Mi chiamo gianpiero e sono residente Lainate (MI). Nel 1996 insieme a mia moglie inizio un'attività di allevamento struzzi che chiudo nel 2003. Nel corso di quegli anni, ottengo una concessione per l'edificazione della casa dell'imprenditore agricolo, avendo io a quel tempo tutti i requisiti dettata dalla legge regionale. Questa mattina lil messo comunale mi ha notificato un "avviso di avvio del procedimento (rif. normativi) ricognitivo finalizzato alla verifica della sussistenza dei presupposti di cui all'art. 60 della legge regionale 12/2005". In pratica, sostengono, posto che l'allevamento non c'è più, noi non abbiamo più i requisiti necessari e, conseguentemente, chiedono (udite udite) il ripristino del terreno. In pratica vorrebbero che demolissi la casa visto che non allevo più gli struzzi. Preciso che il terreno dove esercitavo l'attività (4HT) era in affitto, mentre la porzione dove poi è stata costruita la casa era ed è di proprietà. Ulteriore precisazione è che, oltre alla concessione per la costruzione della casa, avevo ottenuto anche concessione per costruire un fabbricato per incubare e uno per lo svezzamento dei pulcini. Queste ultime però pare non diano fastidio al Comune.
La domanda è: una fabbricato regolarmente costruito, con tutti i permessi comunali necessari, su terreno agricolo, come si "sana" urbanisticamente nel momento in cui l'attività agricola cessa ?
venendo a mancare i presupposti di ruralità (non sei più agricoltore), si cambia destinazione d'uso del fabbricato, previo pagamento degli oneri di urbanizzazione che si presumo tu non abbia pagato (o perlomeno pagato in forma ridotta).ciao
credo che ti possono chiedere oneri di urbanizzazione ma questo solo se non sono passati i 10 anni dal rilascio della licenza edilizia se ricordo bene perchè anni fa stavo per acquistare un terreno con una struttura agricola rilasciata concessione ad avente diritto imprenditore agricolo e siccome non erano passati i tot di numero di anni ho desistito perchè non essendo imprenditore agricolo vi poteva anche essere il rischio abbattimento della struttura perchè erano stati realizzati con parte di terreno in affitto
Effettivamente non ho pagato oneri ai tempi dell'edificazione. Probabilmente è lì che vogliono arrivare, con la fame di quattrini che hanno i comuni in questi ultimi anni.
Io miro al cambio di destinazione del terreno - disposto anche a cacciare gli eurini previsti - visto che nel frattempo al posto degli struzzi ho cominciato ad allevare figli (ne ho tre) e non mi dispiacerebbe una stanza in più. Se diventasse "residenziale" avrei cubatura a sufficienza.
Per ora ho preso appuntamento con l'assessore per settimana prossima....
Ebbene, dopo aver parlato con il responsabile del procedimento, confermo che la tesi del Comune è che non essendo più imprenditore agricolo, dovrei ripristinare i terreni come in origine per "tornare alla vocazione dell'area" e pertanto abbattere i fabbricati.
Quanto mi devo preoccupare ? Un legale zona Milano ferrato nella materia ?
Scusa ma con i terreni affittati non riesci a mantenere la qualifica di IAP? Hai un lavoro che non ti permette di conseguire nuovamente la qualifica? Potresti affittare altri terreni e poi fare domanda come IAP
Apprendo ha scritto:Scusa ma con i terreni affittati non riesci a mantenere la qualifica di IAP? Hai un lavoro che non ti permette di conseguire nuovamente la qualifica? Potresti affittare altri terreni e poi fare domanda come IAP
In realtà la qualifica di imprenditore agricolo già ce l'ho, ma in toscana (anche se non ci vivo) dove ora faccio vino e olio. Cmq per risponderti: in ultima analisi si, magari "a mezzo moglie", ma vorrei risolvere il problema, non tamponarlo.
