Abito da un anno nell'astigiano in una casa frazionata ed io ho la testa, ho un giardino recintato oltre la quale c'è la stradina carrabile con un triangolo di prato 4 mt per 15 mt il tutto catastalmente casa compresa sotto un unico numero di mappale, la strada in questione viene utilizzata dal mio vicino che da quando sono andato ad abitare mi dice che non ho nessun diritto di passaggio di arretrare la recinzione di 20 cm e di eliminare il cancelletto che vi era posto ( ora vi ho fatto fare un cancello per entrare in macchina ) ho chiamato un geometra che ha fatto le misurazioni, c'è stata una riunione tra tecnici nell'ufficio tecnico nel comune dove ha partecipato il burattinaio di tutta la faccenda essendo architetto e si è raggiunto un accordo, l'accordo era di spostare il picchetto estremo di 40 cm che a titolo di informazione avrei aperto un cancello, domenica mi hanno messo inj mezzo 5 di loro tutti imparentati chi a dirmi che dovevo chiedere il permesso a loro per potare gli alberi che sono nel mio giardino che un pezzo della siepe che era al limitare della stradina ma sempre nel mio non dovevo toglierla perchè l'aveva piantata suo nonno, che recinterà la sua proprietà sino alla strada comunale e che chiuderebbe così parte dell'imbocco della stradina ed io sarei obbligato a tagliare parte del muretto del mio giardino per garantire i 3 metri di strada, ma se per anni il suo pezzetto di proprietà è stata calpestata e attraversata da auto non diviene automaticamente di tutti aventi diritto di passare ?
Grazie

Buongiorno Eta,
mi spiace ma credo sia impossibile, in questi termini, darti risposte certe.
Questi casi vanno trattati con perfetta cognizione documentale e nelle sedi più appropriate.
Quello che mi sento di dire e consigliare è che, quando sorgono contestazioni di questo genere tra vicini, il mezzo più o meno sicuro e definitivo per risolvere i problemi è procedere alla perfetta definizione della proprietà e di eventuali servitù, attive e/o passive, stabilite o acquisite.
E' fondamentale esaminare i titoli di proprietà e le piantine allegate ed eventualmente, presso la Conservatoria dei Registri immobiliare, degli atti precedenti per verificare se ci sono servitù non successivamente trascritte, in quanto queste passano all'acquirente anche se non menzionate nell'atto recente.
Visto che hai già dato incarico ad un tecnico, quest'ultimo può acquisire questi atti e darti un parere.
Dopo di che, carte alla mano, ci si può affidare ad un terzo che tenti una pacifica mediazione.
Se ciò non riesce non resta altro che, muniti di prove e documenti, sentire un legale di fiducia e, se ritenuto opportuno, affidarsi alla decisione del giudice.

Saluti, Gianni

Grazie Gianni58 , più volte abbiamo sollecitato la controparte di esibire documenti che provino quanto affermano ma dopo un anno .......niente, quello che trama dietro una volta dice che è stata acquistata dal padre , la volta dopo dice che era in accordo col penultimo proprietario che però è deceduto prima di regolarizzare la cosa, ora vogliono ruotare di un metro per rendere il suo lato più parallelo alla stradina e di conseguenza il suo lato si drizza , ma di questo la logica dov'è ?

Il Diritto non funziona attraverso le "chiacchere" e non funziona attraverso la logica del "corretto pensare" che ognuno di noi ritiene di esercitare.
Quello che conta è semplicemente ciò che è stabilito dalle norme e dagli atti con valenza giuridica.
Se le norme e i documenti confortano le tue convinzioni devi agire in base a questi.
Come già detto, e sempre bene avere un parere tecnico-legale.
E' onere della controparte, agire nelle sedi opportune e con documenti che provino il contrario.

Saluti, Gianni