ciao vi sottopongo il mio problema: la mia famiglia ha un terreno agricolo in affitto ad un coltivatore da molti anni (piu di 40 anni): il contratto non è scritto ma il conduttore paga regolarmento un fitto tramite vaglia postale.
tale terreno ha da poco ricevuto una licenza edilizia per la costruzione di box, quindi la volontà della mia famiglia è vendere tale terreno ad una impresa. Ora sicuramente il conduttore darà dei problemi nel liberare il fondo e nella migliore delle ipotesi chiederà una buonauscita per le migliorie apportate etc. Nella ipotesi di problemi nell'ottenere la liberazione del fondo o in caso di richiesta di una buonuscita eccessiva esiste una normativa che mi consente di ottenere, visto il mutamento della destinazione del fondo da agricolo in edificabile (sia pure limitatamente alla costruzione di box), la liberazione del fondo?
-trattandosi di terreno con licenza edilizia non dovrei piu essere vincolato alla prelazione nei confronti del conduttore agricolo o no?
-inoltre il regime che disciplina tali contratti non scritti qual'è?

Per quanto riguarda la prelazione, l'attuale affittuario dovrebbe pagare lo stesso importo pagato dall'acquirente.
Marco

la descrizione del fatto è incredibilmente lacunosa. La invito quindi specificare tipo, durata del rapporto agrario; caratteristiche soggettive del concessionario ed inoltre chi ha richiesto, in relazione al detto fondo, i permessi a costruire per i detti boxes.
tenga presente, nondimeno, che la mia risposta sarà estremamente generica, non potendo e volndo fornirLe un parere legale in mancanza di una apposita procura in tal senso

il permesso a costruire è stato richiesto dalla mia famiglia. il contratto non scritto risale a piu di 40/50 anni fa ( presumibilmente intorno alla meta degli anni 50). il contadino è coltivatore diretto del fondo. quello che piu mi preme sapere e se ho un diritto al rilascio immediato del fondo in virtu di detto permesso o è necessario un accordo preliminare con una impresa per la costruzione dei box?

così come Lei ha descritto il fatto, mi parrebbe che voi siate in torto marcio, cioè sembrereste aver inadempiuto al vostro obbligo contrattuale di concedere il fondo rustico al concessionario

mi saro' spiegato male ma il contadino è attulamente utilizzatore quale concessionario del fondo...paga regolarmente un fitto. il problema è A) posso ottenere il rilascio del fondo in virtu del fatto che la destinazione d'uso del fondo è mutata??? mi sembra, ma vorrei sul punto un chiarimento, che in virtu della legge 203/82 vi sia questa possibilità!!

evidentemente sinora non mi sono spiegato chiaramente, Le ribadisco che alla luce delle condizioni di utilizzo del presente forum, le mie risposte ai quesiti postimi sono e debbono essere generici, non prevedendo la possibilità di un parere, appunto, legale utilizzabile per un caso concreto.

ho solo chiarito quale era l'effettiva situazione in cui si trova il concessionario visto che mi sembrava, dalla sua risposta, che la situzione non le fosse chiara. Mi sono permesso, in ogni caso di esporre il mio caso, solo perche facendo una breve ricerca nel forum avevo trovato una situazione, di altro utente, analoga alla mia (ma con ovvie differenze), in cui lei era stato molto meno generico. in ogni caso la ringrazio!

non mi ricordo di alcun caso similare, in ogni caso, Le ribadisco che se la Sua famiglia a concesso ad un terzo il fondo rustico per svolgervi, in loco, attività agricola, non può, pena violazione del rapporto contrattuale, richiedere che sul fondo in questione vengano edificati immobili. La questione, ripeto, è molto semplice e lineare. Quindi se, il posto prescelto per l'edificazione degli immobili, boxes ecc ecc, coincide col terreno concesso a terzi a titolo di affitto agrario, ecc ecc, i Suoi hanno contravvenuto al contratto agrario. Salvo che, allorquando i Suoi hanno presentato il permesso a costruire, il rapporto agrario, fosse terminato e/o similia

mi sembra che l'art 50 della l. 203/82 dica esattamente l'opposto . cercavo ulteriori delucidazioni in merito. in ogni caso grazie per le risposte.