Vorrei sapere quando, a livello tecnico estimativo (in sede di valutazione dell'indennità di esproprio), un terreno può considerarsi "seminativo irriguo". Mi servirebbero eventualmente anche dei riferimenti (normativi, anche dettati a fini diversi dall'estimo agrario) e dottrinari (manuali, etc.) a sostegno della definizione di "seminativo irriguo". In particolare, mi chiedo se la presenza di un vecchio pozzo artesiano (del 1998), senza ulteriori attrezzature di supporto visibili, su un fondo di circa 8.000 mq possa far considerare il terreno in questione come "seminativo irriguo". Grazie Giuseppe
Definizione di Seminativo: Terreno lavorato coll'aratro o colla zappa, senza distinzione di posizione, la cui coltivazione è avvicendata, o suscettibile di esserlo, a cerali o anche a legumi, a tuberi, a piante tessili, foraggere e industriali. Sono da considerarsi seminativi i terreni coltivati ad ortaggi in forma estensiva inseriti in una rotazione agraria. L'attributo irriguo, riferito ad alcune qualità di coltura (Seminativo irriguo, Orto irriguo, ecc.), indica un terreno regolarmente irrigato con acqua propria o di affitto.
In sede di ESPROPRIO, malauguratamente, lo Stato Italiano applica il VAM (Valore Agricolo Medio) attribuito ad ogni specifica qualità di coltura dalla Commissione Provinciale per gli Espropri, come stabilito dal T.U. sugli Espropri - DPR 2001/327, e quì cade l'asino.
La CEDU (Corte Europea Diritti dell'Uomo) sancisce ed obbliga, diversamente, che l'indennizzo di tutti i beni espropriati avvenga secondo il loro pieno valore di mercato e non del VAM (per i terreni agricoli).
Quindi ATTENZIONE ad accettare l'indennità proposta, una volta sottoscritto l'accordo di accettazione si è sicuri solo di una cosa: che non è più possibile ritornare indietro e nessuna contestazione può più essere opposta all'Ente espropriante, anche se malauguratamente (tante volte successo) questo non paga o dichiara e si impegna di pagare chissà quando.
Comunque prima di pensare all'indennità ACCERTARSI SEMPRE che la procedura espropriativa sia corretta, la dichiarazione di Pubblica Utilità sia stata emanata e sia vigente il vincolo che l'ha determinata, presupposto fondante della stessa.
ho una domanda riguadante l'orto irriguo: posso fare la variazione colturale da un terreno seminativo ad orto irriguo o mi chiedono autorizzazioni o come approviggiono l'acqua? comporta un aggravio notevole in termini di rendita?
simonewww ha scritto:ho una domanda riguadante l'orto irriguo: posso fare la variazione colturale da un terreno seminativo ad orto irriguo o mi chiedono autorizzazioni o come approviggiono l'acqua? comporta un aggravio notevole in termini di rendita?
Credo che per quello che vuoi fare serva l'asseverazione di un tecnico iscritto all'albo. Per informazioni bisogna chiedere al'ufficio relazioni con il pubblico dell'agenzia del territorio. C'é un aggravio in termini di rendita e quindi di tassazione che non ti sò su due piedi (ma neache su quattro) quantificare. L'orto é in cima alla lista della redditività dei terreni. Una cosa da sapere é che l'orto é inespropriabile.