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COMODATO TERRENO e RISCATTO 
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Iscritto il: 06/06/2011, 11:55
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Buongiorno a tutti,

vorrei concedere in comodato d'uso gratuito un terreno di mio proprietà ad un mio parente. Quest'ultimo vorrebbe che il contratto prevedesse una clausola nella quale gli venga concessa la facoltà di "riscattare" (non so se sia il termine appropriato) il terreno ad una somma prefissata, che ovviamente dobbiamo concordare, al termine del contratto di comodato.

Volevo chiedervi se tale clausola può essere liberamente inserita nel contratto e/o se vi siano delle alternative più "sicure" per entrambe le parti al fine di evitare future contestazioni.

Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione

Cordialità

Marco Fantoni


06/06/2011, 12:06
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secondo me sono due cose separate.
Quali sarebbero i vantaggi per te venditore?
Ciao,
Marco

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14/06/2011, 8:02
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son d'accordo.
1) non c'è nessuna relazione tra le due cose
2) tu che vantaggi hai? se vuoi che ci faccia investimenti inserite che i miglioramenti vengono corrisposti al comodante con un indennizzo pari all'aumento di valore del fondo
3) può succedere di tutto nel frattempo, a una delle due parti, dal punta di vista urbanistico, che trovi uno che ti da il doppio, che litigate per altri motivi, che non te lo può più comprare e ormai hai scritto che lo vendi a lui.

è una enorme cavolata, non farlo.
lascerei il comodato solo per l'uso con eventuali dettagli su miglioramenti fondiari.
ciao


15/06/2011, 9:50
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Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
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Località: Pinzolo (TN) - Firenze
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Allora stipulate un contratto di affitto. Per l'affitto è prevista un'indennità alla scadenza del contratto pari all'incremento di valore che ha subito il fondo in seguito ai miglioramenti e in caso di vendita ha diritto alla prelazione.
Ciao,
Marco

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15/06/2011, 15:15
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Ho una domanda riguardo un classico contratto di comodato gratuito di un terreno.
Ho un terreno che una persona utilizza con regolare contratto di comodato registrato. Il contratto scade di anno in anno e viene rinnovato in modo tacito se non vi è un preavviso di almeno un mese. è comunque possibile rescindere il contratto se sopravviene un urgente e impreveduto bisogno al comodante.
questo urgente e impreveduto bisogna potrebbe essere la vendita del fondo?
Il comodatario comunque, non essendo coltivatore diretto e non avendo P.Iva non avrebbe diritto di prelazione.


22/06/2011, 22:07
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Iscritto il: 27/02/2011, 12:54
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Località: Bergamo
Formazione: laurea scienze agrarie
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Il contratto è stipulato tra due soggetti, uno in qualità di proprietario, l'altro di utilizzatore. nel momento in cui il proprietario cambia automaticamente il contratto salta, senza bisogno di disdirlo, perchè saltano le premesse.
Non c'è quindi bisogno di appellarsi ad una cosa urgente, salta tutto!
ciao


23/06/2011, 12:20
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Iscritto il: 22/05/2008, 15:13
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vediamo di chiarirci. Il comodato non è un contratto agrario e quindi non assegna al concessionario alcun diritto particolare. Le eventuali migliorie sono o possono indennizzabili se concordate col concedente. L'inserimento di una clausola di prelazione non rende questo un contratto agrario perché non ne ha comuque la natura giuridica. Se registrato, questo contratto, ma non vorrei sbagliarmi, credo che potrebbe scontare una doppia registrazione. Io seguirei i consigli già datoTi. Stipula col parente (che mi pare, sia un marpione) un normalee contratto do comodato civilistico e... lascia correre ecc... altrimenti ... domanda Lui ... che cosa Vuoi tu caro parente...

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avv. Ivano Cimatti


27/06/2011, 7:40
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