11/05/2014, 13:44
allora ragazzi, GRAZIE A TUTTI per avermi risposto e aiutato,
tiro le somme, ora che mi sono chiarito definitivamente le idee grazie al tecnico che ho trovato e grazie a voi, così magari questo argomento sarà utile anche in futuro a qualcun'altro. allora, dovrebbe proprio essere così:
come avete scritto, un progetto di impianto elettrico a fini produttivi o commerciali di oltre 6kw potenza o 200mq di estensione va asseverato da un perito elettrotecnico qualificato, che poi sia un ingegnere o anche un architetto tanto meglio, ma diciamo che questo è un "plus" non richiesto dalla legge. il perito sviluppa il progetto e identifica i materiali e gli strumenti per la sua realizzazione, seguendo norme di sicurezza e cose simili, poi l'elettricista realizza concretamente l'impianto attenendosi al progetto del perito e infine certifica di aver svolto il lavoro in conformità con quel progetto.
da quanto mi hanno spiegato poi la peculiarità sta nell'ambito agricolo: se per un impianto produttivo/commerciale ad altri fini il criterio in base al quale interviene la necessità del perito è o la potenza superiore ai 6kw o un dimensionamento superiore ai 200mq, in ambito agricolo (cioè nel mio caso) il dimensionamento è invece a 2000mq di coltivazioni (rimane 200mq nel caso di serre chiuse).
nel mio caso specifico non fa differenza, l'allevamento copre 20.000mq, ma se avessi dovuto elettrificare un impianto più piccolo di 2000mq, stando i 6kw, non mi sarebbe servito il perito, ma basatava l'elettricista.
infine,
nel caso poi l'impresa agricola abbia dipendenti fissi che lavorano su quell'impianto, le norme sono ancora più restrittive e gli oneri ancora maggiori del solo perito elettrotecnico...ma non è proprio il mo caso.
Grazie ancora a tutti,
TR