Io sono convinto che stanno prendendo un granchio grande - giust'appunto - come una casa. Anche se dovessero avere ragione sul principio, la materia è prescritta (concessione vecchia di 12 anni!!).
dovresti cercare bene nella legge urbanistica della tua regione cosa dice a proposito del tuo problema, ma dubito fortemente che possano obbligarti a tirare giù il fabbricato (salvo chiaramente che non sia un abuso edilizio e tutto sia stato fatto in regola), semplicemente non ci sono più i requisiti IAP per cui bisogna trasferire il fabbricato nel catasto "civile" e pagare le tasse (oneri) che non sono stati pagati all'epoca. Perlomeno in piemonte é così. Sai quante case e capannoni da tirare giù ci sarebbero! Se non desistono prendi un avvocato!
il ripristino dello stato di fatto del luogo è improponibile sotto tutti i punti vista. tu la concessione l'hai avuta, il ripristino è previsto solo per opere abusive, e la tua non è abusiva. quello che possono chiederti è il pagamento degli oneri di urbanizzazione e neanche tutti ma solo relativi agli anni in cui non hai più i requisiti più eventuali interessi e sanzioni se previste. esempio - vincolo 10 anni, iap per 7, gli oneri sono i 3/10 del totale che avresti dovuto pagare. al momento di ottenere la concessione edilizia probabilmente hai fatto una atto unilaterale d'obbligo con il quale ti impegnavi al rispetto dei vincoli e, fra gli altri, la qualifica di iap. lì dovrebbe essere scritto anche la durata del vincolo e cosa accadrebbe nell'ipotesi, poi accaduta, che tu non rispettassi i vincoli. il tuo fabbricato non deve essere sanato, è tutto a posto presumo che sia censito al catasto urbano, classe A3, sei solo soggetto ai pagamenti che ti ho detto sopra.
azzeccagarbugli ha scritto:il ripristino dello stato di fatto del luogo è improponibile sotto tutti i punti vista. tu la concessione l'hai avuta, il ripristino è previsto solo per opere abusive, e la tua non è abusiva. quello che possono chiederti è il pagamento degli oneri di urbanizzazione e neanche tutti ma solo relativi agli anni in cui non hai più i requisiti più eventuali interessi e sanzioni se previste. esempio - vincolo 10 anni, iap per 7, gli oneri sono i 3/10 del totale che avresti dovuto pagare. al momento di ottenere la concessione edilizia probabilmente hai fatto una atto unilaterale d'obbligo con il quale ti impegnavi al rispetto dei vincoli e, fra gli altri, la qualifica di iap. lì dovrebbe essere scritto anche la durata del vincolo e cosa accadrebbe nell'ipotesi, poi accaduta, che tu non rispettassi i vincoli. il tuo fabbricato non deve essere sanato, è tutto a posto presumo che sia censito al catasto urbano, classe A3, sei solo soggetto ai pagamenti che ti ho detto sopra.
Buongiorno Azzeccacarbugli .... le info ipotizzate sono tutte corrette.
Atto unilaterale d'impegno per non cambiare la destinazione dei terreni. Ho in testa anche io la durata dei 10 anni, ma nell'atto non si fa menzione ai termini. Sono passati lustri interi, non ricordo il perchè... forse perché era "implicito" nella legge a cui fa riferimento ? boh.... Non è scritto nulla riguardo le conseguenze del mancato rispetto del vincolo. Immobile accatastato come A3.
Il tecnico del comune, responsabile della pratica, insiste che non ci sono alternative, se non quella di riottenere la qualifica di IAP se si vuole evitare la demolizione. La cosa che mi "spaventa" di più è l'impatto economico. Per un ricorso al TAR mi hanno detto di ipotizzare 10k di spesa di avvocato e annessi. Con il rischio che il giudice poi compensi le spese e quindi rimangano sul gobbo a me.
Ovviamente io sposo la tua tesi e spero ancora che un briciolo di buon senso scenda dall'alto verso quel dannato ufficio