L'argomento è stato oggetto di discussioni in precedenza.
Ma credo qualcosa sia cambiato di recente con l'eliminazione dei vouchers.
Sono proprietario di un piccolo terreno agricolo collinare (avuto in eredità; classificato area agricola dal Piano Regolatore Comunale), coltivato per hobby (un poco d'olio e ortaggi per uso famigliare, un poca di legna per la stufa di casa) e senza scopo di lucro (il valore dei prodotti è inferiore al costo del tempo personale che gli dedico).
Non sono imprenditore agricolo nè coltivatore diretto e non ho P.IVA
Non posso abbandonarlo, perchè incorrerei nel rischio di innescare un dissesto idrogeologico (frane, cedimenti di muri a secco) che potrebbe causare danni alla mia proprietà e a quelle di terzi.
Nessuno è interessato ad affittarlo o a prenderlo in comodato gratuito: vedono la pendenza media e dicono "no grazie, buona fortuna"...
Preferirei comunque non doverlo vendere, trattandosi di un'eredità.
Con l'età che avanza ed altri impegni famigliari, non riesco più a fare tutto il lavoro da solo.
Cerco quindi un poco di aiuto occasionale durante l'anno.
Consapevole dei rischi che incorrerei in caso di ricorso a lavoro nero, cerco un modo LEGALE e SICURO per poter ingaggiare una persona per prestazioni occasionali.
LEGALE = tutelarmi da contestazioni di sfruttamento di lavoro irregolare e da vertenze sindacali
SICURO = tutelarmi nella malaugurata eventualità di un infortunio (grave) mentre sta lavorando sul mio terreno
Un poco di aiuto me lo offrono parenti e affini.
In questo caso -mi par di capire- se sussistono alcune condizioni (attività occasionale, senza retribuzione, solo rimborso spese, parenti e affini fino al quarto grado), il problema neppure si pone: la prestazione esula dal mercato del lavoro, non si instaura alcun rapporto di lavoro a nessun titolo, quindi non è dovuta nè contribuzione INPS nè assicurazione.
Ma non basta.
Ho allora la possibilità di farmi aiutare da soggetti terzi di mia conoscenza (amici con tempo libero nel wkend, pensionati, disoccupati...).
Ma in questo caso non trovo un sistema efficiente per ingaggiarli in regola.
Escludiamo da subito il ricorso a ditte specializzate nei servizi per l'agricoltura, con fatturazione del lavoro svolto: soluzione semplice, legale e sicura, ma economicamente non sostenibile (ricordiamo che stiamo parlando di agricoltura da hobby su terreni marginali).
Oltretutto, sarebbe di difficile attuazione, perchè un'impresa necessita di clienti che le consentano di fare un buon fatturato, mentre qui parliamo di poche ore/giorni: mi dicono che vengono se e quando possono (forse mai) o che per meno di 3 giornate piene per una squadra da 2 non si attivano.
I vecchi vouchers sono stati eliminati.
Non ne ho avuto esperienza e non so se davvero potessero rispondere alle mie esigenze.
Il Libretto Famiglia non è applicabile a lavori agricoli; a meno che non possa far passare per lavori di giardinaggio e piccola manutenzione cose come sfalciare l'erba con la BCS o raccogliere olive o spaccar legna con l'ascia o sistemare muri a secco... posso?...
I vantaggi del LiFa per lavori domestici sono: offre copertura INPS e INAIL; esclude l'applicazione della 81/2008 e in particolare esonera il datore da alcuni obblighi amministrativi (DVR, corso sicrezza, antincendio...), anche se non lo solleva da ogni responsabilità (il datore deve comunque informare il lavoratore sui rischi dell'ambiente di lavoro e offrire adeguata formazione e addestramento per la loro mitigazione).
Il CPO (contratto di prestazione occasionale, anch'esso gestito telematicamente come il LiFa) è utilizzabile anche in agricoltura (con limiti specifici) ma solo da datori con P.IVA
Come il LiFa, offre copertura INPS e INAIL.
Ma richiede l'apertura di P.IVA come datore; sicuramente sarebbe una P.IVA in regime semplificato (adesso 5/15% fino a 65mila euro, mi pare).
Ma il grosso problema è che comunque si diventa un datore di lavoro a tutti gli effetti ai fini della 81/2008, coi notevoli oneri amministrativi che ne seguono (ricordiamo che stiamo parlando di un hobby, non di una impresa agricola).
L'alternativa potrebbe essere che il lavoratore mi presti il suo servizio come Lavoratore Autonomo Occasionale (meno di 5000 euro e meno di 30 giorni all'anno da me): non necessita di P.IVA, non necessita di posizione contributiva INPS (ovvero non va dichiarato nulla all'INPS), libera contrattazione della remunerazione (anche nulla, ovvero lavoro volontario: se non erro, in assenza di vincolo di parentela, è comunque ammessa la prestazione di lavoro non retribuito, purchè esista un atto scritto tra le parti), mi rilascia una ricevuta in carta semplice con bollo da 2 euro (di cui io non me ne faccio nulla, ma che lui dovrebbe poi portare al commercialista per la dichiarazione dei redditi).
Ma dov'è la copertura assicurativa in questo caso?
Dovrebbe essere lui a dotarsi di una propria polizza assicurativa?
In conclusione, avete da offrire qualche indicazione pratica sul come un privato possa ingaggiare lavatori occasionali su un proprio terreno agricolo?