivare il terreno ed essendone l'affittuario, qualcuno sa dirmi se è veramente cosi ?

Non essendo più mio padre coltivatore diretto ma pur continuando a coltivare il fondo con ortaggi vari assieme a mia madre può il proprietario pretendere che mio padre restituisca il terreno venendo sfrattato come sostiene sempre l'avvocato della controparte pur essendoci ancora in essere un valido contratto che scadrà nel 2027?

Invece la questione delle migliorie che il proprietario del terreno non vuole pagare anzi, vorrebbe fossero rimosse sono dovute oppure no ? Le migliorie consistono in recinzione metallica sostenuta da pali in cemento, box ricovero attrezzi in cemento armato 6 metri per 2.5, colonna in cemento con contatore enel.

Per la costruzione del box era stato all'epoca informato il padre dell'attuale proprietario del terreno (figlio) che acconsentì, con tanto di carte firmate alla mano, non per le altre migliorie che non capisco sia valevola il consenso assenso.

In definitiva essendoci ancora un contratto in essere che scadrà fra 7 anni, che mio padre assieme a mia madre continua a coltivare pur non essendo più coltivatore diretto può essere sfrattato e lasciare libero subito il terreno come vuole il proprietario e senza che venga riconosciuto nulla per le migliorie ?

Grazie per il prezioso aiuto.


14/12/2019, 14:31
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Iscritto il: 12/02/2013, 19:05
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Ciao, ti rispondo per quello che so e per quello che posso.
Forse l'avvocato della controparte ha ragione (sottolineo il forse): in effetti se tuo padre fosse decaduto dal ruolo di coltivatore diretto non avrebbe i requisiti di prelazione. Ma si é proprio cancellato dalla categoria?
Dovreste accertare quanto detto presso una associazione di categoria dei coltivatori; sarebbe l'ideale per le argomentazioni legali e per il suggerimento di un legale di loro fiducia esperto in diritto agrario.
Per le domande finali sul rimborso delle migliorie apportate al fondo, avete diritto alla rifusione.
Rimuoverle, come sostiene la controparte, sarebbe per voi, oltre il danno...la beffa!
Infatti la realizzazione delle migliorie ha comportato un onere di lavoro e materiali; rimuovere il tutto sarebbe un ulteriore e ingiusto onere a vostro carico.
Sapere qualcosa sul seguito della vostra azione, qualunque essa sia. sarebbe utile ai lettori del nostro Forum. Quindi tienici aggiornati.

_________________
Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'é un campo. Ti aspetterò laggiù. (Jalaluddin Rumi XIII s.)

Cosa importa se g'ò le scarpe rote - mi te vardo e me sento il cor contento. (La Ceseta de Transaqua)


15/12/2019, 12:13
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Località: Palmi (RC)
Formazione: Geometra
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Buongiorno,
in merito al diritto di prelazione (sia per la vendita che per l'affitto del terreno) uno dei requisiti è la qualifica di coltivatore diretto, con la perdita di tale requisito si perde pure il diritto di poterlo esercitare.

La perdita della qualifica di coltivatore diretto influisce negativamente anche sul contratto di affitto agrario, che si differenzia rispetto ad un contratto di affitto a coltivatore non diretto, nel quale vengono meno le tutele previste dalla Legge Agraria e anche se non elencato specificatamente dalla normativa la giurisprudenza con orientamento ormai consolidato ritiene che, in questo caso, il contratto cessa la sua funzione.

Le migliorie devono essere tutte pagate in quanto esiste un documento che ne autorizza alcune e per le altre in base all'art.936 del c.c. l'eventuale rimozione doveva essere pretesa dal proprietario entro sei mesi da quanto ne era venuto a conoscenza.

Saluti, Gianni


16/12/2019, 10:02
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Iscritto il: 14/12/2019, 13:53
Messaggi: 9
Località: Bassano del grappa
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gianni58 ha scritto:
Buongiorno,
in merito al diritto di prelazione (sia per la vendita che per l'affitto del terreno) uno dei requisiti è la qualifica di coltivatore diretto, con la perdita di tale requisito si perde pure il diritto di poterlo esercitare.

