Gentili Amici, buonasera!
Mi chiamo Guido e scrivo dalla provincia di Firenze.
Il Problema della mia famiglia è un po’ complesso, spero di riassumerlo al meglio.
Innanzi tutto lo scopo è quello di chiudere nel + breve tempo possibile una piccola azienda agricola posta in comunita’ montana. In breve i fatti:
L’azienda svolge la sua attività su circa 8 ettari, e’ stata costituita + di 20 anni fa da mio suocero, vi si coltiva olio e vino (poco) e’ dotata di discreta organizzazione: possiede 2 trattori, una piccola cantina con tini e contenitori per olio, soprattutto ha un dipendente (oramai anche pensionato) che usufruisce di una abitazione posta nel podere.
Mio suocero, che non e’ mai stato imprenditore a titolo principale, non puo’ occuparsi dell’azienda e nessuno di noi parenti la vuole fare, anzi come detto la soluzione migliore mi sembra quella di chiudere l’azienda, che ci costringe, seppur piccola, ad innumerevoli adempimenti (buste paga, dichiarazioni IVA, IRAP…prescrizioni legge 626....Non si vuole vendere i terreni, ma anzi cercare di mantenerli in buono stato visto che l’operaio agricolo è ancora in gamba.
La mia proposta per uscirne.
1) Chiudere la partita IVA
2) Licenziare l’operaio agricolo
3) Lasciargli la casa con contratto di comodato ( che fra l’altro esiste gia’)
4) Dare in comodato all’ex operaio agricolo tutti i terreni agricoli ( sara’ lui poi a decidere se diventare coltivatore diretto oppure no)
5) Vendere ad un prezzo simbolico i mezzi agricoli (che sono abbastanza vecchi ed obsoleti) sempre all’ex operaio.
Vedete dei problemi in un simile iter?
Grazie mille a chiunque vorra’ aiutarmi.
Guido

ciao guido

a parer mio forse è meglio che l'operaio si iscriva come iap e poi chiudi e gli affitti il tutto

comunque per maggiori info ti conviene vedere con il patronato coldiretti

mandi
peter

Se non volete cessare l'attività imprenditoriale, magari, nel futuro i vostri figli e/o nipoti vorranno iniziare ex novo l'attività, potreste, credo, chiudere l'attività a vostro nome e concedere in affitto agrario (con regolare contratto eventualmente anche in deroga alle regole di cui alla legge 203/1982) ad un terzo soggetto.
Il contratto di comodato, allo stato, mis embra pericoloso perchè, se non ho capito male, mi sembra costituto solo per aggirare la legge.
Fammi sapere se sono stato chiaro ovvero se necessiti di ulteriori chiarimenti e/o delucidazioni
la terra in ogni caso non si vende mai... MAI

Grazie per le gentili risposte.
Qui in realta' non si tratta "di aggirare la legge" ma di trovare un modo per mantenere la terra, che non verra' mai venduta, in maniera decorosa, ma senza tutti gli aggravi di una vera e propria impresa agricola.
Ho pensato al comodato perche' ritengo assai improbabile che l'attuale operaio agricolo, che e' gia' in pensione, voglia uscire allo scoperto prendendo la Partita Iva e prendendosi lui tutte le beghe.
Ripeto qui non si tratta di frodare niente e nessuno, ma di riportare tutte le cose in una realta' piu' gestibile.
D'altra parte l'operaio ha gia' in comodato una casa del podere se gli viene data anche la terra per il semplice motivo che lui risiede in loco, e noi no, mi sembra una posizione difendibile, non avendone noi a trarre altro beneficio che il mantinemento della proprieta' con "la cura del buon padre di famiglia". O no??
Grazie per ogni altro eventuale commento.
Guido

ciao

allora potresti fare una scrittura privata tra le parti el asciare a lui la lavorazione dei terreni
metti un affitto simbolico di quakche euro e la dicitura " senza possibilità di avvalersi sull'usucapione"

comunque per tutelarti bene prova informarti presso un legale o tramite coldiretti
mandi peter

Caro Guido,
inizo a capire meglio la problematica.
Se non erro Tu non vuoi affittare il terreno agricolo per una questione di comodità e per risparmiare sugli oneri/tributi.
Quanti anni ha il contadino? E' solo ed inoltre è davvero in pensione ecc ecc
Se sistemi con Lui seramente la faccenda, cosa che io escludo.... potresti concedere il terreno in comodato...
ma io temo sempre...