La perdita della qualifica di coltivatore diretto influisce negativamente anche sul contratto di affitto agrario, che si differenzia rispetto ad un contratto di affitto a coltivatore non diretto, nel quale vengono meno le tutele previste dalla Legge Agraria e anche se non elencato specificatamente dalla normativa la giurisprudenza con orientamento ormai consolidato ritiene che, in questo caso, il contratto cessa la sua funzione.

Le migliorie devono essere tutte pagate in quanto esiste un documento che ne autorizza alcune e per le altre in base all'art.936 del c.c. l'eventuale rimozione doveva essere pretesa dal proprietario entro sei mesi da quanto ne era venuto a conoscenza.

Saluti, Gianni


Ti ringrazio molto per le info utili Gianni, per il discorso del contratto di affitto agrario che decade avendo perso lo stato di coltivatore diretto questo avviene in ogni caso anche se il contratto è stato rinnovato con tacito rinnovo quando l'affittuario (mio padre) era ancora coltivatore diretto ? sai niente ?

Consiglierei di leggere un articolo che ho trovato online molto utile dove viene specificato che per essere dichiarato coltivatore diretto non è sempre obbligo essere iscritto alla lista: https://www.federnotizie.it/gli-aspetti ... e-agraria/

Altra questione che mi sembra curiosa, prima di andare in giudizio è obbligatorio per legge la mediazione/conciliazione (non mi ricordo da chi) ma dopo averli sentiti specificano che se il contratto non è registrato (è ancora un contratto verbale fatto 30 anni fa) non possono intervenire per la mediazione, vi risulta ?

Qualcuno ha esperienza del costo per andare in causa ? l'avvocato mi dice che il costo si aggira intorno ai 10 mila euro ?!?!

Grazie per l'aiuto.


18/12/2019, 12:55
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Iscritto il: 14/12/2019, 13:53
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Località: Bassano del grappa
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Bepi ha scritto:
Ciao, ti rispondo per quello che so e per quello che posso.
Forse l'avvocato della controparte ha ragione (sottolineo il forse): in effetti se tuo padre fosse decaduto dal ruolo di coltivatore diretto non avrebbe i requisiti di prelazione. Ma si é proprio cancellato dalla categoria?
Dovreste accertare quanto detto presso una associazione di categoria dei coltivatori; sarebbe l'ideale per le argomentazioni legali e per il suggerimento di un legale di loro fiducia esperto in diritto agrario.
Per le domande finali sul rimborso delle migliorie apportate al fondo, avete diritto alla rifusione.
Rimuoverle, come sostiene la controparte, sarebbe per voi, oltre il danno...la beffa!
Infatti la realizzazione delle migliorie ha comportato un onere di lavoro e materiali; rimuovere il tutto sarebbe un ulteriore e ingiusto onere a vostro carico.
Sapere qualcosa sul seguito della vostra azione, qualunque essa sia. sarebbe utile ai lettori del nostro Forum. Quindi tienici aggiornati.


Grazie, farò sapere sicuramente anche se la nostra speranza sarebbe evitare il tribunale.


18/12/2019, 12:56
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Iscritto il: 04/03/2015, 13:56
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Località: Palmi (RC)
Formazione: Geometra
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Scusa ma mi viene spontaneo chiedere: con l'Avvocato di cosa avete parlato?
Avete chiarito se tuo padre ha o non ha i requisiti di coltivatore diretto?
Questo chiarimento è fondamentale per tutti i punti della vicenda.

Saluti, Gianni


18/12/2019, 16:05
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Iscritto il: 17/04/2013, 9:16
Messaggi: 747
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Scusa fatti pagare le migliorie e lasciate il terreno... Se il proprietario legittimo vi manda via... Magari fatevi pagare i sei anni d contratto mancanti


27/02/2020, 18:38
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